Partita la raccolta firme contro l'apertura di un centro Servizi pubblici per le dipendenze patologiche del Sistema Sanitario Nazionale, all’interno del Condominio in viale Volta 171, in un locale di proprietà dell'Inps e affittato dalla ASL Toscana Centro.
"Questa decisione è un grave errore, presenta profili di illegittimità ed è un grave danno sia per il quartiere, sia per la sicurezza del condominio. Non si trattano così i cittadini, chiediamo all'Asl di fare marcia indietro e al Comune di prendere posizione in merito e vietare l'ubicazione di un Serd in un condominio, tra l'altro pieno di appartamenti". Lo afferma il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.
"La nuova destinazione dei locali a uso del Serd - sottolinea Stella - non solo non è mai stata sottoposta all'approvazione della assemblea di condominio, ma rappresenta un turbamento della tranquillità dei condomini e comporterà un continuo afflusso di utenti negli edifici e negli spazi condominiali. Senza dimenticare che l'ingresso della struttura che ospiterà il Serd è comune con quella del condominio e quindi negli orari di apertura del Serd chiunque potrebbe facilmente introdursi all'interno degli spazi condominiali. Questa nuova ubicazione del Servizio per le dipendenza non è neppure consona con le esigenze di riservatezza degli utenti. Una struttura del genere deve trovare luogo dentro a un centro sanitario, non in un condominio: Asl e Palazzo Vecchio blocchino questa decisione e optino per una sede adeguata del Serd".
“E’ assurdo il progetto della Asl Toscana Centro di aprire un SerD al primo piano di un condominio tra viale Volta e viale dei Mille, nel cuore del Quartiere 2 di Firenze. Così si rischia di creare un modello Scampia come denunciato dagli stessi condomini e commercianti della zona. Ci chiediamo perché la Asl non abbia pensato ad un altro luogo dove situare questo importante servizio”. E’ quanto dichiarato da Francesco Torselli, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regione toscano, Jacopo Cellai, consigliere comunale FdI a Palazzo Vecchio, e Simone Sollazzo, capogruppo FdI nel Quartiere 2 a Firenze.
“Vogliamo dare voce e sostegno - proseguono gli esponenti del partito di Giorgia Meloni - ai tanti cittadini che si stanno mobilitando, in queste ore, per evitare la creazione del nuovo SerD in viale Volta. Si tratta di una decisione unilaterale: la Asl non ha infatti avvertito i condomini del tipo di servizio che avrebbe preso il posto del vecchio centro oncologico. Non abbiamo alcuna preclusione nei confronti del SerD che svolge un ruolo fondamentale nel contrasto alle dipendenze, riteniamo però che un servizio tale dovrebbe trovare spazio in un altro contesto urbano”.
Promuovere attraverso tutti gli enti e i soggetti istituzionali coinvolti la necessità di riconfermare la collocazione della sede del Servizio del Serd nel Quartiere 5 in una posizione afferente alla geografia territoriale; se la scelta della USL vedrà la conferma della sede di Via Mariti, monitorare lo stato di avanzamento dei lavori per riconsegnare al più presto questo importante servizio a tutti i cittadini. Sono gli impegni che sollecita al Comune la mozione presentata dai consiglieri lista Nardella a Palazzo Vecchio, la capogruppo Mimma Dardano e il consigliere Luca Santarelli.
Sul tema la capogruppo Dardano replica a Fdi. “Torselli, Cellai e Sollazzo non sanno di cosa parlano. – fa presente la capogruppo Dardano - Forse sono rimasti a trent’anni fa e non conoscono come funziona attualmente questo tipo di struttura, che affronta il tema delle dipendenze con un approccio multidisciplinare. Non ha alcun senso parlare di ‘modello Scampia’. Il tema è un altro, ed è quello che è al centro della mozione che abbiamo presentato: riuscire a fornire ai cittadini un servizio cruciale in modo puntuale, soprattutto in un momento difficile come questo, garantendone una dislocazione adeguata nei cinque quartieri”.
“La sede proposta dalla USL Toscana Centro in via transitoria, poiché subito disponibile, di viale Volta ex sede ISPRO, risulta essere estremamente distante e comunque notevolmente decentrata per gli utenti attuali e futuri e cittadini del Quartiere 5, che, va ricordato, è particolarmente esteso. – spiega la capogruppo Dardano - Nel quartiere 2 peraltro già esiste un SERD. Sappiamo bene che è fondamentale che questi servizi siano dislocati in modo omogeneo sulla superficie cittadina e quindi nei cinque quartieri.
Il Quartiere 5 ha sviluppato da sempre una proficua collaborazione con il SERD per iniziative di approfondimento e sensibilizzazione della popolazione sui problemi delle dipendenze vecchie e nuove. La sede che era stata individuata in zona piazza Dalmazia (via Mariti) necessita di importanti investimenti e una rilevante ristrutturazione. Confidiamo che si proceda velocemente a riassegnare al quartiere 5 una struttura da adibire a SERD e che, nel caso sia confermata la volontà di utilizzare quella di via Mariti, che si proceda più rapidamente possibile per farlo”.