“Dalla Toscana un messaggio chiaro per la pace, con tante persone unite per chiedere la fine di tutte le guerre. Questa piazza chiede giustizia e rispetto del diritto internazionale, contro il riarmo dei singoli paesi europei: portare le spese militari al 5% del Pil non renderà più forte l’Europa” A dirlo è Serena Spinelli (Pd), assessora al welfare della Toscana, durante la fiaccolata per la pace promossa da Cgil Toscana a Firenze “La pace è una responsabilità collettiva, non un’illusione – continua Spinelli – e non possiamo pensare di fare la pace con politiche di guerra e di riarmo. Di fronte ai conflitti che attraversano il mondo, dall’Ucraina al Medio Oriente, servono diplomazia e cooperazione. Tutti noi chiediamo all’Europa di essere una forza di pace, e non uno strumento di guerra: con un passo indietro sulle politiche di riarmo, saremmo un esempio per tutti”.
Presente anche Irene Galletti, capogruppo in Consiglio regionale e coordinatrice regionale del M5S: “Siamo in piazza per dire no al riarmo e fermare la corsa verso nuovi conflitti. L’Italia deve tornare protagonista della diplomazia, non complice della guerra”.
“Questa fiaccolata è stata la dimostrazione che si può e si deve camminare insieme, anche partendo da sensibilità diverse, se si condivide un principio semplice ma inviolabile: i conflitti si fermano solo con il coraggio della politica, con il dialogo e la diplomazia, non con le armi” Lo dichiara Valentina Mercanti, consigliera regionale del Partito Democratico eletta a Lucca, che questa sera ha preso parte alla fiaccolata per la pace organizzata dalla Cgil Toscana nel centro di Firenze.
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“Troppo spesso – prosegue Mercanti – si finisce per rassegnarsi all’idea che le guerre siano inevitabili. Non è così. Dall’Ucraina al Medio Oriente e in ogni angolo del mondo, dovrebbe valere ovunque lo stesso principio: le controversie internazionali si affrontano con gli strumenti della politica e del diritto internazionale, del confronto tra istituzioni, del rispetto reciproco. Per questo oggi era importante esserci”.“Da Firenze e dalla Toscana arriva ancora una volta un messaggio chiaro – conclude Mercanti – un messaggio di partecipazione, di unità, di valori forti. In questa terra c’è chi crede nella pace, nella convivenza e nel coraggio di scegliere il dialogo al posto dei conflitti”.