Fascisti a Firenze: martedì la città scende in piazza

Manifestazione alle 18:00 in viale Malta. Domani ordine del giorno di Sinistra Progetto Comune in Consiglio comunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 febbraio 2023 17:52
Fascisti a Firenze: martedì la città scende in piazza

Martedì la Firenze democratica scende in piazza, alle 18:00, con concentramento presso i giardini di viale Malta, al fianco del movimento Studentə Autorganizzatə Firenze, per una manifestazione indetta in risposta alle aggressione fasciste del Pascoli e del Michelangiolo perpetrate dai giovani di estrema destra.

Sono oggetto di approfondimenti da parte della Digos i drammatici fatti accaduti ieri mattina, quando gli studenti sono stati picchiati davanti al liceo di via della Colonna.

"Non basta prendere posizione rispetto al singolo episodio di cronaca. Le condanne a parole sono importanti, così come la più ampia solidarietà nei confronti di chi ha subito l'aggressione di ieri mattina -affermano Dmitrij Palagi, Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune- Domani presenteremo un testo, come mozione o ordine del giorno, per dare seguito agli inviti rivolti alle istituzioni da parte dell'ANPI. Chiederemo di riconoscere i legami tra Casaggì e Fratelli d'Italia, in particolare guardando alle elezioni degli enti locali (a partire dal Consiglio comunale di Firenze e da quello regionale).

Insisteremo anche sulla necessità di esplicitare l'esistenza di una galassia in cui trovano terreno comune CasaPound e altre realtà più interne al partito che esprime il Presidente del Consiglio dei Ministri. Cercheremo di capire come poter procedere alla discussione, a eventuali emendamenti e alla votazione nelle maglie del regolamento, ma confidiamo che Palazzo Vecchio comprenda l'importanza della tempestività".

Approfondimenti

"A seguito di una serie di aggressioni portate a termine da militanti di Azione Studentesca (branca studentesca di FDI) ai danni di studenti medi in alcuni istituti fiorentini (Pascoli e Michelangelo) riteniamo necessario mobilitarsi per esprimere solidarietà alle vittime di tali agguati e ribadire come non sia permissibile il reiterarsi di gesti simili e quindi la presenza di formazioni neofasciste fuori dalle scuole -si legge in un comunicato di Potere al Popolo Firenze- È necessario sciogliere le organizzazioni neofasciste e chiudere tanto CasaPound quanto Casaggì Firenze".

“Le analisi e l’approfondimento di quanto accaduto ieri davanti al liceo Michelangiolo rende sempre più drammatica l’aggressione politica di stampo fascista subita dagli studenti del collettivo Sum a cui va la mia profonda solidarietà”. Il presidente Eugenio Giani. "Ciò che è accaduto è gravissimo- sottolinea il presidente Giani- . C’è uno stato di tensione che rivela che l’episodio non è isolato.

La brutalità e la cattiveria evidenziate dalle immagini che circolano rende evidente la predeterminazione e le responsabilità agghiaccianti. Non possiamo permetterci di vedere mai più quelle immagini davanti ad una scuola toscana e, individuati i responsabili, non devono essere fatti sconti a nessuno. La Toscana- ha concluso il presidente- è terrà di civiltà, persone sono morte per affermare la libertà e la democrazia, quel genere di violenza che ci riporta a quanto accadde nel nostro paese non può essere in alcun modo tollerato".

«Voglio rivolgere un invito ai ragazzi del Michelangelo. Sia ai picchiatori che agli studenti picchiati. Incontratevi e dialogate nella sede di una nostra Pubblica Assistenza». E’ il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini a lanciare un invito alla pacificazione. «Quel ragazzo a terra, picchiato con violenza con calci e pugni potrebbe essere mio figlio. Ma anche quello che lo ha picchiato potrebbe esserlo ugualmente. La violenza va condannata, ma nasce dalla contrapposizione ideologica, da una forzatura della politica che taglia ogni umana connessione».

«La violenza si combatte solo con la solidarietà. E con l’impegno quotidiano al servizio degli altri. Fuori dalle ideologie, solo con lo spirito del servizio. E’ questo che dobbiamo insegnare ai nostri figli, soprattutto quando sbagliano. Questi episodi sono il retaggio di un’epoca passata; la società civile aveva sconfitto tutto questo, ma in tempi difficili serve maggiore attenzione, serve l’intervento di chi ha gli anticorpi per farlo. Come la professoressa che si è ‘messa in mezzo’ per far cessare la rissa, come i volontari che tutti i giorni si spendono per aiutare gli altri».

«Sono disponibile, il nostro movimento è disponibile, a favorire questo processo di pacificazione. Come? Attraverso il servizio, dando a questi ragazzi l’opportunità di capire quali sono i bisogni delle persone che soffrono. Ma niente può cominciare senza prima un confronto. Noi ci mettiamo il ‘campo neutro’, e l’impegno di far conoscere se loro vorranno un mondo fatto dell’unica politica che conta: quella dell’aiuto al prossimo». 

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