Non c’è solo l’incubo dei dazi di Trump a preoccupare gli agricoltori, il nuovo fronte di tensione arriva da Bruxelles con la proposta della commissione UE destinata a scatenare insieme all’ira del mondo agricolo, una nuova ondata di proteste in piazza. In questi giorni il mondo del comparto primario è in subbuglio per la pubblicazione delle proposte relative alla revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro, il “Beca”, che stabilirebbe limitazioni al commercio e l'introduzione di etichette “sanitarie” per la bevande alcoliche. Il disegno, messa nero su bianco su un documento ufficiale, punta a scoraggiare il consumo di vino introducendo etichette allarmistiche (health warnings) sulle bottiglie, equiparandolo nei fatti alle sigarette, insieme ad una maggiore tassazione.
Il provvedimento rischia di penalizzare un prodotto come il vino, simbolo della tradizione mediterranea e della dieta italiana.
A denunciarlo sono Coldiretti Toscana e Filiera Italia che hanno scritto una lettera (iniziative analoghe sono state intraprese da Eat Europe e Farm Europe) al presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, ai commissari alla Coesione e riforme, Raffaele Fitto, all’Agricoltura Cristophe Hansen e alla Salute Olivér Várhelyi per respingere l’inaccettabile proposta dell’esecutivo comunitario.
“Contro la follia tutta ideologica delle etichette allarmistiche sul vino siamo pronti a scendere in piazza, come giù accaduto in questi mesi, per tutelare i venti mila viticoltori toscani ed un settore che è un pilastro dell’economia agricola e del nostro export. – tuona Letizia Cesani, Presidente Coldiretti Toscana - Non accetteremo mai una forma di etichettatura che penalizzi un settore come il vino che l’Unione Europea dovrebbe promuovere.
Non è pensabile di avere una Ue che rimanda da anni un provvedimento fondamentale per la trasparenza e la salute come l’obbligo dell’etichetta d’origine su tutti gli alimenti e sposa invece misure così che sono puramente ideologiche. Questa non è certamente l’Europa che vogliamo né quella che vogliono le imprese agricole e i consumatori italiani”.
Approfondimenti
Secondo Coldiretti Toscana le scelte dell’Europa, duramente contestata lo scorso anno a Bruxelles da migliaia di agricoltori, demonizza ingiustamente il vino favorendo cibi ultra processati e sintetici. Le proposte sono contenute nel Documento di lavoro dei servizi della Commissione (Staff Working Document) pubblicato il 4 febbraio dalla Direzione Generale per la Salute e la Sicurezza Alimentare (Dg Sante) della Commissione Europea, in preparazione della revisione del Piano europeo di lotta contro il cancro.La prevenzione e la promozione di stili di vita sani, sono obiettivi fondamentali che meritano il massimo impegno da parte delle istituzioni e della società, e che ci vedono impegnati da tempo – si legge nella missiva di Coldiretti e Filiera Italia -, ma prevedere misure come etichette allarmistiche e nuove tasse ingiustificate, significa colpire un settore strategico del Paese e del Made in Tuscany che vale 1,2 miliardi di euro per il solo segmento dei vini IG.“Il vino – spiega ancora la presidente regionale di Coldiretti - non è solo una bevanda alcolica è prima di tutto un prodotto agricolo, frutto della terra e del lavoro paziente degli agricoltori.
È cultura, tradizione, identità, parte integrante della nostra storia e del nostro territorio. E l’uscita non preannunciata della Commissione lascia pensare che alle sue parole di discontinuità delle politiche precedenti e di assicurazione sulla tutela del mondo agricolo possano non corrispondere i fatti”. Da qui la richiesta alla commissione europea da parte di Coldiretti Toscana e Filiera Italia, di eliminare dal proprio documento di lavoro e non includa nel futuro Piano europeo di lotta contro il cancro, l’introduzione di etichette sanitarie allarmistiche e fuorvianti e l’ipotesi di nuove tassazioni ingiustificate sul vino.