Erp: ascoltata l’assessore sulle politiche in Toscana

Il Governo non ha rifinanziato il fondo nazionale affitti così come previsto all’articolo 11 della legge delle locazioni

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 gennaio 2023 16:52
Erp: ascoltata l’assessore sulle politiche in Toscana

Firenze– 40 alloggi di edilizia residenziale pubblica collocati in sei comuni toscani saranno presto acquisiti e attribuiti alle famiglie assegnatarie grazie a un finanziamento di otto milioni di euro. E’ stata infatti approvata la graduatoria delle proposte presentate dai comuni toscani per il finanziamento dell’acquisto di immobili in pronta consegna da destinare al patrimonio Erp.

Il bando, che utilizzava risorse del Fondo sviluppo e coesione, era rivolto alle amministrazioni comunali disponibili ad acquistare appartamenti di proprietà pubblica o privata, già disponibili, vuoti, da tempo invenduti, e quindi pronti a essere utilizzati dai Comuni come edilizia residenziale pubblica.

I comuni che hanno ottenuto i punteggi maggiori in graduatoria per poter accedere al finanziamento sono stati Massa (dove verranno realizzati 8 appartamenti), Montopoli in Val d’Arno (4), Cecina (20), Pelago (6), Villafranca in Lunigiana (4) e Lucca (4).

Approfondimenti

Il finanziamento verrà erogato a questi comuni in due tranche da Artea, l’organismo pagatore della Regione, a condizione che i nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica divengano agibili entro sei mesi. Gli appartamenti dovranno inoltre avere un elevato standard energetico (almeno pari alla classe B).

Prosegue intanto in commissione Sanità, presieduta da Enrico Sostegni (Pd), il lavoro di approfondimento sull’Edilizia residenziale pubblica. E’ stata infatti svolta un’audizione dell’assessora Serena Spinelli, la quale ha parlato della relazione annuale sulla condizione abitativa in merito alle politiche regionali in materia di Erp.

Spinelli ha anticipato alcuni dati della relazione sull’abitare in Toscana, che sarà presentata ufficialmente il 20 gennaio prossimo. Gli immobili residenziali sono attualmente 2.138.924, e di questi le abitazioni popolari sono il 17,6%. Per quanto riguarda il sostegno agli affitti, per cui con la pandemia sono stati previsti interventi straordinari, i finanziamenti impiegati dal fondo sociale raggiungono i 21 milioni di euro nel 2022, a cui si sommano altre risorse come 13,6 milioni del Por. In questi anni è stato registrato un aumento delle domande di sostegno all’affitto, come di quelle di sostegno alla morosità incolpevole.

Il patrimonio Erp toscano ammonta a 5.872 edifici, per un totale di quasi 50 mila alloggi, la metà dei quali costruiti prima del 1970, mentre l’8% è stato realizzato dopo il 2000. Gli alloggi in costruzione a fine 2021 erano 293. Gli alloggi sfitti sono 4.051, l’8% del totale, in gran parte (65%) perché in attesa di ristrutturazione, già finanziata in un terzo dei casi. In totale, le persone ospitate sono circa 108 mila.

Nei prossimi anni, ha spiegato Spinelli, gli sforzi saranno concentrati sul reperire patrimonio abitativo attraverso le politiche di rigenerazione urbana, per cui la Toscana ha ricevuto ingenti finanziamenti sia dal Pnrr che da altre fonti. Prosegue anche il lavoro sull’housing sociale, che prevede la realizzazione di circa 1000 appartamenti. Le domande per ottenere un alloggio Erp sono numerosissime: nel 2021 quelle giudicate accoglibili sono state 16 mila. L’assessore ha concluso lanciando un allarme: “Nel 2023 ad oggi non è previsto alcun finanziamento statale per il contributo in conto affitti – ha detto – e questo creerà problemi nei prossimi mesi”.

Anche sulla base degli elementi emersi continuerà il lavoro della Commissione su due proposte di legge in materia presentate da Lega e FdI e su una proposta di risoluzione.

Durante la seduta di stamani è stato illustrato inoltre il Programma regionale di sviluppo 2021-2025, su cui la Commissione deve dare parere di merito per gli aspetti di competenza. Per quanto riguarda la salute, gli obiettivi che si perseguono in Toscana attraverso le linee di sviluppo e i progetti del piano sono il rafforzamento degli stili di vita e della prevenzione, implementando ad esempio gli screening e le vaccinazioni. Grande attenzione è dedicata allo sviluppo della medicina territoriale, con l’obiettivo di realizzare e rafforzare le Case di comunità, ridurre i ricoveri impropri, creare equipe multidisciplinari a livello locale per dare una prima risposta ai pazienti.

Sono previsti inoltre interventi di edilizia sia sul territorio che sugli ospedali, come il completamento dei lavori al Cisanello di Pisa, la ristrutturazione dell’ospedale Le Scotte di Siena, l’avvio della costruzione dell’ospedale di Livorno, l’avvio della ristrutturazione di Torregalli e la realizzazione di padiglioni a Empoli e Prato. Interventi anche per implementare la telemedicina, i tele-consulti, per ridurre le liste di attesa, per la disabilità e le carceri, per risolvere la carenza di medici generali soprattutto nelle aree interne della Regione.

Un altro ambito su cui il Prs interviene è la promozione dello sport. La Regione sostiene lo sport attraverso varie linee, tra cui la riqualificazione degli impianti sportivi, il sostegno alle manifestazioni sportive, ai grandi eventi internazionali, alle azioni che promuovono l’inclusione sociale e la socializzazione attraverso lo sport. Spazio anche alla promozione e alla riqualificazione urbana, per cui in Toscana sono protagonisti i progetti, finanziati con vari canali, di rigenerazione urbana.

La parità di genere è perseguita con un approccio trasversale a tutte le politiche del Prs per diminuire il gap di occupazione femminile e diminuire gli stereotipi di genere. Per combattere la violenza di genere particolare attenzione sarà data all’inserimento lavorativo delle donne reduci da episodi di violenza. Da parte dei commissari sono state avanzate numerose domande e sollecitato interventi, anche a livello nazionale, che possano apportare correttivi alla scarsità di personale sanitario.

“Gli inquilini possono usufruire dei contributi tramite i bandi pubblici che i Comuni aprono a tale scopo. È facile prevedere che molte famiglie non potranno far fronte al pagamento del canone d’affitto, o perché hanno perso il lavoro, o perché hanno destinato i pochi soldi a disposizione al mangiare dei familiari. Il proprietario in maniera legale avvia la procedura di sfratto e magari anche lui contava su quei soldi per integrare il proprio salario o la propria pensione. Il contenzioso legale aumenterà, i tribunali saranno ingolfati dalle procedure di sfratto e tante famiglie si troveranno per strada a causa della morosità incolpevole ecc”.

Una situazione che rischia di diventare esplosiva secondo Giorgio Bertelli, coordinatore per la provincia di Lucca dell’Uniat, il sindacato inquilini della Uil e non è l’unica. “C’è poi la questione degli alloggi di edilizia pubblica che in molti casi sono vuoti perché lasciati dai vecchi assegnatari ma che non sono stati ancora riassegnati agli aventi titolo. La maggior parte di questi alloggi definiti di ‘risulta’ hanno bisogno di lavori per la messa a norma degli impianti elettrici e di riscaldamento ma in mancanza di fondi restano chiusi e potrebbero essere destinati ad ospitare temporaneamente le famiglie sfrattare che rientrano nell’emergenza abitativa, in attesa di un passaggio ‘da casa a casa’”.

Altro elemento su cui riflettere è l’edilizia privata: “Le abitazioni nella nostra provincia non mancano a fronte di una richiesta di case, ma i proprietari preferiscono tenerle sfitte perché non vogliono correre i rischi che l’inquilino non paghi l’affitto, timore aumentato per il mancato finanziamento del fondo affitti e per la mancata copertura dell’emergenza abitativa. Purtroppo il mancato finanziamento del fondo affitti si va a sommare ad altre criticità che le persone vivono quotidianamente sulla propria pelle, aumenti del costo della vita del 10% su base annua, caro bollette, alto costo del gasolio e della benzina – conclude Bertelli - pertanto è indispensabile che i Comuni, soggetti in prima linea nel sociale, si adoperino affinché nei propri bilanci siano stanziare cifre consistenti in modo da calmierare il più possibile il disagio sociale emergente su un bene essenziale per ogni persona come è quello della casa”.

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