E’ Vice presidente vicario del Consiglio comunale di Firenze in rappresentanza del Gruppo consiliare Fratelli d'Italia, che concorre a formare insieme ad Angela Sirello, Matteo Chelli e Giovanni Gandolfo. Alessandro Draghi è alla sua seconda volta a Palazzo Vecchio, una fase politica di maturazione sul piano personale. Nove da Firenze gli chiede di fare il punto sulla lunga campagna elettorale del 2024 e tracciare le prospettive della consiliatura iniziata qualche mese fa.
“Abbiamo subìto lo svantaggio sul piano finanziario, ma sinceramente speravo in un divario minore. Eravamo partiti bene e forse a metà campagna avevamo quasi pareggiato, poi il vento è cambiato. Si sono evidenziate alcune impreparazioni tattiche di Eike Schmidt e probabilmente la maggiore esperienza politica di Sara Funaro. La nostra organizzazione propagandistica non contava un numero di attivisti sufficiente a contrastare la controparte, in particolare Forza Italia e Lega hanno mostrato qualche fragilità” racconta il Vice presidente vicario del Consiglio comunale di Firenze.
Sono mancati grandi temi di dibattito?
“Non so. Si è parlato di argomenti concreti: tanto di sicurezza, ambiente, alberi. E Schmidt fu bravo a smarcarsi subito dalla sterile contrapposizione destra-sinistra” risponde Alessandro Draghi.
Dopo le elezioni la sindaca pare essersi un po’ eclissata
“Al momento le cose fatte sono poche. Sara Funaro sembra meno brava del predecessore, ma anche meno antipatica. Credo che il Consiglio comunale le stia anche concedendo il tempo di ambientarsi, nonostante che -ricordo- al primo turno sia stata votata da meno del 60% degli elettori fiorentini. Si è circondata di assessori validi, ma le deleghe appaiono distribuite male, quasi ci fosse stata l’intenzione di depotenziare le capacità specifiche di ciascuno di loro. La sindaca ha fatto qualche modifica sulla dirigenza, ma in sostanza la struttura comunale è rimasta quella di Dario Nardella, nonostante il cambio di potere, con l’avvento della segreteria schleiniana” sorride il consigliere di Fratelli d’Italia.
Non si vede una visione di lungo termine?
“Non la vedo. Ma, nonostante la buona qualità dei consiglieri di opposizione, la maggioranza si avvantaggia della loro divisione politica, acuita dall’avvicinarsi delle elezioni regionali, che scateneranno in tutti gli istinti di bandiera”.
Allude anche al Centro-destra?
“Spero di no. Alessandro Tomasi è il miglior candidato che il mio schieramento abbia espresso, dai tempi di Altero Matteoli. Ha fatto gavetta politica, ha vinto bene al Comune di Pistoia, cioè nel bacino elettorale che, insieme a Firenze e Prato, deciderà le sorti della contesa. Vedremo cosa farà il Centrosinistra, che per ora non pare convintissimo della ricandidatura di Eugenio Giani”.
Qualcuno chiede le primarie?
“E’ giusto che ognuno lavori per far crescere il proprio partito. Mi permetto però di ricordare che alle scorse consultazioni regionali nessuno mise in discussione la candidatura avanzata dall’allora maggiore partito della coalizione”
A Palazzo Vecchio regna l’armonia nel Centrodestra?
“Sì, c’è un clima di buona collaborazione. Lavoriamo insieme alle modifiche del Regolamento comunale, con la proposta di scindere il question time dai lavori ordinari, magari separandolo proprio dalle sedute e coordinando meglio l’agenda dei lavori consiliari, in modo da non mettere in difficoltà i membri delle diverse commissioni tematiche. Tengo particolarmente alla nostra proposta di un question time dei cittadini, a cui la Giunta dovrebbe dare risposta pubblica”
Quali sono le vostre principali proposte per la consiliatura?
“A Firenze mancano infrastrutture. La prima che mi viene in mente è una tangenziale dall’ospedale di Torregalli al raccordo di Varlungo, attraverso le colline a sud della città. Si potrebbe realizzare con un project financing. Per fluidificare la mobilità potremmo riaprire le corsie preferenziali al flusso delle due ruote. Poi vorremmo mettere in vendita il patrimonio di Erp degradato per gestire con maggiori risorse quello disponibile. Avviando una nuova stagione di Edilizia residenziale pubblica a canone concordato, o come meglio di definisce, Edilizia sociale a canone convenzionato”.
C’è niente per il Calcio storico fiorentino?
“Penso sia arrivato il momento di voltare pagina. Bisogna costituire una fondazione di gestione delle attività, che devono impegnare tutto l’anno, compresi l’organizzazione di un torneo giovanile e lo sviluppo del merchandising per avvicinare anche gli studenti stranieri a questo gioco bellissimo”