Firenze– Una scelta, quella di don Milani, coraggiosa. Decidendosi di mettersi al servizio dei più bisognosi diede vita ad un percorso rivoluzionario e fornì un contributo fondamentale alla crescita culturale, civile e religiosa dell’Italia. A sottolineare il valore e l’eredità della scuola fondata da don Milani a Barbiana oggi la cerimonia della XXII Marcia a Barbiana. Ricorrenza speciale quest’anno: alle celebrazioni del centenario della nascita di don Lorenzo Milani è intervenuto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per la prima volta a Barbiana.
Al capo dello Stato è stato donato da Licia Naldini, del Laboratorio d'Arte degli 'Amici' della Comunità di Sant'Egidio, un quadro sulla scuola di Barbiana. "La lezione di don Milani è da sempre preziosa per la Comunità di Sant'Egidio" è stato detto al Presidente con particolare riferimento alla Toscana. Il Presidente ha ringraziato Licia e la Comunità "per tutto quello che fate".
Porgendo il proprio benvenuto alla prima carica dello Stato, Giani ha spiegato che “proprio da questo luogo, in cui si provò ad allontanarlo, riusci, invece, a parlare al mondo intero con una forza ed un’intensità che hanno raggiunto i nostri tempi. La vita e le opere di don Milani sono la dimostrazione che la forza dello spirito e dei valori umani superano qualunque confine fisico e temporale a cui li si voglia relegare”.
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Giani ha poi aggiunto che il prete fiorentino “pur provenendo da una famiglia agiata, fece la scelta coraggiosa di dedicarsi al sacerdozio per portare il suo servizio ai più bisognosi, compiendo così un percorso che possiamo definire rivoluzionario e contribuendo, come pochi altri nel secolo XX, alla crescita culturale, civile e religiosa del nostro Paese. E la presenza del Presidente Mattarella è la più evidente dimostrazione dell’importanza di questa figura”.
La grandezza della sua azione e delle sue opere rappresentano un lascito inestimabile. “Don Milani – ha proseguito il presidente - ha contribuito alla maturazione di valori e principi che ora ci appaiono più comprensibili, proprio perché lui li coltivò contro ogni ostacolo. Qui a Barbiana, con la sua scuola e poi con ‘Lettere ad una Professoressa’, costruì una nuova pedagogia sintetizzata nella straordinaria frase ‘Se si perde gli ultimi, la scuola non è più scuola.
E’ un ospedale che cura i sani e respinge i malati’”. Poi il valore universale della Pace. “Una Pace vissuta – ha detto ancora Giani -, praticata e portata fino alle estreme conseguenze dell’obiezione di coscienza, dichiarata in quel testo/manifesto che è ‘L’obbedienza non è più una virtù’ e che, come sappiamo, gli costò la denuncia per apologia di reato. Ma nonostante gli strappi alla cultura e al conformismo di quel tempo, nonostante il dibattito acceso e le critiche a cui si espose, nonostante il suo protagonismo nel chiedere il rinnovamento delle istituzioni religiose, don Milani era alimentato dall’amore per la Chiesa, per il Vangelo e per sacerdozio, come ha voluto sottolineare nel suo pellegrinaggio qui a Barbiana nel 2017, lo stesso Papa Francesco”.
Giani ha quindi concluso ricordando che “per noi toscani don Milani, come il Sindaco Santo Giorgio La Pira, sono straordinarie figure morali e politiche che vivono tutt’ora in mezzo a noi, personalità che hanno forgiato l’identità della nostra Regione che ha sempre fatto di quel suo motto ‘I Care’ un caposaldo dell’agire quotidiano”.
“Oggi è una giornata importante per Vicchio e per tutta la Toscana, perché ricordiamo Don Lorenzo Milani, una figura che è per tutti noi un riferimento di impegno culturale, sociale e politico. Lo testimonia la presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, una presenza che è un messaggio chiaro a investire tanto sulla scuola e sulla formazione, e di investire sull’apertura e sull’inclusione in un tempo in cui c’è la voglia di ritorno a chiusure, a far saltare ponti anziché costruirli” ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo “Il compito della politica – ha aggiunto Mazzeo – è quello di continuare l’azione che Don Milani ha portato avanti per tutta la sua vita: mettersi al servizio degli altri, pensando di farlo con lo spirito di un servizio civile, perché questo deve essere la politica”.
Il presidente Mazzeo ha ricordato, con un post sul suo profilo Facebook, che Don Milani “per me, è sempre stato un punto di riferimento importantissimo, perché con la scuola di Barbiana, dove fu Sacerdote e Maestro, portò in classe i valori dell’inclusione, della democrazia, della parità. L'idea era creare una scuola inclusiva a tempo pieno per tutti, anche per coloro che, per mancanza di mezzi, non avrebbero mai raggiunto un livello d’istruzione dignitoso”.
“All'ingresso della scuola di Barbiana – scrive ancora Mazzeo - c'era un grande cartello con la scritta ‘I care’, ‘Mi prendo cura, mi sta a cuore’. Mi ha emozionato molto ritrovarmele oggi davanti, in questo luogo straordinario. Quelle due parole per me rappresentano infatti l'impegno che ognuno di noi deve prendersi nei confronti della comunità e del prossimo ed è la ragione per cui abbiamo deciso di apporle anche all'ingresso dell'aula del Consiglio Regionale della Toscana. Perché come diceva Don Milani: Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia“.
L’evento del centenario ha come tema un passo della ‘Lettera ai cappellani militari’ del sacerdote: “Se voi avete il diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall’altro. Gli uni sono la mia Patria, gli altri i miei stranieri”.
“Per noi è un giorno indimenticabile”. Il sindaco Dario Nardella ha commentato così le celebrazioni del centenario della nascita di don Milani che hanno visto la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Barbiana.
Nardella, accompagnato per il Comune dall’assessora alla cultura della memoria e della legalità Maria Federica Giuliani, ha aggiunto che “celebrare con il Capo dello Stato questa ricorrenza è il modo migliore per rinnovare l’impegno di tutti noi ad investire sempre di più sulla scuola”. “In Italia ci sono ancora troppe Barbiana: noi dobbiamo continuare a coltivare il messaggio di Don Milani e dare la parola a tanti ragazzi. La nostra città in questi anni ha dato supporto a tantissimi ragazzi svantaggiati, con l’intervento di tanti volontari e con un impegno vero, forte, del mondo della scuola. Stiamo inoltre facendo molti investimenti sulla scuola, una delle cose di cui sono più orgoglioso, con i soldi del Pnrr: costruiremo tre nuovi nidi, tre scuole dell’obbligo, due scuole superiori. Noi siamo qui oggi a testimoniare che il messaggio di Don Milani è più vivo che mai”.
“È stata una cerimonia emozionante, un onore averla potuta celebrare alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che rende omaggio e giustizia all'opera di don Lorenzo” ha aggiunto l’assessora Giuliani. “Il Comune di Firenze insieme al Comitato Nazionale guidato da Rosy Bindi, sta lavorando ad un ricco programma che durerà tutto l'anno. Fare memoria vuol dire tornare al cuore, unire il sentimento al fare, rivivere le emozioni per tramandarle. Superare le disuguaglianze oggi e ancor più urgente ed attuale".
"In un’ epoca in cui si confonde tragicamente il merito con la rendita di posizione, le parole del presidente Mattarella a Barbiana sono di grande ispirazione. Giustamente il Presidente ci ricorda come, in accordo con l’articolo tre della Costituzione, il merito non è riconoscere tutto a chi ha già, ma dare nuove opportunità a chi non ne ha. Dare la possibilità a tutti di esprimere il proprio talento -dichiara l'On. Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato- Tutti noi che ci siamo formati come giovani cattolici con l'esperienza di Don Milani abbiamo sempre in mente questo principio, che è il cardine della solidarietà sociale di cui la nostra Carta è intrisa.
Il merito va conquistato attraverso la formazione, quella Scuola su cui Don Milani ha imperniato la sua missione, convinto che il valore della parola desse diritti e libertà. Un insegnamento sperimentato sugli Ultimi che ha ispirato tutti noi che successivamente ci siamo occupati di scuola, di formazione, di cultura.
Nell’essere oggi a Barbiana, con un gesto di grande spessore e significato, il presidente Mattarella ha voluto ricordare a tutti come, fedeli all’insegnamento di Don Milani, la formazione dei giovani deve essere la priorità per il nostro Paese. Ed è quello su cui dobbiamo investire. Perché attraverso la scuola ci si forma cittadini del futuro, consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri. La spina dorsale di un grande Paese Democratico come l’Italia".
Domenica 28 maggio San Salvi ospita la preziosa anteprima del Festival I CARE DON MILANI 100, progetto speciale dell’Estate Fiorentina 2023, nel centenario della nascita del prete-maestro della Scuola di Barbiana e non solo.
Si parte alle ore 18 con l’incontro-confronto tra due tra i massimi esperti milaniani - Federico Ruozzi e Sandra Gesualdi - sul tema “Da San Donato a Calenzano a Barbiana. Il cammino di don Lorenzo Milani.” Ruozzi è stato tra l’altro tra i curatori dei due volumi dei Meridiani in cui è raccolta tutta l’opera di don Milani, la Gesualdi, vice presidente della Fondazione Don Milani, è autrice di molti libri sul priore e la Scuola di Barbiana.
Alle ore 21.30 poi entrano in scena i padroni di casa. I Chille de la balanza presentano in prima assoluta la nuova edizione della loro produzione teatrale da Lettera a una professoressa. In quest’occasione l’ingresso ha un costo simbolico di 1€. Prenotazione vivamente consigliata. Lo spettacolo, di e con Claudio Ascoli, e con Sissi Abbondanza e Monica Fabbri, si intitola “I care. Lettera a una professoressa”.
Ha musiche originali di Alessio Rinaldi, immagini video di Francesco Ritondale, luci e suono curati da Teresa Palminiello e Francesco Lascialfari. E’ una nuova versione di uno spettacolo “storico” che debuttò nel 2011 al teatro Giotto di Vicchio, in occasione della Marcia a Barbiana. Lo spettacolo fu/è costruito in collaborazione con i ragazzi di Barbiana e non solo. La nuova messinscena propone quattro diverse scritture collettive.
Come la “Lettera” fu una creazione collettiva di sei allievi sotto la guida del Priore, lo spettacolo dei Chille nasce da quattro scritture collettive…con la partecipazione attiva degli spettatori: la vita di don Lorenzo, a cura di Claudio Ascoli (con parole, oggetti ed eventi liberamente scelti dal pubblico), Imparar facendo con Sissi Abbondanza che con gli spettatori partecipanti costruisce elementi scenici e una scultura, assemblando materiali “milaniani”, Ho disegnato Lettera con SignoraB (Monica Fabbri) che stimola la creazione dal vivo di disegni da parte del pubblico, e infine Luci e suoni, reinventati sul momento e nell’occasione da Teresa Palminiello e Francesco Lascialfari.
Tra i tanti entusiastici commenti sullo spettacolo, ai Chille piace ricordare quello di Giuliano Scabia che lo definì “un atto di amore”. Questo spettacolo sarà poi nel Festival da martedì 27 a giovedì 29 giugno.
L’anteprima di domenica 28 maggio sarà seguita in una live performance di pittura dall’Artista Renzo Francabandera: le opere realizzate nella serata confluiranno nell’esposizione “PERFOR(MILANI)MA – Lorenzo e altre memorie vive”, il cui vernissage sarà venerdì 2 giugno alle ore 19.
Dato il limitato numero di posti e il prevedibile forte afflusso, per tutte le iniziative si consiglia una tempestiva prenotazione: tel/whatsapp 335 6270739 o mail a info@chille.it.