Non è stato rinnovato l'incarico, in scadenza a febbraio, alla Direttrice di Sollicciano Antonella Tuoni, che ha operato nel penitenziario con i mezzi e il personale a disposizione. Nonostante le scarse risorse a disposizione, sino allo spostamento alla guida del penitenziario di Arezzo.
“Ringraziamo la Direttrice Antonella Tuoni per il lavoro egregiamente svolto fino ad oggi -dichiarano il capogruppo PD Luca Milani, dei vice capogruppo PD Alessandra Innocenti e Cristiano Balli e del presidente della Commissione Politiche sociali e della salute, sanità e servizi sociali Edoardo Amato- Speriamo che arrivi presto una nuova figura al vertice di Sollicciano perché la situazione in cui versa attualmente il penitenziario richiede una guida certa e definita con cui poter avere un confronto e un dialogo costanti. Sosteniamo da tempo che nel carcere di Sollicciano ci siano molteplici criticità che vogliamo monitorare da vicino.
Tant’è che il Presidente della Commissione consiliare 4, Edoardo Amato, sta facendo, oramai da qualche mese, approfondimenti costanti all’interno della Commissione stessa con tutte le realtà coinvolte all’interno del Carcere compreso lo svolgimento di sedute di commissione consiliare presso il penitenziario. È importante coltivare le relazioni con la struttura penitenziaria e per questo auspichiamo, quindi, che venga nominata, al più presto, una figura apicale da parte del Ministero della Giustizia”.
Approfondimenti
"Non abbiamo mai risparmiato critiche alla Direttrice della Casa Circondariale di Sollicciano. Avevamo anche chiesto -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- di commissariare l'istituto penitenziario. La decisione di non rinnovare l'incarico, senza lasciarla neppure per il periodo di attesa di una nuova nomina, crea un vuoto che aggrava l'isolamento del carcere rispetto al resto del sistema istituzionale. Il Partito Democratico ha scelto, nei mesi scorsi, di costruire uno scontro politico con il Governo nazionale, ma nel frattempo i problemi si aggravano, per popolazione detenuta, polizia penitenziaria e il resto del personale.
Buttare giù Sollicciano, senza ricostruirlo, favorendo percorsi alternativi e riducendo la detenzione per i casi in cui si rende strettamente necessario, è l'orizzonte verso cui muoversi. Il commissariamento continua a essere una strada che potrebbe far uscire la situazione da un contesto bloccato, dalla burocrazia, dal vuoto teatro politico e da ritualità inefficaci".