Inaugurazione oggi per l'anno giudiziario

A Firenze presidio Fp Cgil: "Allarme carenze d'organico, bisogna assumere e stabilizzare"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 gennaio 2025 18:27
Inaugurazione oggi per l'anno giudiziario

Puntuale ecco l’inaugurazione dell'anno giudiziario. Prima quello nazionale il venerdì e poi il sabato quelle nelle corti d’Appello. In occasione dell’apertura a Firenze, le parole del presidente della Corte d’Appello e del procuratore generale sono state un vero grido di allarme. Il presidente Nencini nel suo discorso è stato molto chiaro sulla separazione delle carriere.

In viale Guidoni si è svolto anche un presidio di Fp Cgil davanti al Palazzo di Giustizia per denunciare le carenze organiche (media nei tribunali del 35%) e chiedere assunzioni, la stabilizzazione dei precari Pnrr, una strategia seria per l’informatizzazione e il rinnovo del Contratto integrativo vecchio di 15 anni. “Bisogna far sì che possa funzionare la giustizia”, dice la Fp Cgil.

“La riforma della giustizia del governo Meloni è un attacco senza precedenti all’autonomia della magistratura. Esprimo solidarietà e vicinanza a tutti i magistrati del distretto toscano che hanno manifestato il loro dissenso con dignità e coraggio abbandonando l’aula durante il saluto del rappresentante del ministero di Giustizia. I magistrati toscani, come ha denunciato Squillace Greco, sono sottoposti a continui atti di intimidazione e aggressione. Questo è il frutto del clima di denigrazione dei magistrati italiani alimentato dall’attuale governo e dalle forze politiche di destra che vivono il potere giudiziario come un fastidio, un ostacolo.

Approfondimenti

Già oggi la separazione di fatto esiste perché un numero irrisorio di magistrati chiede di passare da una all’altra. Questa riforma costituzionale voluta dalla destra e dalla coppia Meloni-Nordio ha un solo obiettivo: asservire i PM al potere politico del governo, isolare i magistrati giudicanti e ridurre l’autonomia della magistratura indebolendo il CSM. Siamo di fronte a un disegno pericoloso che alla fine priva i cittadini di una giustizia giusta ed efficiente. Condivido anche le denunce sul sistema carcerario toscano del presidente della Corte d’Appello e del procuratore: i dati sui suicidi, i tentati suicidi, gli atti di autolesionismo, le aggressioni al personale di polizia penitenziaria sonia intimi di un sistema al collasso.

Questi episodi, legati alla carenza drammatica di personale, stanno trasformando carceri come Sollicciano in centri di tortura. Una vergogna per la storia e la civiltà della nostra città e della nostra regione. Sollicciano va ricostruito da zero perché in queste condizioni resterà sempre una struttura inefficiente e inadeguata. Mi auguro che il Presidente della Repubblica Mattarella, dall’alto della sua posizione di garante della Repubblica, agisca con coraggio e determinazione per interrompere questa umiliazione della magistratura italiana” dichiara l’eurodeputato Pd Dario Nardella.

“Anche oggi si levano alte le grida di magistratura e avvocatura sul disastro che affligge la giustizia italiana. Sono sotto gli occhi di tutti il fallimento del processo penale telematico, le carceri che esplodono, vuoti di organico che rendono sempre più difficile la gestione dell’attività ordinaria e tagli di bilancio che compromettono il funzionamento del sistema con 500 milioni di euro di risorse in meno dal 2025 al 2027 deliberati con la legge di bilancio. E il governo che cosa fa? Si gira dall’altra parte e mette in campo posizioni ideologiche, divisive e punitive, come la sottrazione delle competenze in materia immigrazione ai giudici dei tribunali perché sono sgradite le loro sentenze e l’attribuzione di quei compiti alle Corti d’Appello in assenza peraltro di investimenti di personale.

Con la separazione delle carriere l’intento evidente è punire la magistratura perché è autonoma e indipendente e non è responsabile dell’attuazione delle politiche della destra. Scelte orientate al passato, pericolose e ingiuste” dichiara il deputato dem Federico Gianassi a margine dell’iniziativa per l’inaugurazione dell’Anno giudiziario presso la Corte d’Appello di Firenze.

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