Crollo del cantiere: il muro del pianto

Il massimo ribasso impatta su sicurezza, ma anche sulla tenuta finanziaria delle imprese edili

Nicola
Nicola Novelli
19 febbraio 2024 22:13
Crollo del cantiere: il muro del pianto
Foto di Jacopo Bianchi, pilota di droni professionista

Firenze non sarà più la stessa dopo tanto dolore. I dettagli che stanno emergendo circa il cantiere del supermercato in costruzione in via Mariti hanno risvolti inquietanti, se non raccapriccianti, che stanno scuotendo l'anima civile di questa città.

Per tutta la notte scorsa i Vigili del Fuoco hanno faticato per tagliare con la fiamma ossidrica il pilone che non riuscivano a estrarre dalle macerie accumulatesi nel crollo. Nelle foto pubblicate abbiamo documentato le tracce di un tessuto rosso nella parte finale della colonna sollevata dalla gru. Si tratta con ogni probabilità di frammenti della tuta di una delle vittime, rimaste schiacciate sotto il peso delle macerie.

Dopo l’eliminazione del pilone i lavori di rimozione sono continuati in modo manuale alla ricerca dell’ultimo disperso. Anche perché alcuni corpi sono ridotti a brandelli. Si ipotizza che l'ultimo operaio non ancora recuperato possa essere  stato probabilmente inghiottito all’interno del cemento fresco, riversato dalla betoniera dopo il cedimento e, nelle ore successive solidificatosi inglobando il corpo del giovane operaio.

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Foto di Jacopo Bianchi, pilota di droni professionista

La parete che adesso risulta non "in squadra" appare anche nelle nostre foto non a piombo, a causa dei colpi ricevuti dalle macerie che crollavano durante la tragedia. Sarà questo il primo intervento di demolizione, dopo il recupero delle vittime, a cui si procederà in quanto la struttura non è più considerata sicura.

Al cantiere, anche oggi un continuo via vai di passanti, che chiedono notizie sull’andamento del salvataggio, se è stato sollevato l'elemento strutturale che aveva ceduto e se è stata ritrovato corpo dell'ultimo operaio. Sul muro un cumulo di mazzi di fiori, a testimonianza del trasporto e della commozione di tutta Firenze.

I residenti di Rifredi, molti anni fa riuniti in comitato di quartiere per vigilare sul destino dell'ex panificio militare, avrebbero preferito la realizzazione nell'area di un parco pubblico. Riuscirono a sbarrare la strada a una operazione speculativa che avrebbe voluto realizzarci decine di appartamenti di lusso. Ma poi si sono ritrovati di fronte all'autorizzazione comunale alla realizzazione dell'ennesimo supermercato di Esselunga. E alla fine il cantiere si è trasformato nel luogo della più grave tragedia sul lavoro che abbia registrato Firenze negli ultimi 50 anni.

Perciò, come ha detto il sindaco oggi pomeriggio, la nostra città vorrà farsi promotrice di una nuova cultura della sicurezza. Le pene severe e le forti sanzioni non sono sufficienti, vengono sempre quando l'infortunio e la tragedia si sono ormai verificati. Bisogna invece valorizzare la prevenzione, le ispezioni, la repressione, senza ridurli soltanto a un obbligo.

Occorre affrontare una volta per tutte il problema dei ribassi negli appalti che impatta direttamente sul settore dell’edilizia e sulla salute finanziaria delle imprese. L’attuale approccio incentrato sul costo più basso e sui subappalti a cascata è ormai evidente che ha compromesso la qualità del lavoro e la sicurezza sui cantieri.

Prima di tutto a salvaguardia delle piccole imprese edili, per evitare che sistematicamente cadano nelle mani dei grandi gruppi nazionali e internazionali, con affidamenti dei lavori oltre il limite della tollerabilità economica. Affidamenti che portano solo a non poter garantire una gestione  dei cantieri nel rispetto della legalità.

“È un cancro che mina la sostenibilità economica delle imprese, in particolare di quelle artigiane che spesso operano su margini più stretti”. “Dobbiamo creare consapevolezza pubblica sull’importanza della sicurezza per favorire una domanda di standard più elevati anche da parte della società civile, spingendo le imprese a investire in soluzioni più sicure” ha detto Serena Vavolo, Presidente di Confartigianato Imprese Firenze “Ricordiamo, oggi e per sempre, le vittime di via Mariti con l’impegno di fare tutti la nostra parte affinché queste tragedie non accadano più: solo così le nostre azioni saranno più forti delle nostre parole”

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