Firenze, 7 gennaio 2022 - “Siamo di fronte ad un disastro organizzativo a tutti i livelli. Europeo, nazionale e regionale. Due anni di pandemia non ci hanno insegnato niente e ci ritroviamo in un momento di difficoltà enormi, ancor maggiori se possibile di quelle del passato. Le assunzioni sono state poche. L'obbligo vaccinale è stato imposto tardi. La medicina del territorio abbandonata”. Così Piero Dattolo, presidente dell'Ordine dei Medici di Firenze.
“Basta andare negli ospedali per capire la gravità della situazione: reparti pieni, pronto soccorso al limite della capienza. Il tutto complicato e aggravato dai contagi dei medici e degli infermieri che riducono ancora di più il personale. Per fortuna la malattia è virata, è difficile trovare quadri gravi come quelli di un anno fa. E i quadri più gravi, quelli che vanno in rianimazione, sono no vax o persone con pluripatologie. Allora la prima domanda è: perchè queste persone non sono curate a casa? Perchè la medicina del territorio non esiste, i medici di famiglia sono stati abbandonati a sé stessi.
Io ricevo telefonate di medici di famiglia disperati, che devono rispondere a 300 telefonate al giorno di persone che chiedono anche se l'unghia incarnita del figlio ha a che fare col Covid e quindi rischiano di non poter rispondere e visitare chi ha realmente bisogno. Aspettiamo questo Pnrr ma ho molti dubbi che la situazione possa migliorare” spiega Dattolo.
E' la rete territoriale la grande sconfitta di questa fase per il presidente dell'Ordine dei medici fiorentini: “Medicina del territorio abbandonata, medici di famiglia disperati,veramente eroi salvo qualche eccezione che non fa che confermare la regola. E quindi cittadini che non sanno cosa fare e vanno al pronto soccorso. Che è in difficoltà grave: i medici non ci vogliono più stare, gli infermieri sono oberati e preoccupati. Inoltre il pronto soccorso non può far altro che ricoverare le persone, perchè sul territorio non ci sono strutture idonee e capaci di accogliere.
Gli ospedali sono pieni di ricoveri spesso anche evitabili, di persone che potrebbero essere curate altrove. E i ricoveri di persone che senza l'assistenza ospedaliera rischiano di morire, si rischia di non poterli fare. In 30 anni che faccio il nefrologo è la prima volta che sto vedendo persone morire di insufficienza renale, non mi era mai capitato. E così via. L'infarto del miocardio è aumentato, gli ictus sono aumentati, si muore molto di più per patologie no Covid” fa presente Dattolo.
Il ritardo delle assunzioni è il problema più grave: “Abbiamo avuto due anni per assumere medici e infermieri e non lo abbiamo fatto se non in maniera parziale. Il governo ha messo pochi soldi per le assunzioni dei medici e quindi la Regione aveva detto che non si poteva assumere e che l'organico doveva rimanere quello del 2019. Per questo devo ringraziare, sia personalmente sia professionalmente, Federico Gelli che, in data 4 gennaio, ha emanato una direttiva che sbloccherebbe le assunzioni “ove necessario”, per tutte le Asl sottolineando fra l’altro che le assunzioni per il Covid e quelle per garantire i servizi essenziali ai cittadini, non fanno parte del bilancio corrente, sono extra.
Speriamo che su assunzioni e riorganizzazione si vada avanti. Questo è fondamentale per continuare ad avere un sistema sanitario nazionale e regionale universale e gratuito per tutti. Che curi chi ha bisogno. In una situazione del genere ci si mette anche la burocrazia: il DL 172 del 26 novembre del 2021, scritto in maniera a dir poco confusa ha messo in mano agli ordini provinciali la verifica ed eventuale sospensione delle inosservanze vaccinali dei propri iscritti, dopo che Regioni e Asl avevano fallito.
E’ un problema enorme. Ci sono arrivate segnalazioni su 914 medici che non avrebbero ottemperato agli obblighi e in realtà sono quasi tutti in regola. La rigidità dei sistemi informatici è un grosso problema, ci costringe a mandare delle diffide a persone che non risultano in regola con l’obbligo vaccinale, ma solo per problemi nei database” denuncia Dattolo.