Firenze, 30 dicembre 2021 - Sono circa 16mila, poco meno, i nuovi casi di contagio Covid oggi in Toscana. Questo il primo numero in attesa del bollettino ufficiale. Numero impressionante, record per la nostra regione.
Anche per questo, intervengono i medici attraverso l'Ordine professionale.
“Gli ospedali sono in affanno e si chiudono reparti per far posto al Covid. La solita fisarmonica che sta creando danni ingenti. Si rischia di non curare le altre patologie. Una situazione molto difficile con il sistema che rischia la crisi in cui i medici di famiglia si trovano a dover affrontare anche una burocrazia asfissiante: l'Ordine di Firenze ha circa 1.000 pec da valutare circa il nuovo decreto 172 sull’obbligo vaccinale. I medici chiedono una svolta: basta burocrazia. E adesso si stabilisca l'obbligo vaccinale". E' quanto chiede il presidente dell'Ordine dei medici di Firenze Pietro Dattolo alla luce della situazione dei contagi e delle difficoltà del sistema di tracciamento e delle quarantene, che vedono i medici ancora in prima linea e ospedali in difficoltà "come se 2 anni fossero passati invano", denuncia Dattolo.
“Bene ha fatto la Regione Toscana a stabilire con ordinanza che i tamponi antigenici hanno la stessa valenza dei molecolari per stabilire l'inizio e la fine delle quarantene, altrimenti il sistema già in crisi sarebbe del tutto saltato. Ma i medici continuano ad avere a che fare con enormi problematiche: l'Ordine fiorentino in questo momento è impegnato a valutare la situazione vaccinale di quasi 1.000 iscritti, la stragrande maggioranza dei quali in regola con la legge ma segnalati da un sistema informatico troppo rigido e spesso non aggiornato. Servono provvedimenti mirati e netti: meno burocrazia. Ed è giunta l’ora di istituire l’obbligo vaccinale. E non solo: adesso dobbiamo dire stop a 21 sistemi sanitari regionali diversi: serve una regia unica nazionale”, invoca Dattolo.
“L'iniziativa della Regione Toscana sui tamponi rapidi è da accogliere con favore: il tracciamento è già in enorme difficoltà, senza un alleggerimento sarebbe stato il caos. Ma non basta. Il problema ora è nazionale e non possiamo sopportare più che ogni regione vada avanti con regole diverse con sistemi, informatici che non comunicano fra loro, senza dialogo e senza interscambio tra loro. Serve una regia unica nazionale, un sistema sanitario coordinato e gestito a livello centrale” chiede il presidente dell'Ordine fiorentino.