Sulla situazione in Toscana risponde il geologo Francesco Stragapede, Coordinatore della Società Italiana di Geologia Ambientale – sezione Toscana, è sul posto: “Dopo l'evento alluvionale sono emerse le principali problematiche del territorio con fossi campestri incapaci di smaltire le acque, una rete idrografica inadeguata, una rete fognaria poco efficiente, che ha prodotto diffusi allagamenti con l'inagibilità di moltissime abitazioni, estese aree urbane e diverse infrastrutture di collegamento, oltre a moltissime instabilità di versante ed edifici di valore storico.
Manutenzione disorganica dei sistemi di regimazione – ha dichiarato Francesco Stragapede, Coordinatore della Società Italiana di Geologia Ambientale – sezione Toscana - interventi strutturali programmati da decenni in attesa di realizzazione, progressiva urbanizzazione senza interventi di superamento delle locali criticità, inadeguata valutazione dei rischi negli strumenti di pianificazione e l'assenza di una programmazione del loro superamento costituiscono la base del progressivo dissesto idrogeologico che coinvolge sia il tessuto urbano che quello produttivo mettendo a dura prova il tessuto culturale e sociale del territorio”.
“Dopo l'evento alluvionale sono emerse le principali problematiche del territorio con fossi campestri incapaci di smaltire le acque, una rete idrografica inadeguata, una rete fognaria poco efficiente, che ha prodotto diffusi allagamenti con l'inagibilità di moltissime abitazioni, estese aree urbane e diverse infrastrutture di collegamento, oltre a moltissime instabilità di versante ed edifici di valore storico”.
Intervengono anche la Società Geologica Italiana e Ordine dei Geologi della Toscana.
Riccardo Martelli (geologo – Consigliere della Società Geologica Italiana e Presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana) : “Le intense e prolungate precipitazioni di queste settimane hanno messo a nudo le criticità oramai endemiche del nostro territorio aperto, incapace di trattenere le acque in un tessuto organico e ben strutturato di sistemazioni idraulico-forestali o agrarie. E’ necessario ripensare la progettazione delle aree aperte così da poter dare loro la funzione di presidio per le aree urbane o per i corridoi infrastrutturali principali o secondari. E’ altresì non più rimandabile un’azione coordinata delle amministrazioni centrali e locali per favorire il ripristino dei sistemi di drenaggio e programmare una continua ed efficace manutenzione dei medesimi”.
“L’evento meteo che sta interessando la Toscana in queste ore ha prodotto vari fenomeni di alluvionamento lungo le aste fluviali principali e secondarie, con locali criticità diffuse nella piana di Firenze e nel Valdarno e nella Valle della Sieve. Sotto attento monitoraggio da parte del gestore il lago artificiale di Bilancino, il cui canale scolmatore sta riversando nella Sieve volumi di acqua significativi.
L’evento si è manifestato diffusamente su tutta la regione, ma con un’intensità rilevante entro una stretta fascia partendo dalla costa livornese fino all’area di Marradi in prossimità dell’appennino tosco-emiliano. In questa fascia, che ha interessato le province di Livorno, Pisa, Lucca, Pistoia, Prato e Firenze fino all’Alto Mugello ha riversato al suolo cumulati di pioggia compresi fra 100 e 180 mm nelle ultime 36 ore, in aree nelle quali negli ultimi 30 giorni si erano già avuti cumulati di pioggia variabili da 100 a 300 mm.
Le intense e prolungate precipitazioni di queste settimane hanno messo a nudo le criticità oramai endemiche del nostro territorio aperto, incapace di trattenere le acque in un tessuto organico e ben strutturato di sistemazioni idraulico-forestali o agrarie. E’ necessario ripensare la progettazione delle aree aperte così da poter dare loro la funzione di presidio per le aree urbane o per i corridoi infrastrutturali principali o secondari. E’ altresì non più rimandabile un’azione coordinata delle amministrazioni centrali e locali per favorire il ripristino dei sistemi di drenaggio e programmare una continua ed efficace manutenzione dei medesimi.
Queste azioni necessitano di un quadro conoscitivo sempre più approfondito degli ambiti territoriali significativi, così da poter delineare al meglio le dinamiche di un territorio che viene sollecitato da eventi di forte intensità con tempi di ritorno sempre più brevi. I geologi oggi, come sempre, sono al lavoro per valutare i fenomeni in atto e proporre soluzioni concrete per la messa in sicurezza del territorio urbano e delle aree aperte” ha dichiarato Riccardo Martelli, geologo, Consigliere della Società Geologica Italiana e Presidente dell’Ordine dei Geologi della Toscana.