“Il via libera all’asporto fino alle 22 dalle enoteche o esercizi di commercio al dettaglio di bevande (codice ATECO 47.25), fermo restando il divieto al consumo sul posto, salva le tantissime enoteche presenti nella provincia di Siena e supera l’ingiustificata discriminazione nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali è correttamente consentita la vendita del vino. Siamo ben contenti che la filiera del vino anzi, dei nostri grandi vini delle terre di Siena possa ricominciare, seppur timidamente, ad avere nuovi sbocchi commerciali. Anche se sarà determinante la riapertura del settore della ristorazione, e più in generale di quello horeca grazie al ritorno del turismo”.
Coldiretti Siena commenta dunque con favore le nuove regole del Dpcm Draghi che sarà in vigore a partire da domani, 5 marzo e che tiene in considerazione le richieste che il presidente nazionale della Coldiretti Ettore Prandini aveva sollecitato dopo che il Dpcm del 14 gennaio aveva vietato dopo le 18 la vendita con asporto.
Si tratta di una misura importante a sostegno del vino Made in Italy e delle grandi denominazioni della provincia di Siena, fortemente colpito dalla chiusura della ristorazione con circa 200 milioni di bottiglie che – sottolinea la Coldiretti – non siano mai arrivati nell’ultimo anno sulle tavole dei locali costretti ad un logorante stop and go. A pesare è stata anche la chiusura dei ristoranti italiani all’estero dove il vino italiano è il più esportato nel mondo ma ha subito nel corso del 2020 un calo del 3% nelle bottiglie spedite all’estero.
“Le enoteche – sottolinea la Coldiretti – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio. Una tendenza che – precisa la Coldiretti – va sostenuta ed incoraggiata nel rispetto delle norme di sicurezza.
"La possibilità di comprare una bottiglia di vino in enoteca anche dopo le ore 18, introdotta dal nuovo Dpcm che risolve il problema legato al loro codice Ateco, è di buon auspicio per un 2021 in cui speriamo che anche la ristorazione possa ripartire al più presto". E' quanto afferma Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti, esprimendo soddisfazione per alcune delle novità introdotte dal Governo in materia di restrizioni anti-Covid.
"L'allentamento delle restrizioni sulle enoteche - osserva Busi - non risolve tutti i problemi, ma per noi è un segnale positivo che arriva dal nuovo Governo. Speriamo si capisca che anche la ristorazione può ripartire subito. I clienti si mettono a sedere al tavolo, distanziati, e non ci sono più i problemi di assembramento anche perché ora ci sono tanti spazi all'aperto: i sindaci hanno concesso molte autorizzazioni per mettere i tavoli sulle strade, stiamo andando incontro alla bella stagione, e quindi ci sono tutti i presupposti per poter riaprire".
L'auspicio è anche quello di un cambio di passo nella campagna vaccinale, che sta producendo effetti positivi nei paesi dove è in fase più avanzata, dagli Usa al Regno Unito. "Man mano che le condizioni sanitarie miglioreranno - dice il presidente del Consorzio - sarà possibile far tornare famiglie e imprese a una vita normale, e questo porterà anche a un aumento dei consumi di vino rispetto a oggi. Più veloce sarà il tempo di vaccinazione, e prima torneremo alla normalità".