Firenze – Cento anni al servizio della tutela del territorio e del suo prodotto principe, il Chianti Classico, uno dei vini più iconici della Toscana e uno tra i più conosciuti del mondo. E per celebrare la ricorrenza, il Consiglio regionale ha conferito al Consorzio Chianti Classico una targa la cui motivazione recita: “Ambasciatore della toscanità nel mondo ed espressione dell’eccellenza del vino toscano, nei 100 anni della fondazione”.
A conferire il premio al presidente del Consorzio, Giovanni Manetti, nel corso della cerimonia che si è svolta nella sala del Gonfalone di palazzo del Pegaso, è stato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo. Al suo fianco anche il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, e Diego Petrucci, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza.
“Oggi celebriamo un viaggio straordinario, lungo cento anni, che ha portato il Consorzio Chianti Classico a diventare un simbolo di eccellenza, un autentico ambasciatore della toscanità nel mondo, e un modello di come la tradizione possa evolversi senza perdere la sua anima”, ha detto il presidente Mazzeo, che ha introdotto la cerimonia con un ricordo di Massimiliano Pescini, il consigliere regionale morto nei mesi scorsi, che era stato sindaco di San Casciano val di Pesa e che si era sempre adoperato per la tutela e la valorizzazione dell’intero territorio del Chianti. “Credo che oggi Massimiliano da lassù sia molto felice a vederci qui celebrare la sua terra”, ha aggiunto Mazzeo.
“Tutto ebbe inizio il 14 maggio 1924, quando 33 coraggiosi viticoltori decisero di unirsi con una visione chiara: proteggere e promuovere il loro territorio, raccontarne la storia e portare questa eccellenza oltre i confini locali. Un atto che non fu solo difensivo, ma una vera e propria dichiarazione d’amore verso la terra che li aveva cresciuti – ha ricordato il presidente Mazzeo nel corso del suo intervento. – Eppure tutto affonda le sue radici molto più indietro nel tempo, nel 1716, quando il Granduca di Toscana Cosimo III de’ Medici delimitò per la prima volta il territorio del Chianti, anticipando i moderni disciplinari di qualità”.
“Oggi, a cento anni dalla nascita del Consorzio, il Chianti Classico è molto più di un vino – ha proseguito Mazzeo. - È la storia di uomini e donne, di mani che lavorano la terra, di tradizioni che si tramandano di generazione in generazione. È il paesaggio unico di colline e vigneti che incantano il mondo e che oggi candidiamo con orgoglio a Patrimonio dell’Umanità Unesco. Questo centenario si celebra in un momento particolarmente significativo, mentre ci prepariamo alla Festa della Toscana, dedicata quest’anno al tema "Genio e Innovazione".
Il Consorzio Chianti Classico rappresenta perfettamente questa sintesi: unisce il genio di chi ha saputo valorizzare un territorio straordinario all’innovazione necessaria per affrontare le sfide del futuro”. E in questo senso ha ricordato l’impegno a contrastare l’ipotesi di nuova etichettatura di cui si sta parlando in Europa e di nuovi possibili dazi annunciati dal neoeletto presidente degli Usa.
A proporre la consegna di un riconoscimento al Consorzio è stato il consigliere regionale Cristiano Benucci, che nel sottolineare l’importanza del ruolo svolto dal Consorzio per l’affermazione nel mondo del vino e dell’immagine di un territorio ha affermato che “oggi si riconosce la ‘sacralità’ di un prodotto unico e riconoscibile che è il frutto del duro lavoro dell’uomo in una terra unica nel suo genere”.
I sindaci di Greve in Chianti e di Castellina in Chianti, rispettivamente Paolo Sottani e Giuseppe Stiaccini, hanno posto l’accento sull’importanze di un lavoro comune tra le amministrazioni del Chianti fiorentino e senese ed il Consorzio, come motore di tutela e sviluppo del territorio che aspira a ottenere il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Nel ricevere il premio, il presidente del Consorzio Chianti Classico, Giovanni Manetti, ha definito il riconoscimento “molto importante e prestigioso, che va a concludere questo anno di festeggiamenti per il centenario del Consorzio”. Manetti ha ricordato che quello del Chianti Classico, nato nel 1924 dalla volontà di 33 viticoltori, ed oggi siamo arrivati a 500, è il primo Consorzio non solo di viticoltori ma dell’intero settore agroalimentare italiano”. Per continuare nel solco della tradizione e dei successi fin qui ottenuti – il vino Chianti Classico è presente in 160 mercati nel mondo – Manetti ha indicato tre obiettivi: continuare a tutelare la produzione e i suoi standard sempre più alti, tutelare il territorio, inteso come ecosistema, e il paesaggio, e salvaguardare le comunità che abitano il territorio e la loro storia e le loro tradizioni.
Per il Consorzio del Chianti Classico alla cerimonia era presente anche la direttrice Carlotta Gori. Presenti anche molti consiglieri regionali.
A margine della cerimonia, il vicepresidente del Consiglio regionale, Stefano Scaramelli, ha detto che “oggi si è celebrato un pezzo importante della storia toscana, rappresentato da una produzione di eccellenza quale il vino Chianti Classico” e ha aggiunto che il Consorzio “è un pezzo di identità della nostra storia, del nostro territorio e della nostra produzioni vitivinicola”.
“A un secolo dalla nascita - commenta la Consigliera Regionale Fiammetta Capirossi (PD) - quella lungimiranza che vide 33 produttori mettersi insieme oltrepassando i confini amministrativi ha portato il Consorzio ad avere oltre 500 produttori: la dimostrazione che la visione fu quella giusta. E non viene premiato solo un consorzio ma la volontà e il lavoro dell’uomo con la sua terra: questi 100 anni devono essere un punto di partenza per continuare a migliorare quello che già rappresenta un’eccellenza della Toscana”.
“Ma alla premiazione si è sentita la mancanza di una persona che ha sempre lavorato per il bene del suo territorio e che sarebbe stato entusiasta di questo riconoscimento: Massimiliano oggi ci è mancato più di altri giorni” conclude Capirossi riferendosi a Massimiliano Pescini prematuramente scomparso lo scorso maggio.