Senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, le piccole imprese toscane di turismo e terziario si troveranno a pagare nei prossimi 12 mesi una maxi-bolletta da 900 milioni di euro (nel 2021 la cifra ammontava a 240 milioni).
A lanciare l’allarme è Confesercenti Toscana che, sulla base delle tariffe attuali di luce e gas, ha calcolato l’aggravio dei costi che dovranno sostenere le imprese con meno di 20 dipendenti che operano nel turismo e negli altri comparti del terziario, dal commercio ai servizi.
Questi i numeri della Toscana. A livello nazionale sono ancora più drammatici. A pagare la bolletta più salata, infatti, saranno le imprese del comparto della ristorazione, che si troveranno a spendere – a parità di consumi – quasi 2 miliardi di euro in più (+1.944 milioni), mentre per i bar e le altre attività senza cucina l’aggravio sarebbe di poco più di un miliardo di euro (+1.045 milioni). Di grande rilevanza anche l’impatto sulla ricettività alberghiera: per hotel, pensioni e alberghi di piccole dimensioni l’esborso aggiuntivo sarà di oltre 1,5 miliardi di euro (+1.575 milioni). Per i negozi di vicinato, invece, il caro-bollette costerà 912 milioni di euro in più, mentre l’aumento di spesa per i distributori carburanti italiani sarà di +436 milioni di euro in dodici mesi.
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I rincari avranno un effetto negativo anche sui consumi. Bollette e inflazione stanno spingendo le famiglie toscane e italiane a ridistribuire il budget, in un quadro condizionato dall’aumento delle spese fisse. La quota di spesa media mensile impegnata dalle spese di casa e dalle utenze (abitazione, acqua, elettricità e gas), passa dal 37,4% del 2021 al 38% del 2022, e anche l’incidenza della spesa per trasporti aumenta di 0,7 punti. A farne le spese sono praticamente tutte le altre voci, con diminuzioni registrate da bevande, abbigliamento e calzature, comunicazione, ricreazione, spettacoli e cultura, persino spese per la salute.
“È indispensabile intervenire introducendo sostegni senza i quali le piccole imprese rischiano di chiudere schiacciate dall’aumento dei costi”, commenta Nico Gronchi, presidente di Confesercenti Toscana “Fino ad ora si è intervenuto soprattutto a favore delle imprese medio-grandi: il credito di imposta, ad esempio, è destinato solo ad utenze sopra i 16,5 kW di potenza. Occorre, invece, ampliarlo con interventi mirati ed estenderlo anche alle piccole, prorogando gli interventi di sostegno almeno fino al 31 dicembre 2022; ma servono anche rateazioni più lunghe della norma per attutire lo shock”.
“Siamo stati i primi a proporre un tetto al prezzo dell’energia contro il caro bollette, con una proposta purtroppo stralciata a suo tempo dal Consiglio dei Ministri. Ora tutti ci copiano, anche nella nostra Regione, dove si moltiplicano i casi di famiglie e aziende messe in ginocchio dagli effetti della crisi energetica. Purtroppo con la campagna elettorale in corso anche questa crisi, pesantissima per cittadini e aziende, viene strumentalizzata a fini propagandistici. Come Movimento5Stelle abbiamo avanzato le nostre proposte già prima che si aprisse la corsa alle urne”: lo rivendica Riccardo Ricciardi, vicepresidente del Movimento5Stelle candidato alle prossime elezioni politiche in Toscana.
“Il nostro programma tiene insieme interventi a breve e medio termine” precisa Ricciardi. Quali? “Oltre al tetto sui prezzi l’avvio immediato da parte del governo di un’azione di recupero dei 9 miliardi di extra profitti da quelle imprese che hanno speculato durante l’emergenza. Nel medio termine, la messa a punto di un vero “Energy recovery fund”, con la possibilità per le aziende energivore di acquistare energia a un prezzo calmierato, lo svincolo del prezzo dell’energia elettrica dal prezzo del gas, l’efficientamento energetico del patrimonio urbanistico nazionale, anche con l’aiuto del Superbonus e una generale promozione della cultura del risparmio energetico, degli investimenti in energie rinnovabili, dell’autoproduzione e delle comunità energetiche.
Il tutto – conclude il vicepresidente del M5S - con una strategia che darà risposte concrete alla crisi in corso e importanti benefici in termini di impatto ambientale”.
"Per affrontare e risolvere una crisi di tale portata occorre un cambio di strategia energetica: zero burocrazia per tutti gli impianti, accelerata fonti autoprodotte ma anche sostegni nel breve-medio periodo, dal governo e dalla Ue", lo afferma Erica Mazzetti, Deputata pratese di FI e candidata nell'Uninominale Prato, Pistoia, Mugello, dopo gli appelli di Confindustria Toscana Nord e di Confcommercio. "Ci sono due piani su cui dobbiamo intervenire quanto prima.
Il primo – spiega Mazzetti – è più immediato: la proroga e il potenziamento di tutte le misure di contrasto ai rincari che spetta all'attuale governo; ci impegniamo, inoltre, da vera forza europeista, a chiedere un recovery plan solo per l'energia". "Il secondo, possibile solo con un governo di Centrodestra visto che le sinistre giallorosse hanno lasciato in eredità no e veti, è – aggiunge Mazzetti – il potenziamento delle fonti autoprodotte, in linea con quanto prescritto dall'Europa, anche nel REPowerEU: zero burocrazia per gli impianti e sblocco completo delle rinnovabili ma anche nucleare di nuova generazione su cui l'Italia è all'avanguardia, come dimostra la ricerca al bacino del Brasimone, stralcio del Pitesai per incentivare trivellazioni e, ancora, rinnovo ed estensione degli incentivi all'efficientamento energetico per non disperdere energia a casa e sul posto del lavoro".
"Non voglio fare alcun tipo di semplificazione perché è il tema più delicato e più difficile degli ultimi anni: la crisi dei prezzi è destinata a durare e ai ricatti della Russia seguono gli effetti della speculazione. Dobbiamo cambiare strategia ora, rimediando agli errori del passato, per salvaguardare il tessuto produttivo e sociale", conclude Mazzetti.
“Conte, Meloni, Berlusconi, Salvini hanno buttato giù il governo Draghi un mese fa. Ora chiedono al governo interventi urgenti sull’energia per gli aumenti che già sapevano che ci sarebbero stati e per i quali era fondamentale un governo nel pieno delle proprie funzioni” afferma Caterina Bini, sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento e senatrice PD, candidata nei collegi plurinominali della Toscana alla Camera.“Invece no - prosegue - siamo in campagna elettorale. Ma almeno diciamo la verità sulle responsabilità, sulla mancata coerenza, sull’ipocrisia di chi ha pensato solo al proprio tornaconto e non all’interesse del Paese.”