Si è aperta al pubblico questa mattina la 33a edizione della Biennale Internazionale dell’antiquariato di Firenze con il taglio del nastro della Sindaca Sara Funaro, del Presidente della Regione Eugenio Giani e del segretario generale della BIAF Fabrizio Moretti dopo la cerimonia inaugurale che si è tenuta a Palazzo Vecchio. La cerimonia si è tenuta stamattina a Palazzo Vecchio alla presenza delle autorità.
Da oggi e fino al 6 ottobre la Biennale è protagonista a Palazzo Corsini con oltre 80 galleristi provenienti da tutto il mondo, di cui 14 nuovi. Per il presidente della Toscana si tratta di "una manifestazione che esalta la bellezza e il prestigio dell’arte. Un evento che rappresenta un vero e proprio punto di riferimento internazionale, fondamentale per il collezionismo d'arte, e che contribuisce a innalzare il valore artistico di Firenze e della Toscana".
Grande successo per il charity dinner che si è tenuto ieri sera nel Salone dei Cinquecento in cui sono stati raccolti oltre 100.000 euro con l’asta battuta da Simone De Pury e Fabrizio Moretti e la partecipazione di 475 ospiti, a favore della Fondazione voluta nel 2011 dal Maestro Bocelli e dalla sua famiglia per aiutare le persone in difficoltà a causa di malattie e emarginazione sociale. Andrea Bocelli ha sorpreso il pubblico con la sua esibizione insolita al piano, dovuta alla sua impossibilità a cantare per i postumi di una brutta influenza, accompagnato dal flautista Andrea Griminelli, noto per la sua collaborazione con Luciano Pavarotti.
La serata, organizzata da BIAF in collaborazione con Gruppo Editoriale con padrona di casa la Sindaca Sara Funaro, è stata condotta da Elisabetta Gregoraci alla presenza di Andrea Bocelli e della moglie Veronica e di alcuni volti noti del mondo della moda tra cui Massimiliano Giorgetti, direttore Polimoda, Filippo e Niccolò Ricci, Ermanno e Toni Scervino e dello spettacolo quali Caterina Balivo con il marito lo scrittore Guido Brera e Ivonne Sciò.
Main sponsor dell'evento una delle case di moda francesi più famose al mondo Chanel, e tra i partner a supporto dell'evento la Maison Cartier, Maison Chopard, e Progenia. Giovanni Raspini ha realizzato 40 centro-tavola per i 40 tavoli della cena.
È stato presentato ieri, nella splendida cornice di Palazzo Ramirez Montalvo – sede storica della Casa d’Aste a Firenze – lo speciale volume “Un secolo d’Incanto. I cento anni di Pandolfini e il collezionismo italiano”.
Cento anni di aste e collezionismo italiano raccontati attraverso le fotografie di Massimo Listri e la penna di Marco Riccòmini, protagonisti anche della serata dedicata alla presentazione del libro voluto da Pietro De Bernardi, ad della Casa d’Aste, per celebrare i 100 anni di storia di Pandolfini.
Un talk moderato dall’art advisor Clarice Pecori Giraldi, con il contributo della voce di Eike Schmidt, che apre idealmente la serie di appuntamenti fiorentini in occasione della 34° Biennale Internazionale di Antiquariato. Numerosi ospiti hanno potuto sfogliare in anteprima le pagine del volume che sarà in libreria a partire dal 15 ottobre 2024.
Un viaggio editoriale che inizia nel 1924, quando la Casa d’aste Pandolfini aprì i battenti in una Firenze al centro del mercato antiquariale internazionale. Pagina dopo pagina, si entra nelle ville suburbane dei grandi storici dell’arte italiani e stranieri, da Berenson a Longhi, che elessero Firenze come la nuova Atene, in un susseguirsi di vendite all’asta e raccolte che si formavano e altre che si disperdevano. Il racconto di Riccòmini, ricco di aneddoti e curiosità su un mondo che non ama essere al centro dell’attenzione, attraversa momenti salienti della storia d’Italia, con foto inedite e ricordi personali, mentre l’obiettivo di Listri, maestro della fotografia d’interni, apre le porte delle grandi collezioni private italiane, per la prima volta riunite in un unico volume, celebrando così la più̀ antica casa d’aste a sud delle Alpi.
Il primo ottobre, alla Biennale dell’Antiquariato di Firenze, l’associazione Amici di Doccia, che per anni si è occupata di salvaguardare le opere del museo Ginori, mentre quest’ultimo era chiuso, annuncerà la fine delle sue attività. Lo farà presentando i restauri eseguiti durante l’anno (due opere saranno in mostra proprio al BIAF) e l’ultimo numero dei Quaderni di studio.