Nella giornata di oggi una delegazione del Gruppo Bekaert ha nuovamente incontrato i rappresentanti nazionali e regionali delle Istituzioni e delle Organizzazioni Sindacali, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Nel corso della riunione sono stati presentati gli aggiornamenti sulle attività svolte, con particolare attenzione ai progressi fatti e ai passi ancora da fare sul fronte della reindustrializzazione. L’ipotesi della cooperativa è stata affrontata, ma non valutata nel merito, perché secondo il ministero mancavano una serie di elementi e di dati.Il ministero si è impegnato a riconvocare tutti i partecipanti al tavolo entro la fine del mese di novembre.
La sottosegretaria Todde si è detta disponibile a portare al Ministero del lavoro la richiesta di proroga della cassa integrazione. E a riconvocare il tavolo entro novembre. Obiettivo? Concludere con la reindustrializzazione dell'area entro i primi quattro mesi del prossimo anno.
"Due ipotesi di reindustrializzazione ce l'abbiamo. Però serve tempo per formalizzarle ed analizzarle. Nel frattempo dobbiamo garantire gli oltre 200 lavoratori che attendono. Per questo è necessario prorogare di alcuni mesi la cassa integrazione straordinaria per cessazione che scade alla fine dell'anno. Sarebbe sciocco non prendere in considerazione questa ipotesi". Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, giudica un passo avanti quello compiuto oggi al tavolo convocato al Ministero dello sviluppo economico per la ex Bekaert di Incisa Figline Valdarno. "Intanto stavolta - precisa Rossi - la tavolo c'era una sottosegretaria (Alessandra Todde) e non soltanto una figura tecnica.
L'Advisor ha fatto un buon lavoro. Siamo molto contenti del fatto che circa 100 lavoratori nel frattempo si siano ricollocati. Adesso é necessario salvare questo sito produttivo e dare lavoro agli altri. Riconfermo la disponibilità della Regione a far si che questo avvenga. È positivo che siano state prese in seria considerazione entrambe le proposte in essere, quella delle Trafilerie Meridionali e quella della cooperativa costituita da 70 ex lavoratori Bekaert. Potrebbe essere possibile anche che le due stiano insieme.
Serve tempo, ma intanto incassiamo la disponibilità dell'azienda a concedere che a Figline si produca anche lo steel cord. È se oggi abbiamo in campo queste ipotesi lo si deve alla lotta dei lavoratori che da parte nostra abbiamo sempre sostenuto".
“Stamani è stato fatto un passo in avanti; c’è una possibilità concreta, ma è necessario dargli effettiva sostanza e fattibilità e va fatto nei tempi giusti; e se non bastano i due mesi rimasti di cassa integrazione bisogna trovare il tempo per concretizzarla. Di certo non accetteremo che i lavoratori vengano licenziati.”E’ il commento del segretario generale Fim-Cisl Toscana Alessandro Beccastrini e del segretario generale aggiunto Cisl Firenze-Prato Fabio Franchi, al termine dell’incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla Bekaert di Figline Valdarno.“Rispetto all’ultimo incontro – dicono Beccastrini e Franchi – abbiamo fatto un passo in avanti: il piano di Trafilerie Meridionali è stato valutato convincente dal governo e da Invitalia; Invitalia si è detta disponibile a entrare nel capitale del nuovo soggetto che dovrebbe nascere; anche alcuni produttori di acciaio si sono detti disponibili a valutare la partecipazione al progetto come partner industriali.
Certo il tempo è un fattore di fondamentale importanza e se non ci fosse la proroga degli ammortizzatori, il tempo bisognerà in qualche modo farselo dare da Bekaert.”
Con riferimento ai contatti avviati con potenziali investitori, l’ipotesi più rilevante su cui si sta lavorando già da diversi mesi (di concerto col Mise e Invitalia) è quella dell’azienda italiana, attiva nel settore delle lavorazioni metalliche, che ha presentato un piano industriale per la produzione a Figline di “filo tubo”. Si tratta di un piano molto articolato sul quale sono in corso dettagliate verifiche di sostenibilità. Approfondimenti e verifiche sono in corso inoltre sul piano presentato dalla cooperativa dei dipendenti Bekaert. Al vaglio anche l’eventuale convivenza del piano, o parte di questo, con quello presentato dall’azienda.
Sul fronte del ricollocamento attivo dei lavoratori (a condizioni incentivate a favore dei datori di lavoro, aggiuntive oltre a quelle di legge), sono state intercettate sin ora 211 offerte di lavoro compatibili con i profili dei lavoratori, di cui 29 ancora disponibili, e sta proseguendo il matching tra domanda e offerta e il lavoro volto a facilitare e gestire gli incontri conoscitivi tra azienda e lavoratori. I distaccati o ricollocati presso altre aziende sono attualmente 69, mentre per altri 7 è in corso l’iter di attivazione del distacco o si è in attesa dell’esito del colloquio o dell’assunzione.
In un comunicato, la Società fa sapere che per finalizzare la reindustrializzazione del sito e il ricollocamento dei 210 dipendenti di Figline Valdarno ancora in CIGS, proseguirà col massimo della determinazione a porre in essere tutte le azioni e gli interventi indicati nell'accordo siglato con Istituzioni e Sindacati il 2 ottobre 2018.
Intanto la maggioranza di governo ha respinto poco fa alla Camera un ordine del giorno presentato da Fratelli d'Italia, collegato al dl imprese, per chiedere al governo di prorogare ai lavoratori della Bekaert la cassa integrazione per almeno un altro anno.
"Ci auguriamo che il governo sia più lungimirante dei parlamentari di Pd, 5 Stelle, renziani e sinistra e conceda ai lavoratori il rinnovo degli ammortizzatori sociali". E' quanto afferma il deputato di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli, firmatario del provvedimento discusso oggi dall'Aula di Montecitorio. "Siamo preoccupati per quanto accaduto - sottolinea Donzelli - la mancata proroga della cassa sarebbe un grave danno per i lavoratori. A dare parere contrario del governo in Aula è stato lo stesso sottosegretario al Mise Alessia Morani, che lunedì a Figline Valdarno si era detta pronta come governo a mettere in campo gli ammortizzatori sociali.
Eppure oggi in Aula queste richieste sono state bocciate. Nell'ordine del giorno si chiedeva anche lo studio di 'sistemi di tassazione atti a scoraggiare le delocalizzazioni', auspici e desiderata più volti espressi da esponenti degli stessi partiti che formano la maggioranza di governo: da Di Maio al sindaco Nardella, passando per il governatore Rossi. Il voto della maggioranza oggi in Aula alla Camera - conclude Donzelli - ci mostra ancora una volta la faccia della sinistra: da un lato si riempie la bocca con le promesse davanti ai lavoratori, dall'altra, nelle istituzioni, boccia le loro richieste".
“Non ci riteniamo soddisfatti dell'incontro ", dichiara Daniele Calosi, Segretario Generale della Fiom Cgil di Firenze che aggiunge: “a due mesi dalla scadenza della cassa integrazione per i 211 lavoratori, ci troviamo davanti a due sole proposte, di cui una frutto di un'iniziativa di alcuni lavoratori. Entro la fine dell’anno, in soli due mesi, non siamo in grado di valutare la solidità del progetto di Trafilerie Meridionali e del suo partner, peraltro sconosciuto.
Ad oggi non è stato neanche ipotizzato il numero di lavoratori che potranno essere ricollocati. Accogliamo con favore l'apertura di Bekaert alla produzione dello steel cord che dà maggior certezza occupazionale a tutti i lavoratori rispetto alla sola produzione di filo tubo finora consentita dall'accordo. Resta però per noi inaccettabile trovarsi di nuovo nella condizione di dover fare una trattativa con il conto alla rovescia dei licenziamenti, per questo abbiamo chiesto alla multinazionale il ritiro della procedura di licenziamento”.
“Il piano industriale, per quello che ci è stato presentato oggi al Mise, risulta insufficiente” dichiara Francesca Re David segretaria generale della Fiom Cgil Nazionale che aggiunge: “il Governo deve rifinanziare la cassa integrazione in scadenza il 31 dicembre 2019 per le lavoratrici e i lavoratori della Bekaert e l’azienda deve ritirare i 211 licenziamenti. In questa fase di crisi economica e di transizione ecologica occorre riformare gli ammortizzatori sociali. La vertenza della Bekaert ha avuto il merito di aver riconquistato la cassa integrazione per cessazione, cancellata dal Jobs Act, ma è stata finanziata solo per un anno e quindi va rifinanziata finché non sarà avviato un vero piano di reindustrializzazione. In ogni caso qualunque sia la situazione ci devono essere pari diritti e salari per tutti i lavoratori”.
Così invece la Uilm Firenze Arezzo: "Nell'incontro di oggi avuto al Mise per la vertenza Bekaert - al quale erano presenti l'azienda, l'advisor, le OO.SS., le istituzioni territoriali e rappresentanti del governo - abbiamo verificato alcuni aspetti positivi in quanto sono state finalmente presentate le bozze di due piani industriali. Il primo ha come soggetto "Trafilerie Meridionali" che, insieme ad un altro partner industriale ancora da finalizzare, ha presentato un piano che comporta l'investimento di 21 milioni di euro per il rilancio dell'attività del sito di Figline Valdarno.Il secondo è la cooperativa dei lavoratori Bekaert, al quale l'advisor ha richiesto delle integrazioni per valutare la fattibilità dello stesso.
La criticità sta nei tempi di eventuale attuazione che vanno oltre la scadenza della cassa integrazione posta al 31/12/2019. Pertanto è stato preso l'impegno di un nuovo incontro entro novembre sempre presso il Mise per verificare l'evoluzione dei piani industriali e valutare strumenti per garantire la tenuta economica ed occupazionale ai lavoratori oltre la scadenza della Cig. Nella prossima settimana ci auguriamo di concordare un assemblea unitaria con tutti i lavoratori".