Chi non riconosce l’eterno prototipo della ballerina classica nel Cigno Bianco Odette e nel Cigno Nero Odile, le immaginifiche creature de Il Lago dei cigni? E chi non pensa a questo lavoro come il balletto per eccellenza?
Considerazioni che hanno ispirato Daniele Cipriani, organizzatore e curatore di grandi eventi di danza, offrendogli lo spunto per IL CIGNO NERO in scena al Teatro Verdi, Firenze il 1 aprile 2014. Un amorevole omaggio alla straordinaria musica di Pëtr Il'ič Čajkovskij e all’immortale coreografia di Marius Petipa/Lev Ivanov, al celeberrimo balletto che appassiona le platee di tutto il mondo da oltre un secolo insomma… ma anche alle nuove angolazioni – tra lo psicanalitico e il dark – messe in luce pure nel film Black Swan di Darren Aronofsky. Vincitore di numerosi premi, e che è valso un Oscar quale Miglior Attrice alla bella e brava Natalie Portman, la pellicola ha suscitato polemiche e ammirazione, ma è innegabile che ha sottolineato il fascino imperituro che Il Lago dei cigni, storia d’amore tormentato, seduzione, tradimento, incantesimi e trasformazioni, continua ad esercitare sull’immaginario collettivo.
IL CIGNO NERO non è certo il solito gala, bensì un raffinato gioco di contrasti, sospeso tra bianco e nero, luci e ombre, purezza e seduzione, “buono” e “cattivo”, maschio e femmina, faticoso lavoro alla sbarra e scintillante sfoggio in palcoscenico, balletto ottocentesco e del Novecento, Vecchio Continente e Nuovo Mondo. Il tutto accompagnato da bellissime proiezioni curate dal videoartista Massimiliano Siccardi.E ancora: la trasformazione dell’eterea ballerina in feroce animale da palcoscenico, del nobile danseur in spirito indemoniato, la follia dell’artista e del teatro, tutti aspetti che ci aveva mostrato anche il film di Aronofsky, ambientato, si ricorderà, in una grande compagnia di danza newyorkese.
È proprio dal prestigioso New York City Ballet che arrivano i protagonisti della serata: Ashley Bouder e Joaquin de Luz. Saranno questi artisti d’eccezione – lei, americana, perfetta incarnazione della ballerina balanchiniana, lui, spagnolo, altrettanto strepitoso, elegante e virtuoso – ad interpretare il passo a due del Cigno Nero che dà il titolo alla serata.
La Bouder, entrata nelle case di tutto il pianeta quando ha danzato la Tarantella di Balanchine alla cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici di Sochi, cambierà registro (e colore delle piume) per interpretare anche il celeberrimo assolo, La morte del cigno di Michel Fokine sulla struggente musica di Camille Saint-Saëns, creato per la leggendaria ballerina russa Anna Pavlova. Un assolo che influenzò non poco le successive interpretazioni di Odette ne Il Lago dei cigni. De Luz, invece, sarà altresì interprete dell’assolo Five Variations on a Theme, coreografia di David Fernandez, musica Johann Sebastian Bach.
A questi due acclamati principals della più prestigiosa compagnia americana si uniscono primi ballerini e solisti provenienti dai maggiori teatri italiani, quali La Scala di Milano e l’Opera di Roma. Nella rosa troviamo anche l’étoile internazionale Giuseppe Picone (già ballerino con English National Ballet e American Ballet Theatre).
Fra le contrapposizioni, leitmotiv di questo gala, vi è anche quello tra i ballerini già affermati e nel pieno delle loro luminose carriere, e le stelle del futuro, come Alessio Rezza (Opera di Roma) e Flavia Stocchi (diplomata alla Scuola dell’’Opera di Roma, oggi ospite del Teatro Massimo di Palermo, come secondo cast di Eleonora Abbagnato nella Carmen di A. Amodio).
Giuseppe Picone interpreta il passo a due del Cigno Bianco, emblematico dei sentimenti più nobili, nonché l’assolo maschile da Il Lago dei cigni, balletto di cui verranno presentati numerosi altri momenti, ad esempio il celebre pas de quatre sulle note di uno dei brani musicali più famosi dell’intera opera di Čajkovskij. Ancora grandi emozioni con l’assolo, dal virtuosismo acrobatico, del Giullare eppoi con i ritmi incalzanti della Danza Spagnola che fa da prologo al passo a due del Cigno Nero, danza di seduzione per antonomasia e clou della serata.
Così come Black Swan spiava le vite, i sacrifici, gli amori, le nevrosi e le passioni dei suoi danzatori classici, IL CIGNO NERO ci mostra il loro quotidiano percorso – gli esercizi alla sbarra e il costante lavoro di studio a cui si sottopongono – in un piccolo capolavoro del secondo Novecento, Three Preludes di Ben Stevenson. Interpretato da Giuseppe Picone e Flavia Stocchi, è un balletto in puro stile neoclassico, creato in America, eppure sempre su musica russa (Serghei Rachmaninov), un ponte tra due mondi e due epoche, tra prove e spettacolo, l’eterno confronto (o accordo) tra ‘lui’ e ‘lei’.