L'esclusione a sorpresa dell'ex Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Cristina Scaletti, ha creato un vuoto istituzionale che preoccupa molto le categorie interessate e l'indotto. Stando alla volontà di far ripartire l'economia locale proprio dal turismo, non appare eccessivo dire che l'indotto potrebbe essere rappresentato dall'intera popolazione regionale. La giustificazione addotta dal Presidente Enrico Rossi ha scatenato una serie di commenti da parte di chi si è detto soprattutto basito dalla decisione presa.
Rossi ha deciso di trattenere le deleghe a Cultura e Turismo poiché delicate in questo particolare momento di crisi, ma si è detto pronto ad assegnarle ad una figura di spessore e di comprovata professionilità che possa ridare slancio alla Toscana. "In queste ore è girato spontaneamente nel mondo della cultura, delle categorie economiche, dello spettacolo, del lavoro e della società civile, un appello di vicinanza e sostegno a Cristina Scaletti e che cercano di interpretare il sentimento di tanta gente comune che in queste ore sta chiedendo a Cristina di non mollare" è la nota dei promotori dell'iniziativa. L'appello.
"Abbiamo appreso con sorpresa della revoca dell'incarico all'Assessore Cristina Scaletti, persona capace e sempre disponibile a confrontarsi sui temi, in grado di cogliere le esigenze e i bisogni presenti sul territorio. In un momento difficile dal punto di vista economico e sociale come quello che stiamo vivendo, in una fase in cui sembra non arrestarsi la crisi di rappresentatività, con la politica che fa fatica a mostrarsi forte di fronte alle sfide che ci attendono, crediamo che la freschezza e le competenze di una personalità del genere – che ha manifestato grande impegno e fa dell'umanità e della vicinanza ai problemi della gente il suo tratto distintivo – non possano andare disperse.
Per questo esprimiamo nei suoi confronti il nostro sentimento di totale vicinanza come persona e come politico che ha dimostrato nella sua giovane attività di approcciarsi seriamente e con passione alle problematiche. E' ciò di cui c'è bisogno in questo momento nel nostro paese: per questo ci auguriamo di tutto cuore che Cristina Scaletti possa continuare ad offrire il suo contributo".
A tenere banco sono anche le repliche della politica che hanno commentato il rimpasto: Giuseppe Del Carlo (UDC) ad esempio “Con il licenziamento di tre assessori ad un anno dalla conclusione della legislatura Rossi ammette il fallimento della sua Giunta. Peccato che se ne sia accorto dopo quattro anni. Forse teme di non essere riconfermato per cui in questo modo cerca di riassorbire la pressione interna che proviene dalla nuova maggioranza renziana del Partito Democratico. Una manovra a largo raggio che coinvolge anche gli equilibri di Palazzo Vecchio.
Forse Renzi pensa già a qualche nomina romana in funzione dell’organigramma su Firenze? Non era mai successo che si utilizzassero in modo così spregiudicato le istituzioni ai fini interni di partito”. «L’iniezione di renziani in Regione? La prova che il Presidente Rossi ha dovuto abdicare al suo modello di alleanze regionali secondo il quale la sinistra toscana dovrebbe esprimere forme di governo supportate da una maggioranza che ricomprendesse tutti i colori della sinistra arrivando fino al neo Centro Democratico - il consigliere regionale Ncd e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri - sembra imposto il modello tutto renziano già ampiamente sperimentato quando era Presidente della Provincia che con Rifondazione Comunista all’opposizione pensò bene di silurare anche gli assessori Monciatti e Romanelli, esponenti dei Comunisti Italiani e dei Verdi.
Oggi Romanelli sostiene la maggioranza di Rossi. Tramonta quindi il sogno di Rossi di proporre lo schema Ulivo dovendolo già da ora sostituire con un virile Partito Democratico che se può fa volentieri a meno degli alleati. Il rimpasto – sottolinea – arriva quindi in un momento delicato e con le polemiche solo agli inizi, quando ci si appresta a varare il nuovo piano socio-sanitario integrato ovverosia la riforma del sistema sanitario toscano. Temiamo che l’istituzione invece di essere sede della rappresentanza democratica possa diventare un ring e un banco di prova per nuovi assetti politici anche interni al Partito Democratico.
Un momento di crisi già preannunciato dagli scricchiolii su temi come aeroporto Tav e piano dei rifiuti». “Il turismo non può permettersi un anno e mezzo di apprendistato e tanto meno di intellettuali, magari di grande richiamo culturale, ma estranei alle necessità ed ai problemi dei settori economici che compongono il comparto turistico: in questo senso abbiamo già dato come testimonia la fallimentare esperienza nazionale di accorpamento di Turismo e Beni Culturali”, è molto determinato il presidente di Federalberghi, Paolo Corchia, nel commentare la decisione di sostituire l’assessore regionale Cristina Scaletti, a poco più di un anno dalla scadenza del mandato. Alcune firme dell'appello: Giancarlo Mordini Paolo Hendel Alessandro Benvenuti Sandra Bonsanti Cristina Acidini Serra Yilmaz Paolo Corchia Marco Vichi Ubaldo Nannucci Antonio Natali Ugo Chiti Regina Satariano Lucia Poli Federico Tiezzi Anna Meacci Katia Beni Anna Benedetti Francesca Taliani Angelo Savelli Matteo Lucherini Lorenzo Cinatti Giovanna Malgeri Bruno Casini Enrico Periti Gianni Pini Riccardo Donnini Francesco De Biasi Dimitri Frosali Antonio Aiazzi Maria Valeria Della Mea Silvano Patacca Valentina Banci Anna Burroni Riccardo Naldini Rita Polverini Alessandra Povia Valdimiro Giancarlo Zani Teresa Tarasconi Patrizia Coletta