L’associazione di volontariato Idra desidera esprimere la propria riconoscenza all’ARPAT, al Corpo Forestale dello Stato e alla Procura della Repubblica di Firenze, alla quale l’associazione aveva inoltrato lo scorso 20 gennaio un esposto sulla temuta emergenza ambientale a Paterno, nel Comune di Vaglia, alle porte di Firenze, allegando una segnalazione dei cittadini, articolata e puntuale, corredata di una documentazione che risale fino allo scorso 1996, riferita a circostanze via via registrate nel corso del tempo.
Oggetto, “paventati rischi per la salute pubblica e per la salubrità ambientale”. In relazione alla vicenda di Paterno, nuova ‘terra dei fuochi’ venuta alla luce, destano perplessità le dichiarazioni ufficiali dell’Amministrazione comunale di Vaglia rilasciate una decina di giorni prima del sequestro. Si legge infatti, fra le altre cose, nel comunicato emesso dal Comune di Vaglia il 7 febbraio scorso: “In relazione alla diffusione di notizie che creano allarme ingiustificato nella popolazione preme informare sulla questione relativa alla ex cava di Paterno.
[...] L’Amministrazione ha di fatto provveduto a tutelare in maniera sostanziale l’area da più punti di vista ambientali riportandola alla sua destinazione originaria”. Era davvero opportuno sdrammatizzare, in presenza di materiali abbandonati da anni sotto gli occhi di tutti? Non sarebbe stato piuttosto preferibile, e consono, che l’Ente pubblico teoricamente più vicino ai cittadini si facesse primo promotore di un’indagine un po’ più approfondita sul sito oggi posto sotto sequestro? "Perché il Mugello deve continuare ad esprimere questa curiosa vocazione a svolgere il ‘lavoro sporco’ in materia ambientale, come documenta anche l’intera vicenda della TAV appenninica, e paiono evidenziare le recenti risultanze delle indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze sulle terre da scavo provenienti dal Nodo Alta Velocità del capoluogo?" domanda Idra. Idra chiederà nelle prossime ore in una lettera indirizzata al primo cittadino di Vaglia, "che l’Amministrazione comunale ritiri la proposta, inviata all’Amministrazione provinciale di Firenze lo scorso ottobre 2010, “di inserire il sito della ex cava Paterno nell’iter procedurale per le discariche, in modo tale da rendere idonea la suddetta area per accogliere anche rifiuti contenenti amianto (eternit)” (!).
Una proposta che suona oggi particolarmente improvvida, tenuto conto anche della lamentata incidenza di decessi per tumore in quel territorio, meritevole forse quanto meno di un’attenta indagine epidemiologica".