Sarà presentato sabato 1° febbraio alle 17.30 nella Sala Conferenze della Biblioteca delle Oblate (via dell´Oriuolo 26) il libro dello storico Nino Bini Il Valdarno Inferiore nel 1944 (Sarnus, pp. 328, euro 28). All'incontro, parte del ciclo "Mi ritorna in mente. Percorsi di memoria", interverrà lo storico Gabriele Stagni e sarà presente l´autore. Nino Bini si è concentrato sulla storia recente del suo territorio. Ha pubblicato nel 1991 il volume Empoli, 10 giugno 1940 e nel 1993 Empoli, il giorno di Santo Stefano, riscuotendo notevole interesse non soltanto tra gli specialisti e gli appassionati di memorialistica.
Basata su documenti d´archivio e testimonianze orali, oltre che sui ricordi giovanili dell´autore, questa nuova opera ripercorre le vicende che funestarono il Valdarno tra Firenze e Pisa, al pari dell´Italia intera, nel tragico anno 1944 e particolarmente nei mesi in cui il passaggio del fronte determinò l´aggravarsi delle condizioni della popolazione, esposta ad atrocità d´ogni genere, e l´inasprirsi della violenza dei nazifascisti costretti alla ritirata. La narrazione di Bini, muovendo da Firenze e seguendo il corso dell´Arno, ci accompagna con commossa partecipazione attraverso i luoghi insanguinati dalla barbarie: San Vincenzo a Torri, Mosciano e San Martino alla Palma presso Scandicci, Montelupo Fiorentino, Capraia e Limite, Empoli con Bassa e Gavena, Granaiolo, Fucecchio, San Miniato, Palaia, Calcinaia e il Monte Pisano, Vecchiano e Pisa coi suoi dintorni, senza dimenticare i martiri di Prato che con tanti altri toscani e italiani salirono su un treno per Mauthausen per non fare più ritorno.
L´intento dell´autore è rendere testimonianza di tante ingiuste sofferenze, di consacrare il tributo della memoria a tante vittime innocenti, di rivolgere un invito a sapere, a conoscere, a riflettere a tutti coloro - specialmente i giovani - che rischiano di dimenticare episodi in cui l´uomo ha abdicato alla propria dignità. Sarà presentato sabato 1° febbraio alle 17.30 nella Sala della Misericordia di Empoli (via Cavour, 32) il libro di Walfredo Siemoni Santo Stefano a Empoli.
La chiesa e il convento degli agostiniani (Polistampa, pp. 200, euro 32). Con l’autore saranno presenti il governatore della Misericordia Giovanni Pagliai, la soprintendente BAPSAE di Firenze, Pistoia e Prato Alessandra Marino e la storica d’arte Cristina Gnoni Mavarelli. Il volume ricostruisce le origini della chiesa e del convento a partire dal primitivo insediamento extraurbano, inglobato poi nelle mura cittadine nel 1367, lo sviluppo come una delle più importanti istituzioni del territorio durante il XVI secolo, il saccheggio di Empoli del 1529 ad opera delle truppe di Carlo V, la decadenza e la soppressione nel 1808, sino ai recenti utilizzi della struttura, a lungo adibita a caserma e infine recuperata dal Comune come sede di iniziative artistiche e culturali.
Il testo non rinuncia a soffermarsi sulla “vita” del complesso, analizzando la nascita delle due compagnie laicali affiliate al convento, quella della Croce e quella dell’Annunziata, e soprattutto sugli artisti che vi lasciarono il segno: i Bicci, lo Starnina, Masolino da Panicale, Bernardo Rossellino, Cresti da Passignano, Rutilio Manetti. Il ricco repertorio iconografico, interamente a colori, permette di dare spazio, anche attraverso ricostruzioni e fotomontaggi, alle opere non più presenti nel complesso perché spostate o andate distrutte.
Walfredo Siemoni, storico d’arte e ispettore onorario della Soprintendenza fiorentina, ha pubblicato saggi su monumenti ed opere del territorio di Empoli. L’obiettivo del suo nuovo lavoro, spiega, è stato creare “un vasto e variegato affresco storico che va ben al di là del piccolo convento e finisce con il coinvolgere l’intera storia cittadina”.