Si celebra quest’anno il 70° anniversario della battaglia di Valibona, lo scontro a fuoco tra partigiani e fascisti avvenuto in Calvana all’alba del 3 gennaio 1944. È la prima battaglia della Resistenza in Toscana, nella quale morì il comandante partigiano Lanciotto Ballerini, medaglia d’oro al valore e alla memoria. Oggi Lanciotto Ballerini giace nel cimitero comunale di Campi Bisenzio e viene ricordato quale eroe nazionale della Resistenza. Il 70° anniversario sarà ricordato dai Comuni di Campi Bisenzio e di Calenzano con una serie di appuntamenti.
A Campi Bisenzio alle 9.30 al cimitero comunale di via Tosca Fiesoli, sarà deposta la corona sulla tomba di Lanciotto Ballerini. Alle 10.30 si terrà la deposizione della corona alla lapide della memoria in piazza Vittorio Veneto a Calenzano; alle 12 a Valibona è prevista la commemorazione della battaglia. Nella notte tra il 2 e il 3 gennaio 1944 un gruppo di 17 giovani partigiani stava riposando nel fienile del Lastrucci a Case di Valibona, quando venne circondato, a causa di una delazione.
Circa 200 militari fascisti del 1° Battaglione volontari Bersaglieri “Muti”, formazione della guardia repubblichina guidata da Duilio Sanesi, comandante del presidio di Prato, attaccano, all'alba, i partigiani. Il soldato sovietico Mirko si accorge del nemico e avverte il comandante Lanciotto Ballerini. La battaglia divampa per circa tre ore e mezzo. Lanciotto affronta direttamente il nemico, permettendo agli altri compagni di salvarsi. Cade in combattimento insieme al sardo Luigi Giuseppe Ventroni, addetto al fucile mitragliatore “Breda”.
Dopo l’aspra battaglia sul terreno rimangono, oltre ai corpi dei caduti, quello di Loreno Barinci, ferito gravemente, a cui si aggiungono tre morti e una dozzina di feriti tra gli attaccanti. Per punire i contadini dell’ospitalità data ai partigiani, i fascisti bruciano e saccheggiano tutte le case di Valibona, catturano e legano i vecchi, le donne e i bambini, compresa una donna incinta.