L'11 Gennaio è scomparso Arnoldo Foà, grandissimo attore che ha attraversato e segnato la storia del Novecento con la sua arte, la sua umanità, la sua voce. Firenze, che lui ha sempre considerato la sua città e nella quale ha mosso i primi passi di giovane attore, lo ricorda con una festa. Ogni artista saluterà a suo modo un grande maestro, nel giorno del suo novantottesimo compleanno, il 24 gennaio alle 21.00, presso il Teatro Puccini, in una serata ideata da Lorenzo Degl’Innocenti e Anna Procaccini, moglie di Arnoldo, in collaborazione con il Teatro Puccini, la Fondazione Teatro della Pergola e l’Associazione culturale La Nottola di Minerva.
Interverranno Eugenio Giani, Presidente del Consiglio comunale e della Società Dantesca Italiana, Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura della Regione Toscana, Marco Giorgetti, Direttore della Fondazione del Teatro della Pergola, Claudio Carabba, Carla Fracci, Beppe Menegatti, Italo Dall’Orto e Elena Mannini, Anna Procaccini, moglie di Arnoldo Foà, amici, artisti e cittadini che abbiano voglia di ascoltare la voce di Arnoldo, vedere filmati d'archivio o semplicemente sapere chi era Foà.
Durante la serata i racconti e le testimonianze saranno accompagnati da interventi musicali di Luca Forni alle chitarre e voce e i Sient Mamò (Stefano Rapicavoli alle percussioni, Massimiliano Calderai al pianoforte, Silvio Beriolo al basso), letture di poesie e brani tratti dal documentario “Almeno io Fo…à” di Alan Bacchelli e Lorenzo Degl’Innocenti. E' in rete un video ambientato nel Parco naturale della Maremma, in cui Vocal Sisters e Arnoldo Foà interpretano "Dolce Maremma" (C.
Baldini - L. Culicchi) e "Noia" (L. Stecchetti), due brani tratti dallo spettacolo teatrale "Storie di Maremma". Arnoldo Foà ed il quintetto vocale femminile maremmano guidato da Carla Baldini hanno rappresentato per un decennio "Storie di Maremma", spettacolo di musica e teatro in cui poesie e prose dedicate all'antica terra di Maremma fanno da contrappunto alle "musiche vocali", immagini sonore cantate dalle Vocal Sisters. Uno spettacolo di grande suggestione, una veglia "al canto del foco" che fa rivivere figure lontane nel tempo: il carbonaio alla macchia, la merla che diventa nera per ripararsi nel camino, le lucciole racchiuse sotto il bicchiere nelle notti estive, la contadina alla festa della vendemmia, il brigante Tiburzi.
Di "Storie di Maremma" Foà era appunto il narratore e protagonista, e la sua voce dal timbro inconfondibile sapeva fondersi splendidamente con quelle delle "Sorelle vocali". Nel video appena pubblicato Foà interpreta da par suo "Noia", una cruda poesia di Lorenzo Stecchetti che descrive la Maremma "amara" di fine '800. Il video è stato girato presso la Tenuta Agricola dell'Uccellina lo scorso ottobre, e il grande attore è scomparso appena una settimana prima che venisse ultimato. Le Vocal Sisters lo hanno pubblicato con questa dedica a Foà, che si era innamorato della Maremma già dagli anni '60 ed aveva vissuto a lungo in una casa a picco sul mare nell'isola del Giglio: "Avremmo voluto che lui fosse il primo a vederlo: purtroppo ci ha lasciati la scorsa settimana.
Il video era in lavorazione da Ottobre e ci è stato consegnato oggi, e così ve lo consegnamo. Cantare le nostre Storie di Maremma insieme al Maestro Arnoldo Foà ha significato molto per noi, e ci ha dato ogni volta nuove emozioni e grandi insegnamenti sul teatro e sulla vita. Grazie Noldo!" Arnoldo Foà nasce a Ferrara nel 1916, la famiglia si trasferisce da subito a Firenze, città dove Arnoldo cresce e fa le prime esperienze in teatro.
Convinto dai suoi compagni, che lo hanno visto in una recita al liceo, si iscrive alla scuola di teatro di Luigi Rasi. A vent’anni si trasferisce a Roma per la grande avventura: fare l’attore. Frequenta il centro sperimentale di cinematografia, dal quale, nel 38, Blasetti, allora direttore, lo allontana, per la promulgazione delle leggi razziali. Cominciano per Arnoldo 6 anni di vita clandestina, sopravvivendo facendo il “pompiere” in teatro, ovvero il sostituto degli attori che non possono andare in scena all’ultimo momento.
La fame, la generosità dei colleghi, le privazioni e poi la fuga a Napoli, dove dopo mille mestieri approda alla radio degli alleati, P.W.B. dalla quale manda in onda i messaggi segreti per i partigiani. Sua la voce che annuncia l’armistizio. In questi anni collabora con amici e colleghi come Francesco Rosi, Mario Soldati, Raffaele La Capria. Torna a Roma e contribuisce alla nascita della radio RAI, poi la televisione con i famosi sceneggiati, uno fra tutti “ Capitan Fracassa ”, il cinema, con Totò, Ettore Scola,Orson Welles, Joseph Losey, Vittorio Cottafavi, Pietro Germi le registrazioni di poesie di grandi autori, che hanno fatto conoscere i versi di Garcia Lorca al pubblico italiano.
Poi il doppiaggio e il teatro prestigioso con Luchino Visconti, Giorgio Strelher, Franco Enriquez, Luca Ronconi. Ma la cosa che lo ha sempre contraddistinto è stata la sua totale libertà, l’autonomia, la libera scelta e quindi la responsabilità delle proprie azioni. Arnoldo ha avuto un percorso sempre “diverso”, come attore e come uomo, per lui non c’era mai niente di prestabilito, tutto si poteva scegliere e guidare a modo proprio, e la vita se l’è cucita addosso. Il suo essere burbero era il metro con cui misurava le persone, senza distinzione di razza e stato sociale, perché le persone erano il centro della sua curiosità, qualità che l’ha portato a sperimentare la poesia, la pittura, la scultura, il giornalismo, l’amore.
Solo attraverso la curiosità si cresce e si diventa uomini e donne migliori, per questo, per Arnoldo, per essere attori si deve innanzitutto essere.