"Torniamo ad occuparci della situazione di Firenze Fiera, una partecipata che dovrebbe rappresentare il fiore all'occhiello di Firenze e che, in realtà, a causa di una pessima gestione, anche quest'anno chiude il bilancio con un pesante passivo di circa 1.200.000 Euro" queste le dichiarazioni rilasciate nel corso della conferenza stampa svoltasi oggi a Palazzo Vecchio dai consiglieri Francesco Torselli (Fratelli d'Italia) e Tommaso Grassi (SEL) "Abbiamo già denunciato, in passato, le scelte aziendali sbagliate che hanno causato questa perdita (Florence Fantastic Festival, BiciFI, ecc...) e le "spese folli" che non possono essere giustificate in alcuna maniera, una su tutte, l'utilizzo da parte del presidente delle carte di credito aziendali per il pagamento di multe prese con la propria auto privata. Basterebbe questo per chiedere le dimissioni del presidente e l'azzeramento dell'intero CdA, posizione sposata, a seguito delle nostre numerose denunce ed interrogazioni, anche dall'assessore Petretto. Ma nonostante tutto, proseguono le scelte inopportune da parte del presidente di Firenze Fiera e le spese "molto dubbie" che peggiorano i bilanci già drammatici dell'azienda.
Alcuni esempi: - la scelta fortemente inopportuna di affittare, da parte dello stesso presidente Brotini, un padiglione dell'azienda per festeggiare il matrimonio del figlio (peraltro "bizzarro" il fatto che tra il preventivo riportato nel contratto e la fattura emersa a consuntivo vi sia una differenza di 5.692,07 Euro, oltre ad alcune correzioni "a penna" sul contratto...); - l'acquisto di una trave americana, pagata 160.000 Euro, acquistata in trattativa privata (senza gara) e che nessuno all'interno dell'azienda sa far funzionare, tanto che nelle pochissime volte che è stata utilizzata (8 volte in 3 anni) si è reso necessario un tecnico esterno all'azienda, costato 4.173,00 Euro; - durante l'edizione di Pitti Uomo 2013, Firenze Fiera ha speso 320.000 Euro per montare delle tenso-strutture temporanee, per le quali l'azienda ha ottenuto soltanto un rimborso parziale di 40.000 Euro. Crediamo che ogni ulteriore valutazione sull'operato del presidente di Firenze Fiera sia a questo punto superfluo.
Attendiamo la riunione del prossimo CdA, fiduciosi che il presidente decida di presentarsi dimissionario consapevole degli errori commessi, senza aspettare che sia la politica a rimuoverlo dall'incarico in cui è stato nominato nel 2011". Il Presidente di Firenze Fiera avrebbe dichiarato di non poter garantire la condizione essenziale per varare l'aumento di capitale entro la fine del 2014. Una dichiarazione, secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi, "che batte cassa ai soci pubblici ma il management di Firenze Fiera non accenna a trarre le conseguenze dei propri fallimenti".
Il tentativo di scaricare sui lavoratori responsabilità che non hanno "non deve ripetersi". Rifondazione Comunista ribadisce "l’inattendibilità gestionale del Presidente lancia l’allarme e un monito, confermando la necessità della missione operativa nella gestione convegnista e fieristica che svolge l’ente sul versante turistico che non sia 'mordi e fuggi'". Per Calò e Verdi la Provincia di Firenze e le Istituzioni che siedono nel cda di Firenze Fiera dovrebbero conferma le competenze e professionalità dei lavoratori che in questi anni "hanno cercato di mandare avanti la missione e il lavoro quasi a 'dispetto dei santi'".
Si deve perciò "salvaguardare l’attuale dato occupazionale e rilanciare nel suo insieme un ente capace di attrarre su Firenze turismo legato ad attività di qualità". Sulla questione, i consiglieri intendono presentare una domanda d'attualità in Provincia di Firenze.