USB Lavoro Privato e CGIL Filcams hanno proclamato per lunedì 13 Gennaio 2014 per l’intera giornata un primo sciopero dei lavoratori e delle lavoratrici in appalto dei servizi Bibliotecari e degli Archivi del Comune di Firenze. Si tratta di oltre 70 lavoratori e lavoratrici che da anni svolgono la loro attività all’interno delle biblioteche e degli archivi del Comune di Firenze, collaborando con estrema professionalità al funzionamento degli stessi. "Noi rivendichiamo il rispetto degli impegni assunti dalla parte politica, perché i lavoratori non sono merce che può essere scaricata in qualunque momento, perché dietro a questi 70 lavoratori e lavoratrici ci sono altrettante famiglie, e perché non si può calpestare la dignità ed il diritto al lavoro" precisano dall'Unione Sindacale di Base Lavoro, annunciando che, alle ore 15, i lavoratori saranno in presidio di fronte a Palazzo Vecchio, in occasione del Consiglio Comunale “Il nuovo bando di gara per i servizi delle biblioteche e dell'archivio comunali, i cui atti sono stati recentemente approvati, prevede le maggiori tutele possibili consentite dalla legge per chi lavora già presso le strutture dell’amministrazione”.
E’ quanto precisa l’assessore alla cultura Sergio Givone in merito alle proteste dei sindacati “Come già avevo avuto modo di chiarire incontrando qualche mese fa i rappresentanti dei lavoratori insieme ai consiglieri delle commissioni competenti – afferma Givone – abbiamo deciso di prevedere la massima garanzia possibile per i lavoratori attualmente occupati nei servizi bibliotecari e archivistici: in questo senso, osservando la normativa attualmente in vigore ed in particolare l’articolo 69 del codice dei contratti, gli uffici competenti hanno previsto ‘condizioni particolari di esecuzione dell’appalto’, ovvero la cosiddetta clausola sociale.
Quindi l’aggiudicatario della gara dovrà impegnarsi a riassorbire prioritariamente i lavoratori o dipendenti del precedente aggiudicatario. In sede di valutazione dell’offerta tecnica è previsto un punteggio specifico per la riassunzione dei lavoratori”. “Questo – continua Givone - è il miglior risultato che potevamo raggiungere secondo le norme attuali per garantire nello stesso tempo i diritti di tutela del lavoro ed il rispetto della legge".