FIRENZE- Anche quest’anno l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze omaggia la città con la consueta strenna natalizia, pubblicando La Basilica della Santissima Annunziata, primo volume di un dittico, inserito nella collana Le chiese di Firenze, che ripercorre la storia del Santuario, nel periodo che va dal 1200 al 1500; il secondo volume riguarderà l’arco temporale dal 1600 al Novecento. In queste bella pagine, di grande formato, la storia “maggiore” si interseca con i tanti aneddoti che ruotano attorno alla storia particolare del complesso religioso, attraverso ampi saggi - scritti, fra gli altri, da Antonio Natali, Andrea De Marchi e Brunella Teodori -, corredati da immagini rare e suggestive, ad arricchire quello che è un viaggio nel tempo, nell’arte e nella spiritualità.
Il volume è stato presentato lo scorso 29 dicembre nella Sala De Vecchi dell’Istituto Geografico Militare, struttura che un tempo era parte del convento annesso alla Basilica. Un libro importante e complesso, che spazia nei secoli fondanti dell’arte e della fede della città. L’agile struttura, articolata in saggi dal taglio tipologico relativi alla storia, all’architettura, agli arredi, e in un parte cronologica, conduce il lettore, esegeta o semplice appassionato che sia, alla scoperta di questo importantissimo edificio cittadino, osservandolo sia dal punto di vista religioso, poiché il complesso della SS Annunziata è la più importante testimonianza della presenza dell’Ordine dei Serviti a Firenze, sia da quello artistico. Il grande formato delle pagine permette di apprezzare al meglio le opere d’arte riprodotte, per un affascinante viaggio nella bellezza: Leon Battista Alberti, Michelozzo da Forlì, e quell’anonimo Maestro del Trecento che dipinse il volto della Santissima Annunziata, la cui inconfondibile iconografia ha contribuito a far conoscere nel mondo l’arte fiorentina.
E ancora Andrea Del Castagno, Andrea Del Sarto, Franciabigio e Giambologna. Ognuno di questi artisti ha portato il suo contributo alla completezza della Basilica. Nelle pagine del volume si riscoprono parti del complesso oggi scomparse, quali ad esempio quel Chiostrino dei Voti sempre affollato di fedeli e degli oggetti lasciati in segno di grazia ricevuta. Una finestra interessante sulla devozione fiorentina dei secoli passati. E ancora, la Cappella di San Luca, in cui si è riconosciuta quell’Accademia fondata da Vasari e Borghini, e che è dedicato agli artisti, molti dei quali, fra cui il Perugino, all’epoca abitavano nei dintorni.
Da non dimenticare la Cappella del Soccorso, che ha l’impronta del Giambologna. Il complesso della SS Annunziata affaccia sulla piazza omonima, l’unica ad aver conservato l’originale impianto rinascimentale, con i portici della Basilica e degli Innocenti, il monumento al Duca Ferdinando I, e le due fontane del Tacca, predate alla città di Livorno. Una piazza splendida, dalla quale avrebbe dovuto prendere le mosse un imponente progetto urbanistico (una sorta di addizione erculea ante litteram), concepita sotto Lorenzo il Magnifico, e ripreso da Papa Leone X, ma mai realizzato nella sua interezza.
Sarebbe dovuto sorgere un vero e proprio Quadrilatero Mediceo, su progetto del San Gallo, del quale ancora oggi si possono ammirare alcuni indizi: ad esempio, l’arco che dalla piazza immette in Via Laura, avrebbe dovuto essere il fornice di un imponente arco di trionfo. Tuttavia, la piazza resta ai margini dei grandi interventi di risanamento del centro storico, e il libro vuole anche essere un auspicio per perché questo gioiello del Rinascimento torni presto a brillare. Pubblicazioni del genere, che riscoprono e promuovono il patrimonio artistico italiano, contribuiscono alla diffusione della cultura, la quale è di norma affiancata da quello spirito creativo che sta alla base del progresso economico e sociale.
Il Sistema Italia non può prescindere dall’ “industria” culturale e del turismo, e per questo è indispensabile conoscere noi per primi, valorizzare e promuovere, quel patrimonio che i secoli ci hanno lasciato in eredità. Niccolò Lucarelli