FIRENZE– Nel secondo anniversario della strage compiuta in Piazza Dalmazia a Firenze, Samb Modou e Diop Mor, i due senegalesi vittime della follia omicida del neonazista Casseri, verranno ricordati nel convegno che si terrà, a partire dalle 15.00 nella Sala Pegaso di Palazzo Sacrati Strozzi in Piazza Duomo 10 a Firenze. Parleranno di “Rispetto e dignità. No al razzismo e alla xenofobia” numerosi ospiti, dalla ministra per l'integrazione Cecile Kyenge, all'ambasciatore della repubblica del Senegal, Seynabou Badiane, al presidente dell'Associazione senegalesi di Firenze e circondario, Diye Ndiaye.
A fare gli onori di casa sarà il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Insieme a lui saranno presenti il presidente della Provincia di Firenze, Andrea Barducci, e il vicesindaco di Firenze, Stefania Saccardi. Modererà il convegno Udo Enwereuzor del Cospe. Gli interventi sono affidati a Mor Sougou, rappresentante delle famiglie delle vittime e uno dei due senegalesi feriti dall'omicida, a Ndioro Ndiaye, ex ministro senegalese, a Gianluca Mengozzi, presidente regionale dell'Arci e ad Alessio Gramolati, segretario generale della Cgil Toscana.
Tra i temi oggetto degli interventi figurano il lavoro e l'integrazione, le discriminazioni in ambito lavorativo, i migranti come bersaglio dei movimenti xenofobi e del razzismo. Le conclusioni affidate alla ministra Kyenge avranno per tema le politiche per contrastare la zenofobia, il razzismo e la discriminazione nei confronti dei migranti. Organizzano Regione Toscana, Provincia e Comune di Firenze, l'Associazione senegalesi di Firenze e circondario insieme a Cospe, Arci, Cgil, Institut Francaise di Firenze, la Fondazione Il cuore si scioglie onlus, Money express, Sunugal e Casto.
Si svolgerà domani mattina alle 10 la commemorazione di Modou Samb e Mor Diop, i due uomini di origini senegalesi uccisi nella terribile strage razzista in cui rimasero feriti anche Cheikh Mbengue, Mor Sougou e Moustapha Dieng. “La scelta di questo orario è stata compiuta per non sovrapporci con le altre manifestazioni che si svolgeranno nel secondo anniversario della strage – ha dichiarato il presidente del Consiglio comunale Eugenio Giani –. Per consentire la massima partecipazione da parte di tutti i consiglieri, tra le 10 e le 11 è stata disposta l’interruzione di tutte le riunioni da parte delle commissioni consiliari.
La scomparsa di Modou Samb e Mor Diop rappresentò un momento drammatico in cui la città di Firenze si svegliò con il fantasma che si materializzava della violenza razzista e della follia ideologica. Come talvolta accade, dai momenti drammatici si crea una nuova coscienza. Le reazioni della città manifestarono il volto della Firenze solidale e aperta all’integrazione. Il ricordo, oggi, di quel giorno, vuole significare il segno della solidarietà di una Firenze che non dimentica il sacrificio dei due uomini senegalesi”.
Alla commemorazione, oltre al presidente Giani e ai consiglieri, saranno presenti anche il presidente del Quartiere 5 Federico Gianassi e rappresentanti della comunità senegalese. Leonardo Bieber, presidente della Commissione Cultura del Comune di Firenze, Stefano Fusi, presidente della Commissione Affari Istituizionali della Provincia di Firenze, Francesca Di Giuseppe, referente per la Toscana di PerMicro e Matias Mesquita, Direttore del festival, hanno presentato questa mattina alla Biblioteca delle Oblate la terza edizione del Kibaka Florence Festival - Cinema Africano.
Il festival si terrà dal 16 al 18 dicembre 2013, a Firenze, nel complesso della Biblioteca delle Oblate. “Mi fa molto piacere che anche quest’anno accogliamo a Firenze questo festival che la commissione cultura ha fin dall’inizio sostenuto – ha dichiarato il presidente Bieber – . Desidero sottolineare l’importanza di queste iniziative che aiutano il dialogo e l’interazione tra culture diverse. Vivo apprezzamento, in particolare, perché anche in questa edizione sono toccati temi cruciali come la discriminazione di genere, i mutamenti economici e sociali, la lotta di emancipazione della donna e i diritti dei bambini.
Il Kibaka è un festival per certi aspetti unico nel suo genere, perché realizzato da africani e per africani, visto che sia la produzione che la selezione dei film è fatta da africani: sono tante le storie che vi troviamo dal continente africano, storie che è importante anche per noi conoscere per renderci conto della realtà da cui provengono tanti immigrati che arrivano nel nostro Paese per cercare l’opportunità di una vita dignitosa. In questo senso, molto importante e toccante la testimonianza del film realizzato da un ragazzo arrivato a Lampedusa coi barconi.
Iniziative come questa rendono il ricordo dell’uccisione di Modou Samb e Mor Diop, il cui anniversario ricorre proprio domani, non un momento retorico, ma di autentica riflessione da parte della città. Una città che sta lentamente ma profondamente cambiando, aprendosi ad altre culture, religioni e nazionalità, visto che nelle nostre scuole d’infanzia e primarie è sempre più alta la percentuale di studenti nati in Italia ma figli di immigrati. Insomma, anche e soprattutto grazie ad iniziative come questa è possibile conoscere le altre culture e abbattere le barriere e pregiudizi, per costruire una società migliore”.
Il Festival nasce nel 2011, promosso e realizzato dall’Associazione Angolana Njinga Mbande. Fin da subito, il Festival si struttura come rassegna di cinema d’ Africa, realizzato da autori e artisti di origini africane. L’ obbiettivo era quello di portare a conoscenza del grande pubblico aspetti poco noti delle innumerevoli realtà africane. A partire dal nome stesso, “KIBAKA”, che in lingua africana Mbatu significa sedia, si stabilisce un legame forte con le proprie origini: quella del Kibaka è la sedia sulla quale riposano gli anziani, intorno alla quale ci si raduna per ascoltare e conoscere la tradizione orale.
In questa terza edizione, dal tema “Diritti & Libertà”, vengono trattati temi sui quali si gioca la sopravvivenza delle nuove generazioni:
- la discriminazione sessuale e di genere con film come Call me Kuchu sulal vita e morte di David Kato, leader della lotta per i diritti LGTB in Uganda e con Fluorescent Sin e la situazione dei rifugiati a causa dell’orientazione sessuale con il bellissimo Silent Stories. - la situazione e la lotta di emancipazione della donna nel thriller sociale Androman - i mutamenti economici e sociali e la ricerca di speranza in Nairobi Half Life, film kenyano in lista per l’oscar 2013 - le migrazioni e il non rispetto dei diritti - i diritti dei bambini e un duro attacco agli abusi con il delicatissimo film sudafricano Little OneSarà affrontato anche il caso che scosse due anni fa la città di Firenze, con il film “Va pensiero” , dedicato al tragico avvenimento della sparatoria in Piazza Dalmazia il 13 dicembre 2011, culminata nella morte di due ragazzi e nel ferimento di altri tre.
Il festival ha deciso anche di commemorare la scomparsa di Nelson Mandela con un film sorpresa che si terrà in chiusura festival il 18 dicembre. Sono previsti incontri con i protagonisti: due giovani registi, Peter Ewanfoh Obehi (The Journey - African in Verona, e Dagmawi Yimer (Va Pensiero), presenteranno i loro film. Collegata al Festival, verrà allestita la mostra “AfricaToscana”, a cura di Maurizio Picci, 15 scatti in cui l’autore si propone di descrivere i rapporti tra gli studenti africani in Toscana e, in particolare, a Firenze.
Un rapporto che cementa una visione globale del mondo nelle vicissitudini universitarie. La scelta del bianco e nero, per caratterizzare l’aspetto umano di tutti noi, vuol essere una maniera di rompere con i luoghi comuni e gli stereotipi.