FIRENZE - Dopo il grande successo di critica e di pubblico ottenuto dalla rassegna di quest’anno, dedicata all’epopea del Rinascimento, è stata presentata questa mattina, nella Sala Bianca di Palazzo Pitti, la nuova edizione di Un anno ad arte, che per il 2014 propone nove mostre di grande livello artistico e concettuale, realizzate dai musei del Polo Museale Fiorentino, con il sostegno dell’Ente CaRiFi e di Firenze Musei. Per la nuova edizione, l’ottava del ciclo, sono stati pensati eventi espositivi che, prendendo le mosse dalle collezioni permanenti, possano valorizzarle con opportune integrazioni di opere, accostamenti che stimolino nuove riflessioni, oppure esposizioni in prima assoluta.
È il caso della prima mostra della rassegna, Una volta nella vita. Tesori dagli archivi e dalle biblioteche di Firenze, che aprirà i battenti il 28 gennaio prossimo alla Galleria Palatina. Con la cura dello storico Marco Ferri, saranno posti all’ammirazione del pubblico importanti documenti degli archivi fiorentini, pagine che hanno fatta la storia politica della città, o che hanno segnato avvenimenti degni di nota, o fissati pensieri di grandi artisti, come gli Schizzi di blocchi di marmo con sagoma per una crocifissione, ovvero le istruzioni per “cavare” dalla montagna alcuni blocchi lapidei, scritte da Michelangelo Buonarroti.
E ancora, tra i documenti e i libri si segnalano il primo vocabolario della Crusca del 1612, l’edizione de Le vite di Vasari del 1568, e un copialettere di Bianca Cappello. Pezzi il cui valore storico è pari alla bellezza che li contraddistingue, segno di un’estetica dell’editoria che a Firenze toccava i massimi livelli. Poiché la storia non è confinata nel passato, ma nasce dal presente, accanto ai documenti antichi, anche pezzi contemporanei quali la prima copia di Topolino, edita da Nerbini, così come testi di Vasco Pratolini, Eduardo De Filippo e Dino Campana, e la recentissima traduzione in lingua vietnamita della Divina Commedia.
La raccolta Molinari Pradelli, sarà la protagonista di Le stanze delle Muse, mostra organizzata in collaborazione con il Maggio Musicale, e ospitata, dall’11 febbraio prossimo, alla Galleria degli Uffizi. Attraverso le opere collezionate dal direttore d’orchestra Francesco Molinari Pradelli, si ricostruisce l’amore per l’arte di quest’uomo dalla formazione musicale, affascinato dalle nature morte, e dalla pittura ottocentesca. La collezione di circa duecento quadri, visibili nell’occasione per la prima volta, comprende tele, fra gli altri, di Pietro Faccini, Mastelletta, Guido Cagnacci, Marcantonio Franceschini.
Il 18 febbraio, alla Galleria dell’Accademia sarà di scena Michelangelo, abitualmente di casa, accostato però all’iconografia che alcuni tra i più noti ateliers e professionisti del XIX e del XX secolo, Alinari su tutti, hanno dedicata alla sua opera. La fotografia, ma anche la pittura, quale mezzo per creare nuovi punti di vista e di analisi dell’opera d’arte. La mostra La scultura del Buonarroti nella fotografia e nella pittura dall’Ottocento a oggi, è realizzata in collaborazione con la Fratelli Alinari I.D.E.A.
S.p.A., e cade nel 450 anniversario della scomparsa del genio di Caprese. Considerato con lui il massimo scultore della sua epoca, Baccio Bandinelli è celebrato in aprile al Museo del Bargello, in un’antologica delle sue pitture e sculture, per sollecitare il confronto con Michelangelo, e considerare appieno l’importanza artistica del Rinascimento. Dopo un intermezzo di carattere devozionale, con Sacri Splendori, che in maggio vedrà esposto il tesoro della Cappella delle Reliquie, a Palazzo Pitti, alla fine dello stesso mese la Galleria Palatina ospita Jacopo Ligozzi, Pittore universalissimo, una mostra che è un’autentica novità per il grande pubblico, che potrà ammirare le opere di un artista poliedrico e versatile, attivo a Firenze dal 1577, si fece apprezzare fin dal suo arrivo come disegnatore di naturalia, attraverso la raffinata produzione di disegni acquerellati o lumeggiati in oro e successivamente come ritrattista.
Una mostra pensata per incuriosire, e avvicinare al museo un sempre maggior numero di visitatori. Il discorso sull’arte fra XVI e XVII a Firenze prosegue in giugno con Puro, semplice e naturale, l’omaggio della Galleria degli Uffizi alla scuola fiorentina che offre dunque l’occasione di sovvertire il luogo comune di una cultura civica passatista, svelando i mutamenti semantici e le istanze di novità insiti nella fedeltà all’antico dei suoi artefici, e di mettere in luce la novità della tradizione.
Tradizione che alle sue radici ha i cosiddetti Primitivi, che dal 24 giugno, alla galleria dell’Accademia, saranno celebrati con una selezione di opere d’arte di alto, e in molti casi, altissimo livello, fondata su un serio progetto scientifico, che offrirà una conferma ulteriore dei vertici qualitativi raggiunti dall’arte italiana dal Duecento al Quattrocento. Infine, il 30 settembre la Galleria d’Arte Moderna celebra il suo centenario con Luci del Novecento, un percorso fra le molteplici espressioni della cultura figurativa italiana e dei suoi più importanti interpreti: Capogrossi, Carena, Casorati, De Chirico, De Pisis, Peyron, Rosai, Severini; inoltre si presenteranno i collegamenti con i migliori esponenti della letteratura e della musica dell’epoca. Come si è visto da questa rapida presentazione, il percorso di Un anno ad arte 2014 scandaglia a fondo il discorso artistico toscano, ricostruendo il clima politico nel quale si formò, grazie ai documenti della Palatina, e proponendone poi le fondamentali tappe, accostando ai nomi noti al grande pubblico, anche piacevoli novità e inedite interpretazioni.
Una strategia volta ad approfondire la conoscenza del grande patrimonio artistico fiorentino, punto di partenza imprescindibile per comprendere le nostre radici umane. Ulteriori informazioni al sito unannoadarte.it. Niccolò Lucarelli