«Abrogare la disposizione che prevede l’elezione dei 90 componenti delle assemblee dei sei consorzi di bonifica toscani nelle forme attuali e sostituirla con nuove e meno costose modalità di selezione»: a chiederlo, con una mozione che verrà iscritta all’ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale di domani direttamente in aula, è il gruppo regionale del Nuovo Centrodestra. Il vicepresidente Marco Taradash, il suo capogruppo Alberto Magnolfi e i Consiglieri Andrea Agresti e Roberto Benedetti sono pronti a tradurre in proposta di legge i contenuti della mozione.
Intanto però, per battere il ferro del flop elettorale finché è tanto caldo da bruciare, ecco che con la mozione intendono coinvolgere l’assemblea toscana in un’operazione risparmio non da poco, visto che le elezioni per i 90 componenti delle assemblee dei 6 Consorzi di bonifica toscani a cui lo scorso sabato ha preso parte in media il 2,7% per cento degli aventi diritto sono costate la bellezza di 650 mila euro. Ncd fa due conti: «Rilevato dai dati forniti che su 1 milione 441mila toscani chiamati ad eleggere i nuovi componenti dei Consorzi, hanno effettivamente partecipato al voto circa 40mila toscani, pari al 2,7% degli aventi diritto, e constatato che per lo svolgimento delle votazioni – si legge nella mozione – la Regione Toscana ha speso circa 650mila euro, il risultato è di circa 16 euro a voto».
Va da sé che il gruppo alfaniano non esita a definire «tali costi esorbitanti per una consultazione che certo non suscita grande interesse e di cui si fa difficoltà a vedere l’utilità». Altro paio di maniche per i Consorzi in sé che, scrivono i Consiglieri regionali, «in molte parti della regione svolgono una utile attività di prevenzione idrogeologica e di sicurezza del territorio». Non si tratta di annullare tout court la partecipazione dei cittadini. Tutt’altro. Nella mozione, il gruppo Ncd specifica la necessità di salvaguardare quella piccola quota di cittadini che alle urne ci si è recato e che ad avere rappresentanza alla guida dei Consorzi ci tiene eccome: «La forma andrà studiata – spiegano Taradash, Magnolfi, Agresti e Benedetti – perché dobbiamo garantire la massima rappresentanza nei Consorzi come ovunque.
Bisogna rivedere le forme di selezione degli organismi di vertice dei Consorzi, e su questo siamo decisi ad andare avanti. La mozione non è che il primo passo».