Sarà il David di Michelangelo ad accogliere i visitatori che andranno all'Expo. Questa mattina, all'Accademia dei Georgofili è stato stipulato un accordo sulla partecipazione della Toscana all'Expo - Milano 2015. Una copia della celeberrima statua di Michelangelo sarà collocata proprio nel centro della "piazza Italia" e sarà simbolo non solo della Toscana ma dell'intera Italia. Lo ha annunciato oggi all'Accademia dei Georgofili a Firenze Diana Bracco, commissario del Padiglione Italia, che insiene al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha firmato il protocollo che regola la partecipazione della Toscana all'Expo. Rossi ha colto l'occasione per lanciare un auspicio positivo e un invito al riscatto dell'economia italiana e del sistema Paese, colpito dalla crisi.
"Credo - ha detto - che dobbiamo avere fiducia. La fiducia è fondamentale, perchè l'elemento psicologico gioca un ruolo strategico per il riscatto di un Paese come l'Italia, che è un grande Paese, capace di potenti scatti in avanti. In occasione dell'Expo - ha continuato Rossi - saremo sotto gli occhi del mondo e in queste circostanze siamo capaci di fare bella figura. Come Toscana aderiamo convintamente, con tutto il nostro impegno. Mi pare che le cose,grazie anche all'impegno dell'assessore Salvadori, procedano speditamente e sono convinto che la Toscana farà sistema." Poi Rossi ha aggiunto, rivolto a Diana Bracco.
"Contate su di noi. Contate sulla Toscana del buon vivere, che non è solo un'immagine olografica di questa regione, ma riassume il fatto che la Toscana eccelle in tantissime cose. Se ce ne darete l'occasione, saremo in grado di mostrarvele tutte". L'assessore all'agricoltura della Regione, Gianni Salvadori, che coordina la cabina di regia, ne è convinto e lo ribadisce più volte in occasione della firma della convenzione con il Padiglione Italia. "La Toscana - sottolinea Salvadori - si presenta come "sistema", cioè tutta unita: dalle associazioni di categoria, alle imprese, agli enti pubblici, a Milano arriverà tutta intera "La Toscana". Salvadori ci tiene anche a sottolineare il concetto già affermato dal presidente Rossi.
"non si tratterà di una Toscana da cartolina, ma di far conoscere una regione che ha radici profonde, che ha un patrimonio inestimabile di storia, di arte e di cultura, ma che guarda al futuro. L'espressione "Laboratorio del buon vivere" significa anche questo, significa - spiega Salvadori - declinare questo concetto in termini di civismo, mostrando quello che la Toscana sa fare in questo campo, così come in quello della ricerca o delle nostre imprese, in termini di eccellenza, in modo coerente con gli obiettivi dell'Expo 2015." Salvadori è convinto che tutto questo sarà in grado non solo di far conoscere e di attirare in Toscana un milione di visitatori in più rispetto a quelli che ogni anno la raggiungono, ma sarà anche in grado di attrarre investimenti.
"lavoriamo per questo - conferma - e lanceremo a breve una "call for ideas", rivolta al mondo scientifico e della ricerca, ma anche a quello produttivo della nostra regione, perchè ci segnalino le imprese o le iniziative che rappresentano meglio l'eccellenza e l'innovazione di cui è capace la Toscana. L'Expo è un ulteriore occasione per confrontarci con il mondo, che ci guarda e che ci stima, anche di più di quanto sovente noi stessi non riteniamo." Hanno firmato il documento il Presidente della Regione, Enrico Rossi, ed il Commissario Generale per il Padiglione Italia, Diana Bracco.
Ciò è avvenuto nel corso di una mattinata dedicato a questo evento, con una introduzione dell'Assessore all'Agricoltura della Regione Toscana, Gianni Salvadori, ed un intervento del delegato del Padiglione Italia Giuseppe Oriana. Il Presidente dei Georgofili, Franco Scaramuzzi, ha illustrato i legami storici tra l' accademia e le esposizioni universali, a partire dalle prime del 1851 a Londra e del 1855 a Parigi. Si è soffermato sulla "Esposizione italiana" realizzata a Firenze nel 1861 e ha ricordato il percorso delle successive Expo fino all'ultima di Shangai (2010).
Ha quindi evidenziato come finora l'universalità delle Expo è stata espressa attraverso l' esibizione delle capacità produttive e tecnologico-organizzative dei Paesi ospitanti, mentre per il 2015 è stata prospettata una proiezione nel futuro, con il creativo tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita". Milano ha richiamato l'attenzione sulla sicurezza alimentare globale, immanente problema che da qualche tempo è oggetto di approfondimenti da parte dei Georgofili. Esso preoccupa tutto il Pianeta, non potendo essere risolto da un solo Paese, , ma richiede azioni condivise dall'intera e cangiante geopolitica.
Scaramuzzi ha concluso: "Tutto il mondo si sente quindi chiamato a Milano per il 2015 e non possiamo permetterci di deluderlo. Si attende che emergano idee e possibilmente l'avvio di qualche valido progetto concreto, in una visione realistica che parta dal problema fondamentale e prioritario: quello di produrre la necessaria quantità degli alimenti primari essenziali, che siano sani ed equamente accessibili a tutti". La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda alla quale hanno partecipato la Sovrintendente Cristina Acidini, il Presidente di Unioncamere Toscana Vasco Galgani, il direttore del padiglione Italia Expo 2015 Cesare Vaciago. All’interno di Expo 2015 Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita la Regione Toscana parteciperà con il tema che le è sicuramente congeniale Conservazione e creatività.
Congeniale perché per noi cultura del cibo significa amore per la tradizione, e va di pari passo all’affezione per la bellezza dei nostri centri e delle nostre campagne, per lo stile di vita, per la storia dei nostri mestieri e attività. Tra i pregi della Toscana vi è quello di aver saputo conservare ad ogni livello un attaccamento alle radici culturali, alla nostra identità. Le nostre imprese sono di fronte alle sfide del mercato globalizzato: innovare per non perdere competitività, ma senza stravolgere la propria natura. La cucina ci offre un esempio eccezionale di come cogliere l’opportunità di conciliare modernità e tradizione, innovazione e memoria.
Soprattutto se, come nel nostro caso, la tradizione porta con se’ elementi positivi legati alla tutela della salute, della genuinità dei prodotti, del buon vivere. Elementi che poi sono alla base del successo anche nel turismo, così come nella moda e in tutto ciò che è made in Italy. Sarà questo l’impegno delle associazioni che tutelano le imprese del terziario e in particolar modo di quelle del commercio, del turismo e della ristorazione: portare esempi imprenditoriali concreti che valorizzino la cultura della nutrizione come campo dove le esperienze nuove, gli alimenti fino a poco tempo prima sconosciuti vengono integrati per creare nuova tradizione. In concreto faremo sicuramente da cassa di risonanza per il coinvolgimento del maggior numero possibile di imprese per portare a Milano le nostre eccellenze - dal cibo di strada allo chef stellato. Portiamo a Milano la Toscana con l’obiettivo di portare il mondo in Toscana, poiché l’Expo sarà una vetrina d’eccellenza per richiamare l’attenzione di un pubblico internazionale sulla nostra terra. Ma dobbiamo diventare subito operativi: il tempo stringe e il 2015 è alle porte.
Chiediamo che sia realizzata una esposizione non solo istituzionale, ma un evento indimenticabile che rilanci il turismo, secondo i criteri che oggi governano questo settore, dal turismo emozionale ai modelli di approccio improntati sul Web 2.0, dove tutti sono protagonisti e attivi nel dialogo: una storia coinvolgente in cui i potenziali turisti siano invitati a entrare. E vorremmo un padiglione che affascini il visitatore presente ma anche quello potenziale che vedrà il padiglione in tv. Per fare questo ci si impone di arrivare all'Expo con una struttura della promozione rinnovata, snella e efficiente per la realizzazione di un progetto grandioso e articolato come la realtà che andremo a rappresentare.