Approvata a maggioranza dal Consiglio regionale la legge che istituisce anche in Toscana il cosiddetto ''albergo diffuso''. Il consigliere regionale Pd Paolo Tognocchi primo firmatario: ''La Toscana potra' intercettare al meglio quei flussi turistici che si muovono fuori dai circuiti tradizionalmente piu' battuti. Bisogna lavorare per consolidare il ruolo delle citta' toscane come ''capitali'' del turismo mondiale, ma allo stesso tempo dobbiamo fare tutto il possibile per far conoscere la bellezza dei nostri piccoli centri storici e dei borghi rurali.
Un turismo centrato su un rapporto vero con il territorio e proprio per questo sta facendo molto per lo sviluppo dei turismi nuovi e slow, a partire dalla valorizzazione della Via Francigena''. Ma cos'è l'albergo diffuso? "Una struttura ricettiva a gestione unitaria situata in un centro storico o in un borgo rurale caratterizzata dalla centralizzazione in un unico stabile principale dell'ufficio ricevimento ed accoglienza e dei servizi di uso comune e dalla dislocazione di camere e alloggi in due o piu' edifici separati, vicini tra loro" "Una legge monca" commenta Franco Marinoni, nuovo direttore regionale Confcommercio.
"Apprezziamo le finalità: la riqualificazione dei piccoli borghi e l'emersione dall'abusivismo. Manca però un indice che escluda l'applicazione della norma ai centri storici di città importanti come Firenze o Siena, dove di fatto si offre la possibilità di aumentare i posti letto, e quindi la concorrenza, senza però andare ad applicare le stesse regole a tutti gli operatori. Non si capisce infine l'ostinazione e la fretta nel voler proseguire l'iter normativo mentre è in atto, presso l'Assessorato competente, una più generale discussione sulle strutture dell'accoglienza.
Si rischia così di trasformare una iniziativa motivata in un boomerang per tutto il comparto ricettivo". Paolo Corchia, presidente Federalberghi e presidente della Consulta Regionale del Turismo Confcommercio aggiunge “Il Testo Unico delle Leggi Regionali per il turismo è ormai superato, ed è urgente regolamentare il mercato dell’offerta secondo un principio basilare: stesso mercato, stesse regole, stessi diritti e stessi doveri. In questo quadro ci sarà spazio per dare legittimità alle richieste della domanda senza dequalificare l’offerta ricettiva toscana, sia per quanti amano alloggiare in area rurale, sia per quanti scelgono soluzioni di pernottamento in piccole unità non concentrate in un solo immobile, sia per valorizzare la ristrutturazione a fini ricettivi di borghi medievali e non, sia per esaltare la destinazione a impresa ricettiva di immobili di valore storico“. Albergo diffuso.
Russo (Cd): "La Toscana in pari con le altre Regioni, dando la possibilità ai privati che hanno abitazioni in centri storici o rurali di mettersi insieme e creare un albergo diffuso". Lo scrive, in una nota su Facebook, il Consigliere di Centro Democratico Rudi Russo, commentando così la proposta di legge 212 che istituisce e regolamenta l'attività di albergo diffuso in Toscana. "E' un incoraggiamento, affiancato da un incentivo normativo, a ridare vita a quei bellissimi paesini della Toscana, alle case vuote, alle piazze deserte, spopolati dal processo di urbanizzazione", scrive Russo.
"Il turismo in Toscana è l'unico settore economico in crescita in questo periodo di recessione e, dato il fascino dei nostri piccoli borghi, confido che questa norma possa creare una certa distribuzione e circolazione di questa ricchezza a favore di soggetti finora esclusi". "L'albergo diffuso comporterà dei sicuri effetti positivi sul turismo toscano - conclude Russo - in quanto permetterà di avere una maggiore offerta rispetto alle Regioni competitors. Inoltre, oggi in Consiglio regionale abbiamo così dato un'ulteriore spinta alla valorizzazion del patrimonio culturale e paesaggistico della Toscana e, al tempo stesso, si offre al turista una forma di pernottamento peculiare e di qualità elevata". Federalberghi Toscana presenta la sua proposta di riorganizzazione di Toscana Promozione : una agenzia regionale dedicata al turismo, unioni territoriali di destinazione tra Comuni, CCCIA ed Imprese turistico ricettive. È opinione diffusa tra gli imprenditori del settore alberghiero che : - sono scarse le risorse destinate dalla Regione Toscana per impostare un’opera efficace in materia di promozione - al contrario c’è dispersione delle risorse per la promozione turistica, impegnate da altri enti come le CCIAA o le amministrazioni locali. - non c’è, specie dopo la abolizione delle APT, rapporto tra esigenze del territorio e sistema regionale pubblico - manca un’opera di programmazione efficace delle azioni di promozione turistica - quel che viene fatto si realizza con tempi e modalità non coerenti rispetto al mercato della domanda, interna ed internazionale - non esiste alcun rapporto istituzionale, consolidato e ricorrente tra chi rappresenta l’offerta interessata alla promozione turistica e la struttura di Toscana Promozione deputata alla promozione stessa, che è autoreferenziale, orientata a perseguire iniziative non condivise In questo quadro, FEDERALBERGHI Toscana propone che sia presentata, su iniziativa dell’assessore regionale al turismo, un disegno di legge che a) scorpori la promozione turistica da Toscana Promozione, nel caso in cui si intenda mantenere in piedi questa struttura b) istituisca una società regionale di promozione turistica, controllata al 100 % dalla Regione stessa, deputata • alla promozione istituzionale • alla programmazione e coordinamento della promozione turistica operata da altri enti, compreso il settore meeting, congressi ed eventi, sia sul mercato interno ed internazionale • alla preventiva autorizzazione di iniziative promozionali sui mercati internazionali, quando operate da organismo pubblici e privati sub regionali c) istituisca , nel quadro del sistema regionale ODT, “unioni di destinazione“ territoriali e tematici (arte e cultura, termale e benessere, marino e balneare, montano), partecipate da Amministrazioni Comunali, Camere di Commercio, Associazioni di Imprese dell’offerta. La proposta ha lo scopo - di rendere più leggera, efficiente e molto meno dispendiosa la struttura regionale della agenzia di promozione turistica - di riorganizzare la promozione turistica, non solo a livello regionale - di coinvolgere i reali attori della offerta e dell’accoglienza - di disporre di risorse aggiuntive ( quote parte della Tassa di Soggiorno, risorse camerali già oggi destinate alla promozione) , ma valorizzando ruolo ed attività espressi dal territorio . - di utilizzare al meglio le competenze de soggetti privati, responsabilizzandoli anche nelle scelte.