"Sarà forse perchè siamo abituati a veder andare male le cose, ma trovo stupefacente che la volontà di investire decine di milioni da parte di un imprenditore per comprare l'area Eaton e sviluppare una attività produttiva venga presentata in maniera negativa o addirittura che la si interpreti come una gara tra la Regione e un privato per l'acquisizione dell'area, che ovviamente non c'è mai stata". Lo dice il presidente Rossi commentando la notizia dell'acquisizione dell'area Eaton da parte della Iglom. "Per anni – prosegue il presidente Rossi – abbiamo cercato un imprenditore disponibile a impegnarsi in questa difficile situazione.
A volte ci pareva di averlo trovato, ma poi tutto si scioglieva come neve al sole. Questo imprenditore, il patron della Iglom, fa sul serio, comprerà l'area con soldi propri ed è disposto ad assumere 70 degli oltre 280 lavoratori Eaton disoccupati". "Non c'è dubbio che sapevamo di questa positiva iniziativa – dice Rossi - A questa decisione dell'impresa ha contribuito anche il passaggio dell'area di bonifica dalla competenza nazionale a quella regionale. Adesso la Regione Toscana è disposta a mettere in campo tutti gli strumenti previsti dalla legge in presenza di investimenti che si propongono di assumere chi da anni è senza lavoro.
Lunedì della scorsa settimana ho incontrato il sindaco di Massa Alessandro Volpi e il presidente del Consorzio Zia, che mi hanno esposto i termini dell'accordo raggiunto tra il Consorzio stesso e l'imprenditore, accordo che prevede la possibilità da parte del Consorzio di acquisire altre aree della Eaton e vicine alla Eaton, allo scopo di prendere altre iniziative industriali. Da parte mia ho confermato che i 5 milioni già stanziati dalla Regione Toscana restano completamente a disposizione di questo progetto di ulteriore reindustrializzazione". "Non c'è stato quindi nessuno "scavalcamento", ma semplicemente una intesa importante che ha solo aspetti positivi per tutti, a cominciare dai lavoratori Eaton.
Giudico questo passaggio così positivamente che aspetto per venerdì prossimo la presentazione formale da parte del Consorzio Zia del nuovo progetto di reindustrializzazione della zona. Chi ne dà una lettura negativa o è inconsapevole della gravità della crisi, o vuole strumentalizzare politicamente la vicenda oppure, cosa molto probabile, non conosce bene i fatti". "Aggiungo infine che il merito dei passi avanti che abbiamo compiuto e della protezione sociale che nella sostanza è stata assicurata ai lavoratori Eaton va ascritto al lavoro tenace, competente e paziente dell'assessore Gianfranco Simoncini.
I lavoratori hanno ottenuto la mobilità in deroga proprio grazie al progetto regionale per la reindustralizzazione dell'area e, per il futuro, dai criteri in preparazione a Roma per gli ammortizzatori sociali sembra che sarà possibile assicurare loro una copertura ancora per almeno una parte del 2014. Quando oggi ho sentito un consigliere regionale chiedere le dimissioni dell'assessore Simoncini – conclude il presidente Rossi - mi è venuta spontanea una sonora risata". “La Regione Toscana si fa soffiare l’Eaton di Massa a sua insaputa.
Il piano di reindustrializzazione era nato per fallire: ora l’assessore al lavoro e la dirigenza del Consorzio Zia dovrebbero andare a casa”. Così il consigliere regionale Gabriele Chiurli (Democrazia Diretta) commenta la notizia comparsa oggi sulla stampa circa l’acquisizione di terreno e capannoni ex Eaton a un imprenditore locale. “Dopo 5 anni di stallo – continua Chiurli – durante i quali il presidente Rossi ci ha raccontato che nessuno era interessato a rilevare l’area, il piano di reindustrializzazione promosso dalla Regione va a carte quarantotto.
Senza nessuna garanzia per il territorio o per i quasi 300 ex dipendenti, ormai fuori da ogni ammortizzatore sociale”. Il piano, infatti, prevedeva che la Regione acquistasse l’area per 5 milioni di euro e la riaffittasse a lotti ad eventuali nuove imprese. A gestire l’intera operazione avrebbe dovuto essere il Consorzio Zia, “che però non ha ancora presentato alcun piano”, sottolinea Chiurli. “Mentre la politica continuava a perdere tempo – attacca il consigliere – l’area è stata comprata da un imprenditore a prezzo pieno.
E per fortuna, considerati i tempi della pubblica amministrazione. Ma si tratta dell’ennesima dimostrazione di incapacità da parte della Regione Toscana. Ancora una volta – ribadisce Chiurli – la politica ha dimostrato di non essere all’altezza del proprio ruolo. Dopo il caso dell’ex Isi, della Mabro e di altri numerosi esempi, l’assessore al lavoro dovrebbe dimettersi”.