Gino Bartali o Fausto Coppi? E perché dover scegliere per forza, quando si possono avere entrambi? Il dilemma che ha attraversato il cuore dei tifosi italiani negli anni Quaranta e Cinquanta sembra si sia sciolto come neve al sole a Castelfiorentino, dove domani pomeriggio (9 novembre - ore 16.00) dopo la cerimonia in onore di Irene Puccioni, Kristian Sbaragli e Alberto Bettiol (che hanno raggiunto – in momenti diversi – l’ambito traguardo del professionismo) sarà inaugurata al Ridotto del Teatro del Popolo una mostra fotografica e documentaria sulla storia del Ciclismo a Castelfiorentino dal dopoguerra ad oggi (1945-2013). Oltre cento le immagini inedite che si potranno ammirare nelle sale espositive del Ridotto, a partire dalla prima corsa ciclistica avvenuta nel lontano giugno 1946 (vinta da Aroldo Bagnoli, detto “mumme”) fino ai recenti successi di Puccioni, Sbaragli e Bettiol. Nella mostra, lo sportivo e l’appassionato ritrovano i volti e le vittorie di tutte le squadre (e sono tante) che hanno scandito la gloriosa storia della Società Ciclistica di Castelfiorentino: dalle Cooperative Riunite UISP all’Alleanza Coop, dalla “Mobi Chiarugi” alla “Mobili Landi”, passando anche per l’Unione Ciclistica della “L.
Pucci”. Ancora, decine di foto relativa all’ultima fase, che prende il via alla metà degli anni Novanta con la Cassa Rurale e Artigiana di Cambiano di Castelfiorentino e prosegue fino ai giorni nostri con l’odierno G.S. Banca di Cambiano. Una vera e propria scuola, nella quale sono cresciuti campioni come Puccioni, Sbaragli, Bettiol. Infine, ciliegina sulla torta, le foto inedite di Fausto Coppi e Gino Bartali a Castelfiorentino. Le prime, che si potranno ammirare grazie alla liberalità dei fratelli Paolo e Pietro Burroni, sono legate al rapporto di amicizia che il “campionissimo” ebbe con Paolo e Pietro a partire dal 9 settembre 1952.
Un’amicizia nata in modo del tutto casuale e poi approfondita grazie alla comune passione per la caccia, che indusse i due fratelli ad accompagnare spesso Coppi a Barbialla (Montaione). Oltre alla foto, sarà anche esposta la borraccia e il sacchetto da rifornimento che Fausto Coppi donò a Paolo Burroni nel 1954, in occasione della sua seconda visita a Castelfiorentino (all’epoca della “dama bianca”), insieme ad altre foto con dedica. Le seconde sono invece riconducibili alle radici castellane di Gino Bartali.
Il padre, Torello, era infatti nato a Castelfiorentino nel 1885 e i suoi figli (Gino, ma anche le sorelle) mantennero relazioni costanti con i loro parenti castellani fino al secondo dopoguerra. Da queste relazioni (di cui si erano perdute gradualmente le tracce nella memoria collettiva) è emersa in particolare una foto della fine degli anni Trenta, in cui il giovane Gino Bartali, che pochi anni prima aveva vinto il Giro d’Italia, viene ritratto in modo solenne a Castelfiorentino con una decina di prelati e alcuni castellani suoi parenti, uno dei quali - in particolare – avrebbe svolto un ruolo di primo piano nel movimento sindacale del secondo dopoguerra: Alvaro Bianchi, per molti anni segretario della Camera del Lavoro (recentemente, per il ruolo svolto, gli è stata anche intitolata una via). La mostra fotografica e documentaria rimarrà aperta fino a domenica 24 novembre 2013 (orario: martedì 21.00-23.00, giovedì 17.00-19.00, sabato 10.00-12.00, 17.00-19.00, 21.00-23.00, domenica 17.00-19.00, 21.00-23.00.
Visite scolastiche su prenotazione). Ingresso gratuito. nella foto: una delle immagini della mostra. Fausto Coppi con i suoi amici di Castelfiorentino che lo accompagnarono nella tenuta di Barbialla (Montaione)