La Fondazione ha inviato una segnalazione alla Consob ritenendo alcune notizie diffuse dai media basate su fatti e illazioni che si rivelerebbero "clamorosamente falsi e suggestivi". "Le notizie si sono susseguite in questi giorni, in particolare il 18 ottobre scorso, in un contesto di marcata drammatizzazione di una situazione – quella del combinato Banca/Fondazione - ove le interdipendenze sono evidenti, così come evidenti sono le ricadute negative sul corso del titolo derivanti dall’annunciata imminente vendita di quote di BMps da parte della Fondazione e di presunte pressioni perché si agisse in tal senso, costringendo persino il Ministero dell’Economia a una pronta e decisa smentita di fronte a un’alterazione in negativo sofferta da titolo Mps. La Fondazione Mps con la segnalazione alla Consob chiede che siano accertate eventuali responsabilità affinché vengano perseguite e sanzionate ove ne ricorrano gli estremi, riservandosi di inoltrare parallela informativa all’autorità giudiziaria". "Le scelte che saranno prese dalla Fondazione e dalla Banca Mps nei prossimi mesi determineranno il futuro di questa comunità.
Il compito della politica e del Pd deve essere quello di spronare la deputazione generale e quella amministratrice a rendere la città pienamente consapevole delle decisioni che stanno per prendere e delle ricadute che ci saranno per Siena". Con queste parole Alessandro Mugnaioli, candidato alla segreteria dell’Unione comunale del Pd di Siena interviene in merito alla Fondazione e alla Banca Mps. Non siano i lavoratori a pagare. “Il Pd oltre al suo ruolo naturale di indirizzo politico - prosegue Mugnaioli - dovrà essere un presidio per seguire, giorno dopo giorno, l’evoluzione delle vicende legate a Banca e Fondazione affinché non siano i lavoratori a pagare per le responsabilità del management e di tutte le autorità di vigilanza che hanno autorizzato le principali operazioni messe in atto da Banca Mps nel corso degli anni precedenti, a cominciare dall’acquisizione di Banca Antonveneta". La crisi finanziaria e patrimoniale della Fondazione Mps.
“La situazione della Fondazione Mps – dice Mugnaioli - è molto grave, sia dal punto di vista finanziario che patrimoniale. Una crisi causata da indirizzi rivelatisi sbagliati, perché finalizzati al mantenimento da parte della Fondazione di una quota di partecipazione nella Banca pari al 50 per cento ricorrendo ad una crescita per acquisizioni con impiego di mezzi propri e non alla diluzione azionaria. A tali errori si sono aggiunti quelli non meno rilevanti della gestione della Fondazione e della Banca Mps.
L’acquisto di Banca Antonveneta ha dato il colpo di grazia, determinando un rapido impoverimento patrimoniale sia della Fondazione che della Banca Mps tanto che quest’ultima, a partire dall’esercizio 2011, non è più stata in grado di poter affrontare con mezzi propri la recessione economica che, ancora oggi, colpisce le economie occidentali” Mettere in sicurezza il patrimonio della Fondazione. “La priorità – afferma Mugnaioli - è quella di mettere in sicurezza il patrimonio della Fondazione.
Con questo spirito dovranno essere messe in campo tutte quelle misure che possano consentire di ottenere il massimo di fronte alla necessità di riequilibrio economico finanziario che si trova a dover affrontare l’Ente. E’ questo, infatti, il primo passo affinché la Fondazione possa, in futuro, essere di nuovo in grado di poter erogare risorse ed elaborare progetti. Questo, naturalmente, può andare di pari passo solo in una prospettiva di responsabilità della Fondazione nei confronti dei lavoratori della Banca Mps, oltre che di tutta la comunità senese.
Mi riferisco, in questo senso, alle future operazioni che saranno messe in atto dalla governance, compresa quella relativa all’aumento di capitale, previsto entro il 2014 ed al mantenimento della sede dell’azienda a Siena”. Lavorare perché la Fondazione detenga la maggiore quota azionaria possibile nella Banca. “Sono convinto che – prosegue Mugnaioli – nell’interesse di tutti la Fondazione Mps detenga la maggiore quota azionaria possibile della Banca così da poter contribuire all’attuazione di piani industriali che le consentano di rimanere una banca commerciale, a sostegno dell’economia, di questo territorio, delle famiglie e delle imprese, valorizzando quel legame con Siena che rappresenta un valore aggiunto.
Partendo da questi presupposti credo che la Fondazione possa poi decidere di intraprendere tutte quelle azioni finalizzate a migliorare l’efficienza della struttura, sia valorizzando le professionalità, sia analizzando le scelte strategiche e gestionali del passato per identificare eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti”.