Montalcino, 17 ottobre 2013 - I simboli del made in Italy nel mondo creano occupazione, investimenti, reddito e regalano visibilità alle città di origine e a quanti lì lavorano o vi si sono trasferiti. E c’è un territorio, Montalcino, nel Senese, che deve 700 milioni di euro all’immagine e alla visibilità del brand Brunello. A dirlo, su richiesta della Montalcinonews, agenzia di comunicazione territoriale, una stima dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza, relativo al progetto ERI (Economic Reputation Index) a partire da Anholt Brand Index, su dati Registro Imprese, Istat, Eurostat, Consorzi di tutela. “Un valore calcolato - spiega la Camera di Commercio di Monza e Brianza - sulla base di parametri economici e di immagine, tra cui i flussi del turismo enogastronomico, il valore dell’export, la conoscenza del prodotto all’estero e in Italia e il valore economico della zona di produzione che dimostra come il Brunello sia un distretto dalle performance positive e in crescita”. Solo 16 anni fa era già l’Università Bocconi di Milano a sostenere l’esistenza di un “marchio” Montalcino che, grazie alla qualità dei prodotti e alla serietà dei metodi di produzione, che coniugano tradizione e innovazione tecnologica, riuscendo ad utilizzare, in maniera positiva ed in ottica moderna, le risorse agricole del territorio, valeva 500 miliardi di lire. Un valore, del brand, quasi quadruplicato e tutto legato ad un sistema che ha permesso di sviluppare, conservando intatte sia l’identità che le peculiarità del territorio, anche l’attività agrituristica e turistica. Il brand è nato e cresciuto grazie alle “grandi marche” del made in Italy enoico (dalla storica Tenuta Greppo della famiglia Biondi Santi, la culla del Brunello di Montalcino, agli investimenti e alla lungimiranza della famiglia Mariani che, con Banfi, ha portato stimoli produttivi significativi e contributi determinanti allo sviluppo delle produzioni vinicole di Montalcino).
Un brand, il Brunello di Montalcino, stimato in 700 milioni di euro, cresciuto poi in un graduale e perfetto equilibrio tra piccole e artigianali realtà e grandi etichette che, in simbiosi, si sono alimentate e stimolate a vicenda. Dalla tutela delle tradizioni ai capitali stranieri approdati a Montalcino, dalla conservazione del paesaggio agli investimenti tecnologici, gli ultimi 30 anni sono stati un’opportunità di sviluppo per tutto il territorio e il presupposto per la creazione di meccanismi virtuosi che contribuiscono alle necessarie trasformazioni richieste dalle moderne logiche della competizione del mercato che, in questo come in altri settori, non può più vivere solo di prodotto ma anche di storia, cultura, paesaggio, innovazione e mantenimento delle proprie origini. Focus - Brunello & Montalcino - il brand legato al Brunello di Montalcino vale 700 milioni di euro: risulta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Monza e Brianza relativo al progetto ERI (Economic Reputation Index) a partire da Anholt Brand Index, su dati Registro Imprese, Istat, Eurostat, Consorzi di tutela.
Il valore del brand è stato calcolato sulla base di alcuni parametri economici e di immagine, tra i quali i flussi del turismo gastronomico, il valore dell’export del prodotto, la conoscenza del prodotto stesso all’estero e in Italia, il valore economico della zona di produzione; - il giro d’affari del Brunello (9.200.000 bottiglie) e degli altri vini di Montalcino (Rosso di Montalcino 4.500.000 bottiglie, Moscadello 40.000 bottiglie, Sant’Antimo 360.000) nel 2012 si è attestato sui 167 milioni euro (fonte: Consorzio del Brunello di Montalcino); - nel 2012, la quota export è stata del il 65% del totale prodotto (stima del Consorzio del Brunello).
Gli Usa continuano ad essere un punto di riferimento e il primo mercato straniero, rappresentando il 25% del totale e raddoppiando quasi le vendite rispetto a 5 anni fa. Sono quindi 2.250.000 le bottiglie che, nel 2012, hanno lasciato Montalcino alla volta degli Stati Uniti. Secondo, la Germania (7,5%), seguono i principali paesi europei (Svizzera e Regno Unito), Canada e Giappone; - il Brunello ed il vino di Montalcino danno lavoro a oltre 3.000 persone; - complessivamente, gli ettari a vigneto nel territorio di Montalcino sono 3.500 così ripartiti: 2.100 ettari coltivati a Brunello di Montalcino; 510 ettari coltivati a Rosso di Montalcino; 50 ettari coltivati a Moscadello di Montalcino; 480 ettari coltivati a Sant’Antimo Doc; la restante parte è coltivata a Igt (fonte: Consorzio del Brunello di Montalcino); - il valore ad ettaro del Brunello di Montalcino è, mediamente, di 400 milioni di euro.