L'urlo dei Cobas di Ataf: "Ci rivolgiamo a tutti quei rappresentanti dei cittadini nelle istituzioni che nel 2011 lavorarono alacremente fino ad approvare la privatizzazione/svendita di ATAF. Sindaci e consiglieri vari, se oggi avete un minimo di onestà intellettuale (financo molecole di “coscienza”), peritatevi nell’osservare e comprendere di quale colpa vi siete macchiati". "Corse tagliate e perse a causa dei tempi di percorrenza letteralmente ridicoli; attese roventi interminabili. I medesimi mezzi fatiscenti e fermi per guasti.
Autisti deportati in altre regioni e quelli rimasti, costretti su turnazioni più lunghe con pause ridotte a 15 minuti quando fortunati. Sempre NOI, GLI AUTISTI, quelli che prendono gli insulti e le botte degli esasperati utenti residui, per ciò che non è assolutamente nel nostro controllo: tutta roba destinata a VOI e ai NOSTRI “VINCENTI MANAGER”. NOI, più stressati ed esausti che mai, perseveriamo con coscienza a garantire il NOSTRO SERVIZIO, che è già una colossale balla definire ancora tale: SERVIZIO DI TRASPORTO". Il nuovo padrone deve guadagnare e lo fa su noi lavoratori, sfinendoci quotidianamente ed erodendoci diritti acquisiti, fino alle mansioni alternative in caso di inidoneità temporanea o permanente; lo fa sui cittadini, riducendo al minimo un bene che doveva rimanere “risorsa” sociale. In una città che, perfino nonostante la calura agostana, è rimasta tristemente popolata, VOI avete indotto, anche chi usava “i mezzi” ad arrangiarsi con motorini ed auto privati, soffocando Firenze, i suoi abitanti e i suoi visitatori.
VOI, così “preparati e coerenti”, invece di intraprendere politiche “Europee” volte a disincentivare il traffico privato nelle aree urbane, di giorno e di notte, avete obbligato con le scelte, chi se lo può ancora permettere, a circolare ognuno con il proprio mezzo. Avete permesso che si privatizzasse IL BENE COMUNE. Grazie a VOI, non solo sui treni locali i comuni mortali, vengono trattati come bestie: da oggi anche sui bus cittadini".