Un aiuto per le imprese non bancabili ma che potrebbero farcela. Una scommessa. Un sostegno capace di aiutare anche la ripresa. Stamani le associazioni di categoria hanno firmato un’intesa con la Regione sul microcredito d’impresa. “Con questa iniziativa – spiega il presidente della Toscana, Enrico Rossi – vogliamo porgere una mano a tutte quelle imprese e a quelle persone che in questa situazione di crisi hanno voglia di fare e di mettersi alla prova, ma trovano spesso porte chiuse: nonostante le garanzie già offerte da Fidi Toscana o i Confidi, perché non hanno patrimonio, per colpa della stretta creditizia o delle difficoltà che attraversano alcune banche anche in Toscana”. “L’idea di fondo, grazie appunto alla collaborazione delle associazioni di categoria – aggiunge Rossi – è ricreare quel rapporto di vicinanza capace di fare filtro ma anche accompagnare le singole aziende”. Soddisfatte le associazioni di categoria: cinque milioni in due anni, con quasi 350 prestiti a tasso zero da 15 mila euro erogabili ad altrettante aziende non sono pochi, hanno sottolineato. A settembre ci sarà l’ultimo passaggio in giunta, poi il bando per l’affidamento dell’assistenza di rete e in autunno, a novembre o forse già alla fine di ottobre, aziende e professionisti a corto di liquidità e che vogliono ripartire potranno chiedere piccoli prestiti a tasso zero, fino a 15 mila euro, utilizzando un fondo rotativo che sarà gestito da Sviluppo Toscana, società “in house” che per la Regione si occupa di finanziamenti ed incentivi alle imprese ed opera per la crescita delle competitività del sistema economica.
Un’alternativa alle banche per l’accesso al credito. A prestare assistenza, informare e indirizzare saranno le associazioni di categoria: Agci, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria e Lega Coop hanno firmato un’intesa oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Regione. L’affidamento vero sarà però successivo, quando sarà pubblicato il bando in cui saranno definite regole e requisiti. Si parte con 3 milioni di euro.
A tanto ammonta per il 2013 il fondo messo a disposizione di Sviluppo Toscana. Servirà ad assicurare almeno 200 piccoli prestiti di emergenza rimborsabili in 5 anni: qualcosa in più se non tutti chiederanno 15 mila euro, ovvero il massimo concedibile. L’impegno della giunta è comunque quello di trovare entro il 2014 almeno altri 2 milioni, che consentiranno di aiutare almeno altre 150 aziende. I prestiti saranno senza interessi. Ne potranno beneficiare tutte le piccole imprese, comprese ditte individuali e partite Iva, a corto di liquidità e in difficoltà a continuare la normale attività, di tutti i settori: industria, artigianato, turismo e commercio.
Le regole sulle spese ammissibili saranno definite successivamente.