Sulla necessità che Firenze si debba inventare un "brand" per commercializzarsi ci sarebbe parecchio da discutere. Anzi c'è. E non perché nostalgicamente si tema che il vecchio Giglio venga soppiantato da un nuovo simbolo. Ma perché il brand non è un simbolo, ma un marchio puramente commerciale che trasforma automaticamente Firenze in merce da vendere sul mercato globale. Ce n'è bisogno? La vicenda comincia male anche da un altro punto di vista perché la scelta della "piattaforma specializzata nello sviluppo, organizzazione e gestione di contest on line per la raccolta di contenuti creativi grafici", legittimamente ma altrettanto discutibilmente, è stata fatta senza alcuna gara e guarda caso ha privilegiato la Zooppa Europe srl, società di Renzo Rosso sostenitore e finanziatore di Renzi alle primarie del 2012.
Lo affermano i Comitati Renzi del Veneto, che qualche mese fa scrivevano: "Accogliamo con grande piacere il sostegno di un illustre bassanese come Renzo Rosso alla corsa di Matteo Renzi verso le Primarie 2012." E' bastata invece la delibera di giunta n.158 del 6/6/2013, nella quale si afferma di avvalersi "dell’utilizzo quale strumento per la realizzazione del contest di una piattaforma specializzata nello sviluppo, organizzazione e gestione di contest on line per la raccolta di contenuti creativi grafici per agevolare lo svolgimento delle procedure e in grado di coinvolgere una community di soggetti specializzati operanti nel settore ampia e già attiva" che poi, guarda caso, con successiva determina dirigenziale n.5560 del 18/7/2013, è risultata la Zooppa Europe srl . Che poi qualcuno commenti on line che "usare una piattaforma come Zooppa che abbassa il profilo di tutta l'operazione, e di molto, quasi a livello di dequalificazione" e lamenti che non sia stato lanciato "un vero concorso" o che "pur avendo uno big sponsor come Volkswagen è stata stanziata per il vincitore la cifra RIDICOLA di 20.000 euro", diventano dei corollari a un ipotesi criticabile che conferma sempre di più che nell'universo renziano l'importante è "conoscere qualcuno, non qualcosa". Ornella De Zordo, consigliera Comune di Firenze