Firenze, 31 luglio 2013 – le associazioni promotrici della petizione “per bellezza e legalità al Mercato Centrale e a San Lorenzo” rilevano con favore il proseguimento dei lavori per la riqualificazione di piazza del Mercato Centrale, ma rimarcano con disappunto che nel corso della discussione sul bilancio in Consiglio Comunale, così come nell’ultima seduta del Consiglio prima della pausa estiva, non sono state integrate le risposte del Sindaco alle questioni poste dalla petizione popolare. A fronte delle rassicurazioni avute dalla Quadrifoglio, che il compattatore tutt’ora presente in piazza del Mercato verrà rimosso non appena saranno terminati i lavori di interramento dei cassonetti, i promotori della petizione osservano che l’Amministrazione comunale non ha ancora provveduto a informare i cittadini circa gli stanziamenti previsti nel bilancio di previsione per gli interventi di riqualificazione della zona. Le associazioni promotrici ricordano che attraverso la petizione popolare chiedono espressamente di conoscere quali stanziamenti saranno diretti, in particolare, agli interventi di manutenzione e riqualificazione della viabilità, della vivibilità e arredo urbano di via Panicale, piazza del Mercato Centrale e piazza San Lorenzo.
Evidenziando come queste cifre non siano presenti nel verbale dell’incontro col Sindaco, unico documento di risposta alla petizione, e come oggi, trascorsi oltre 45 giorni dal deposito delle firme, l’Amministrazione comunale non abbia ancora provveduto a integrare quella comunicazione. Nelle scorse ore i promotori hanno presentato al Presidente del Consiglio Comunale, Eugenio Giani, la richiesta di un incontro ufficiale per conoscere lo stato di attuazione dell’art. 91 del Regolamento del Consiglio in merito alla petizione popolare sottoscritta con oltre 800 firme e depositata presso gli uffici comunali lo scorso 10 giugno.
“Chiederemo al Presidente del Consiglio Comunale di valutare lo stato di attuazione delle regole che governano lo strumento delle petizioni popolari, per sostenere e difendere questo strumento di partecipazione”, specificano i promotori.