Salta il project financing. Nuovo colpo di scena sull’ex convento di Sant'Orsola a Firenze l'edificio diroccato, abbandonato e degradato di proprietà della Provincia di Firenze in attesa da decenni di essere riutilizzato. Per i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi si tratta di una "notizia sconcertante, grave e allarmante poiché il fallimento del project cancella come un colpo di spugna tutte le velleità di recupero annunciate. Deluse le aspettative degli abitanti del quartiere di San Lorenzo e della città di Firenze".
Secondo Rifondazione "il fallimento gestionale del progetto è esclusivamente ascrivibile a responsabilità delle Amministrazioni Provinciali – prima diretta da Renzi e successivamente da Barducci – e allo stesso Pd e finisce per scaricarsi sulle spalle dei cittadini, residenti, e l’intero tessuto produttivo e culturale del quartiere di San Lorenzo che si vede ancora una volta beffato e privato della possibilità di riaggregare la vitalità culturale, produttiva e abitativa in connessione ai bisogni sociali in spazi, luoghi e strutture adeguate". La Provincia di Firenze "riferisca sul fallimento del project financing, cosa intende fare per onorare gli impegni assunti con la popolazione del quartiere di San Lorenzo e della città sull’edifico di Sant'Orsola, come intende contrastare degrado, incuria e sporcizia di quell’area, come intende attivare concretamente un proficuo rapporto e confronto con il Comune di Firenze per risolvere positivamente il problema di Sant'Orsola e quale nuova modalità partecipativa sarà prevista "vista la colossale presa in giro della popolazione su dette strutture".
A Guido Sensi, capogruppo di Fratelli d'Italia in Provincia di Firenze, "pare del tutto evidente l’impossibilità della Provincia di Firenze di poter mettere mano ad un recupero qualificato di Sant’Orsola". Le scarse disponibilità finanziarie dovute ai vari, pesanti, tagli del governo Monti e l’annullamento della gare del “project”, insieme all’ultima iniziativa legislativa costituzionale del governo Letta, con la cancellazione delle Province, rendono necessario, "stante il grave degrado della struttura dell’ex convento, un intervento radicale e immediato".
Ad oggi tuttavia il Pd, partito di maggioranza sia in Provincia che in Comune di Firenze e in Regione "sembra più impegnato in una battaglia congressuale con reciproci scambi di accuse e bordate propagandistiche tra le fazioni in lotta – in primis i cosidetti 'renziani' – Credo che seriamente, sia percorribile, per dare al “buco nero” del San Lorenzo un futuro credibile, la cessione immediata dell’immobile al Comune di Firenze e a tal fine prenderò adeguate iniziative consiliari".
La strada di aspettare che le Province vengano cancellate e che si decida quale organo “erediti” funzioni, beni, debiti e personale "appare troppo lunga – perlomeno due anni – per lo stato di degrado e di fatiscenza dell’immobile. Una rapido passaggio al Comune farebbe fare il necessario salto di qualità sia dell’intervento, rendendolo possibile, che al dibattito politico del Pd, più occupato ad attaccare il Presidente Barducci – Pd anche lui ma della corrente sbagliata – e spingerebbe i focosi cavalli di razza del renzismo ad occuparsi, finalmente, di qualche problema concreto".
Sulla vicenda del Convento di Sant'Orsola, il capogruppo della Lega Nord in Provincia di Firenze Marco Cordone ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Se sull'annosa questione del recupero dell'ex convento di Sant'Orsola si è riaperto il dibattito, lo si deve anche ad una mia interrogazione urgente del 12 giugno 2013 ed al sopralluogo della Terza Commissione provinciale competente (da me richiesto), del 12 luglio 2013. In quella data ho appreso che con circa 40.000 euro e tre mesi di lavoro si potrebbe allestire un percorso guidato degli scavi archeologici preliminari finalizzati alla ricerca dei resti della Gioconda leonardiana (percorso di grande fascino che servirebbe a ridare luce ad un complesso storico artistico da troppo tempo dimenticato)”