Aldo Cazzullo per il libro “L'Italia s'è ridesta. Viaggio nel paese che resiste e rinasce" edito da Mondadori vince il Premio Cultura Politica Giovanni Spadolini VIII edizione, ad Arrigo Levi va il Premio Speciale alla carriera. Aldo Cazzullo, ritirerà, sabato 13 luglio alle 17,30, alla Limonaia nel parco di castello Pasquini, il Premio Cultura Politica VIII edizione intitolato a Giovanni Spadolini. Mentre il Premio Speciale sarà consegnato a Arrigo Levi.
Il Premio ha l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio del Senato della Repubblica, è organizzato dal Comune di Rosignano Marittimo in collaborazione con la Fondazione Spadolini – Nuova Antologia, con il patrocinio della Regione Toscana. Il comitato organizzatore presieduto da Cosimo Ceccuti, Presidente Fondazione Spadolini – Nuova Antologia ha scelto i vincitori tra i volumi segnalati dai quotidiani: Il Corriere della Sera, Il Corriere Fiorentino, La Nazione, La Repubblica, La Stampa, Il Tirreno.
Le opere devono aver recato un contributo particolarmente rilevante alla conoscenza e alla riflessione sulle vicende politiche italiane ed al consolidarsi del sistema democratico, nonché al processo di unificazione europea, all’affermazione e alla tutela dei diritti civili in Italia e nel mondo. Aldo Cazzullo, inviato speciale ed editorialista del Corriere della Sera, è nato a Alba nel 1966. Ha raccontato i Giochi olimpici di Atene, di Pechino e Londra, le reazioni del mondo arabo agli attentati dell'11 settembre 2001, i fatti del G8 di Genova, gli omicidi di Massimo D'Antona e Marco Biagi, la morte di Papa Wojtyla e l'elezione di Benedetto XVI, le elezioni di Cameron, Bush e Obama, Zapatero e Rajoy, Sarkozy e Hollande, la vittoria dell'Italia ai Mondiali di calcio del 2006.
Con "Viva l'Italia!", ha venduto oltre centomila copie. Nel suo ultimo libro "L'Italia s'è ridesta. Viaggio nel Paese che resiste e rinasce", Cazzullo racconta che "L'Italia oggi è spaventata, di cattivo umore, impaurita dal futuro. Invece- prosegue l’autore- sono convinto che l'Italia abbia davanti a sé una grande occasione di ripresa e di sviluppo. Una chance di rinascita, una nuova stagione. È possibile uscire da un viaggio nell'Italia della grande crisi più ottimisti di prima. Perché c'è un paese che alla crisi resiste, e che riparte.
Perché il mondo globale, che consideriamo una sciagura, è una grande opportunità per un paese come il nostro, capitale della bellezza e dell'arte, del design e della creatività. Perché il mondo di domani - non solo l'America ma anche la Cina, l'India, il Brasile - è pieno di consumatori che vorrebbero comprare i nostri prodotti, vestirsi come noi, vivere come noi. Perché abbiamo ricchezze che nessun ladro potrà mai rubare, bellezze che nessun falsario potrà mai imitare, saperi che nessuna impresa potrà mai delocalizzare.
Non è vero che i figli staranno peggio dei padri: il futuro dipende da noi, e può essere migliore del presente. La celebrazione dei 150 anni dell'unità è stata un successo: noi italiani abbiamo capito di amare l'Italia. C'è una cosa che ancora ci manca: la fiducia in noi stessi. Invece dobbiamo ricordarci che il nostro non è un paese qualsiasi. Essere consapevoli di chi siamo, e di quel che possiamo fare”. Il Premio Speciale alla carriera va a un grande giornalista e scrittore: Arrigo Levi, classe 1926.
Levi esordisce con l’Italia libera di Buenos Aires (dove nel 1942 si era trasferito con la famiglia per sottrarsi alle persecuzioni razziali). Dopo un’esperienza alla sezione italiana della Bbc, collaborò alla Settimana Incom per poi passare alla Gazzetta del Popolo e al Corriere della Sera (1955, come corrispondente da Londra, poi da Mosca). Direttore della Stampa nei più drammatici anni di piombo, ebbe l’idea di fondarvi Tuttolibri, il primo settimanale italiano interamente dedicato alla produzione editoriale.
In tv fu conduttore e coordinatore del Tg Rai, nell’81 condusse (con Vittorio Citterich) il settimanale Tam tam, dall’82 all’87 fu in Fininvest (Punto sette, Tivù tivù). Tornato in Rai collaborò, tra l’altro, con Mixer. Saggista e inviato poliglotta di vasta esperienza internazionale, a lungo titolare di un’autorevole rubrica sulla rivista americana Newsweek e poi sul Times di Londra. Volto popolare e molto rimpianto d’un giornalismo televisivo di alta qualità. Dal 1999 al 2006 è stato consulente per la comunicazione della Presidenza della Repubblica (settennato Ciampi), oggi è consulente personale del Presidente Napolitano.
"Gente luoghi vita" di Arrigo Levi è il quinto volume della collana "Classici del giornalismo", dedicata ai maestri di una grande epoca dell'informazione. Cronache, reportage, inchieste, interviste, articoli di fondo toccano i temi cruciali del Novecento e del XXI Secolo: la Guerra Fredda, la democrazia, il rischio totalitario, il destino del capitalismo e dell'economia mondiale, i rapporti Est-Ovest, l'America, l'Europa, Israele, la Palestina, la pace, la fede, il pericolo di una nuova Hiroshima.
Consentono di scoprire il complesso laboratorio del cronista "mediatore" tra realtà complesse e i lettori: la scrittura, la cultura, lo studio continuo, la chiarezza per capire e far capire, il sostegno della storia per analizzare più a fondo il presente e intuire con realismo il futuro. Ma anche la trincea dell'intellettuale costretto dagli eventi a vivere, involontario protagonista, il giornalismo come "missione". La cerimonia di premiazione alla Limonaia di Castello Pasquini sabato 13 luglio alle 17,30.