Il treno regionale Chiusi-Firenze perde il portellone entrando alla Stazione fiorentina di Santa Maria Novella. Il portello colpisce alla testa un passeggero di 39 anni di Reggello, trasportato immediatamente a Santa Maria Nuova con un trauma cranico. In corso le indagini della Polfer. La vicenda riapre la discussione sulla manutenzione dei convogli regionali spesso affrontata dall'ex assessore Ceccobao e adesso di competenza dell'ex consigliere, ora assessore ai Trasporti, Vincenzo Ceccarelli. I pendolari da anni lamentano le carenze del sistema ferroviario regionale ed i nuovi convogli inseriti sulle tratte di maggiore percorrenza, come ad esempio i Vivalto, non sembrano aver ridotto gli inconvenienti.
Le Ferrovie hanno puntato il dito sugli atti vandalici che riducono le possibilità di spesa obbligando ad effettuare continue riparazioni con un budget ridotto che potrebbe servire invece per la manutenzione ordinaria. Secondo i pendolari le riparazioni sono ben diverse dalla ordinaria manutenzione che dovrebbe semplicemente garantire la funzionalità e sicurezza dei vagoni impiegati. Purtroppo si registrano inconvenienti come portelloni guasti e servizi igienici chiusi segnalati da cartelli che invitano i passeggeri a spostarsi di carrozza in carrozza per poter scendere dai treni in sicurezza o usufruire dei servizi.
«Sono inaccettabili e sorprendenti le risposte di Ferrovie sulla manutenzione e sulla sicurezza dei treni, sulle interferenze dei treni Alta Velocità in linea direttissima con le soste e le deviazioni dei treni dei pendolari del Valdarno». Così commenta il portavoce del Comitato Pendolari Valdarno Direttissima, Maurizio Da Re, l'incontro con l'assessore regionale ai trasporti, Vincenzo Ceccarelli, incontro diventato uno "scontro" fra i pendolari valdarnesi e Trenitalia e RFI.
«E' inaccettabile che Trenitalia abbia minimizzato l'incidente del pendolare valdarnese ferito poche ore prima - afferma Da Re - in quanto sarebbero consistenti gli investimenti su manutenzione e sicurezza, perchè è evidente che Trenitalia non fa abbastanza, se i risultati sono porte esterne che cedono, finestrini che volano, porte interne che cadono sui pendolari, aria condizionata o riscaldamento che non funzionano». Discussione "vivace" anche sulle interferenze in direttissima dei treni Alta Velocità sui treni regionali, spesso fermati per dare la precedenza alle Frecce oppure deviati sulla linea lenta per Pontassieve, con conseguenti ritardi.
«E' sorprendente che RFI ci abbia parlato di possibili guasti alle Frecce o di problemi alla linea - continua il portavoce dei pendolari del Valdarno - come se ci fossero tutti i giorni e più volte durante il giorno (come dimostrano anche i nostri reclami), quando invece è una scelta commerciale di Ferrovie privilegiare i treni ad Alta Velocità e trattare i pendolari come clienti di serie C». Polemiche anche sui controlli degli ispettori della Regione sull'aria condizionata e sul sovraffollamento delle carrozze.
«Serve a poco controllare l'aria condizionata su treni nuovi come i Vivalto e non sui treni più vecchi e più usati dei pendolari nelle ore più calde del pomeriggio - sostiene Da Re - così come è assurdo verificare il sovraffollamento sui treni che non circolano nelle ore di punta della mattina e del pomeriggio». E anche stamani il Comitato presenterà altri due nuovi reclami alla Regione: uno sull'aria condizionata non funzionante e un'altro sulla deviazione di uno specifico treno sulla linea lenta per la terza volta in quattro giorni.
«E' indispensabile un maggiore impegno, tecnico e politico, da parte della Regione perchè altrimenti diventa solo spettatrice dei disservizi di Ferrovie» aggiunge Da Re. A dicembre nel Valdarno arriverà un nuovo treno Vivalto a due piani e a 7 carrozze, che sostituirà un "vecchio" Vivalto a 6 carrozze, quindi i pendolari guadagneranno 1 una carrozza e 120 posti in più. «E' il primo dei due Vivalto nuovi che dovevano arrivare nel Valdarno entro il 2012 - conclude Da Re - meglio tardi che mai!». "Perché una porta si stacchi dalle guide in cui è alloggiata bisogna che la manutenzione sia stata completamente assente da tempo.
Le intercomunicazioni non sono sofisticati meccanismi tecnologici, ma semplici manufatti di carpenteria metallica. Eventuali difetti sono facilmente riscontrabili; il fatto che nessuno abbia provveduto ad una banale riparazione è la ennesima dimostrazione del livello di degrado in cui sono piombate le FS" per il Comitato NO TUNNEL TAV suona strano che il sottosegretario del Ministero delle Infrastrutture Erasmo D'Angelis si chieda come queste cose possano accadere. "Forse l'esponente politico toscano, recentemente arruolato dal governo, è stato troppo intento a seguire le fallimentari sorti della privatizzazione di Pubbliacqua di cui è stato presidente fino a pochi giorni fa; non ha ancora capito il livello di disastro cui sono giunte le ferrovie (anche finanziario stando al rating della agenzia Fitch, un feticcio dei liberisti di casa nostra).
Che Erasmo D'Angelis chieda poi di riprendere velocemente con i lavori del sottoattraversamento TAV di Firenze è segno di troppa distrazione da parte sua; si è accorto solamente che la fresa giacente a Campo di Marte è stata dissequestrata; che la relazione tecnica sulle condizione del macchinario non sia ancora nota pare cosa irrilevante; che i problemi economici di ditte come Coopsette siano tutti irrisolti, che la corruzione emersa ai vertici delle ferrovie e tra funzionari dei ministeri, che le infiltrazioni della Camorra, che l'allegro smaltimento dei fanghi di lavorazione siano ancora oggetto di indagini paiono cose lontane, ignorate. Forse D'Angelis non ha ancora compreso che le enormi risorse economiche destinate alle opere faraoniche sono tolte alla manutenzione e alla sicurezza; la vicenda di Viareggio del 29 giugno 2009 è ancora lì a ricordarlo. È bene che il sottosegretario sappia che le/i cittadine/i invece non dimenticano tutto questo; i pendolari sanno bene le condizioni miserevoli dei treni regionali, ormai sta diventando patrimonio comune che tutti i soldi bruciati in progetti inutili e ridicoli come il sottoattraversamento di Firenze sono tolti alla manutenzione, anche spicciola, del patrimonio corrente"