Firenze, 6 giugno 2013- La Toscana nel 2012 si è confermata la 6ª regione produttrice di vino con il 57% della produzione a denominazione di origine controllata caratterizzata dalla presenza di 42 etichette di cui 6 DOCG e 26 DOC. Secondo i dati 2012 di Valoritalia, tra le DOCG la Chianti Classico è quella che pesa maggiormente sulla produzione regionale con una quota del 26% in aumento del 3,7% rispetto all’anno precedente, in controtendenza. Un’analisi di UniCredit su dati Istat evidenzia inoltre che il distretto dei vini del Chianti continua a mostrare una performance estremamente positiva in termini di export in crescita dell’8,5% nel 2011. In termini di Redditività e struttura finanziaria regionale (secondo una elaborazione di UniCredit dell’Indagine Mediobanca sul settore vinicolo 2013) la Toscana, tra le regioni più rappresentative per attività vitivinicola, è quella che sembra avere complessivamente la performance economica migliore della media nazionale.
Di questi scenari ma anche di case history di successo si è discusso questa mattina al “Forum Economie Filiera Vitivinicola del Centro Italia” che si è tenuto a Villa Fabrigotti, presso Firenze, nel corso di una tavola rotonda alla quale hanno preso parte Gianni Salvadori, Assessore all'agricoltura della Regione Toscana; Riccardo Masoero, Resp.Territorial & Sectorial Intelligence UniCredit, Cristiana Colli Ricercatrice Aaster, Enrico Viglierchio, Amministratore Delegato e Direttore Generale Castello Banfi, Elisabetta Tosi, Wine blogger (vinopigro.it).
A trarre le conclusioni Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager Centro Nord UniCredit. Si stima che nel 2013 il consumo mondiale di vino supererà la produzione. Le stime per il 2012, vedono infatti un calo della produzione mondiale nell’ordine del 6% per un totale di 248 milioni di ettolitri. Anche l’Italia segue il trend negativo con una diminuzione stimata del vino prodotto del 3,4%, arrivando a 40,8 milioni di ettolitri. Nonostante ciò, nel 2012 l’Italia ha riconquistato la leadership mondiale come produttore con una quota del 16,5%, tornando così davanti alla Francia, che nel 2011 le aveva strappato il primato della quantità.
Il mercato vitivinicolo rappresenta per l'Italia, primo paese produttore ed esportatore al mondo, un'opportunità da sviluppare ulteriormente in termini di valore prodotto. Nel suo intervento l’Assessore Gianni Salvadori ha rilevato che “nel settore vinicolo la Toscana ha registrato performance importanti e migliori della media del paese. La produzione toscana si è concentrata sulla qualità e sulle innovazioni di prodotto e di produzione, sostenuti anche da una incrementata certezza nei sistemi dei controlli.
La tracciabilità genomica dei vigneti è una fase impegnativa ma fondamentale per assicurare il vantaggio competitivo costituito dalla certezze del territorio di produzione”. Dal canto suo Enrico Viglierchio, Amministratore Delegato e Direttore Generale Castello Banfi, ha sottolineato che “i consumi mondiali si stanno spostando e questo influisce anche sul modalità di produzione e commercializzazione. Tutto il modello vinicolo mondiale è in evoluzione e la Toscana, che certamente ha un ruolo fondamentale in Italia e nel mondo, non può pensare di rimanere ferma sui propri allori.
A livello immagine, moda, componente emozionale i vini toscani dettano le regole, ma si deve lavorare per raggiungere quantità superiori per essere presenti in maggiori parti del mondo e contrastare le nuove produzioni. Inoltre il numero totale di ettolitri prodotti nel territorio è spacchettato in un numero elevatissimo di etichette (oltre 500) che non comunicano tra loro e non consentono un’approccio commerciale di più grande respiro” “In uno scenario come quello col quale devono confrontarsi le aziende toscane oggi – ha commentato Luca Lorenzi, Deputy Regional Manager per il Centro Nord di UniCredit - l’internazionalizzazione costituisce un canale fondamentale per promuovere l’eccellenza vitivinicola locale.
Tra i paesi che maggiormente apprezzano il vino spiccano Usa, Germania, Regno Unito e la qualità del prodotto non basta per competere su questi mercati. E’ necessario puntare su innovazione, internazionalizzazione, marketing, capacità di fare rete, certificazioni, tutela del paesaggio, eno-turismo. I nostri dati testimoniano che gli imprenditori toscani sono pronti ad affrontare queste sfide e il nostro Gruppo sta lavorando per essere al loro fianco: quasi 120 milioni di euro sono stati destinati da UniCredit in Toscana nel 2012 al supporto della nuova imprenditoria e dell’innovazione e in regione abbiamo già finanziato 580 start up.
Questi numeri fanno parte del progetto UniCredit per la Toscana, attraverso cui nel 2012 la Banca ha erogato complessivamente 472 milioni di euro alle imprese toscane. Di recente inoltre abbiamo lanciato il progetto “UniCredit International per il Vino”, con un’offerta dedicata di servizi e prodotti a supporto del processo di internazionalizzazione delle aziende vitivinicole”. Carlo Malagnino