Rivolta in Turchia: Burak, giovane turco-toscano ferito a Istanbul

Oggi, alle ore 18.30 presidio di solidarietà davanti la Prefettura di Firenze. Rossi e Targetti: "Siamo vicini". Agostini e Vannucci (Pd): “Dedichiamo l’abbraccio degli alberi di Firenze ai manifestanti di piazza Taksim"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
05 giugno 2013 15:02
Rivolta in Turchia: Burak, giovane turco-toscano ferito a Istanbul

FIRENZE– Continua la rivolta del popolo turco. Le manifestazioni della scorsa settimana, che avevano portato all'occupazione del parco di Gezi, si sono trasformate a seguito del brutale intervento delle forze dell'ordine in un movimento di resistenza di massa che attraversa tutta la Turchia. Gli occupanti si opponevano in primo luogo alla commercializzazione di un parco pubblico, ma il movimento rappresenta il culmine del malcontento diffuso generato dalle politiche repressive del governo del partito AKP, che da anni sopprime ogni forma di dissenso e opposizione.

Chi scende in piazza in queste ore partecipa a le manifestazioni che vertono sulla difesa della democrazia, contro le grandi opere e l'attuale modello di sviluppo. Oggi, per chiedere lo Stop alla repressione e libertà per i prigionieri, alle ore 18.30 presidio di solidarietà al popolo turco davanti la Prefettura, in via Cavour a Firenze. Burak Unveren, giovane ricercatore presso la Yildiz Technical University di Istanbul che ha perso un occhio nel corso di una aggressione della polizia avvenuta durante le proteste e gli scontri di piazza che si stanno verificando in questi giorni in Turchia.

Unveren ha conseguito il titolo di dottore di ricerca proprio in Toscana: alla Scuola di dottorato in Economia Politica dei tre atenei toscani con sede a Siena presso il DEPS, Dipartimento di Economia Politica e statistica di Unisiena. Una scuola finanziata anche dalla Regione Toscana. “Burak, per noi, è un toscano: gli siamo accanto, esprimiamo solidarietà, chiediamo chiarezza su quanto gli è successo”. Enrico Rossi e Stella Targetti, presidente e vice della Regione Toscana, prendono posizione sulla vicenda.

I vertici politici della Regione fanno proprio l’appello avanzato dal DEPS e approvato dal Collegio dei Docenti. “Burak ha fatto parte della comunità toscana per quattro anni contribuendo, con la sua creatività, alla qualità della ricerca. Ciò che gli è accaduto, il brutale atto di violenza che lo ha colpito – scrivono Targetti e Rossi – è inaccettabile. Aderendo alla richiesta del ministro Emma Bonino affinché sia l’UE a scendere in campo per difendere la democrazia turca, al nostro amico Burak auguriamo di rimettersi presto, ma anche di non perdere la voglia di capire, che è ciò che lo ha fatto scendere in strada”. I consiglieri del Pdl della Provincia di Firenze esprimono in questi termini la vicinanza al giovane manifestante: "La sua vicenda ci tocca molto da vicino perché Burak ha frequentato l'università senese, e ci auguriamo che il senso civico e la difesa del proprio Paese, caratteristiche di noi toscani, siano di esempio e di stimolo al giovane ricercatore turco affinchè non perda la speranza di combattere per pretendere una Turchia migliore." Oggi Firenze si è risvegliata nell'abbraccio di 1200 dei suoi alberi.

Un abbraccio espresso in tutte le lingue del mondo. Una grande istallazione artistica che celebra la Giornata mondiale dell’Ambiente, quest’anno con il tema Think.Eat.Save. La giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1972, per sensibilizzare sul tema del rispetto e della salvaguardia dell’ambiente e per sottolineare la necessità di garantire il diritto di questa e, soprattutto, delle future generazioni di vivere su un pianeta in cui l’equilibrio tra uomo ed ecosistema sia virtuoso.

“Per quanto ci riguarda- hanno detto gli esponenti del Pd Susanna Agostini (presidente della commissione Pace)e il consigliere Andrea Vannucci-, ci piace dedicare questo abbraccio degli alberi della Città di Firenze ai manifestanti di piazza Taksim a Istanbul e del resto della Turchia. Non possiamo dimenticare che la scintilla da cui è partita la protesta è stata la volontà di abbattere gli alberi di Gazi Park, proprio in piazza Taksim, per costruire un centro commerciale.

Ci piace dedicarlo a quelle ragazze e a quei ragazzi che con la loro protesta pacifica ci ricordano come la lotta per i diritti, tutti i diritti, sia sempre più universale”

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