Nella mattinata di ieri la polizia ha arrestato due ladri che in nottata avevano svaligiato un bar tabaccheria in via della Spada. Subito dopo il furto, gli agenti sono risaliti all’identità di uno degli arrestati grazie ad alcuni documenti - emessi a suo carico dal Tribunale di Firenze - dimenticati sul luogo del delitto. Proprio gli stessi operatori intervenuti dopo la chiamata al 113, lo scorso ottobre avevano sottoposto a fermo di polizia giudiziaria - per i reati di ricettazione e spaccio di sostanze stupefacenti - il soggetto che in quell’occasione era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma.
Ad incastrare il complice sono state invece le dichiarazioni di un testimone che nei pressi della tabaccheria lo aveva visto allontanarsi in taxi con parte della refurtiva sotto braccio. Appena il titolare dell’attività ha dato l’allarme al 113, gli uomini della 1° Squadra Volante hanno immediatamente verificato che durante la notte i ladri erano entrati nell’attività forzandone la saracinesca. Dall’interno era stata asportato il registratore di cassa con il contenuto, denaro asportato dai cassetti, un migliaio di pacchetti di sigarette, diverse ricariche telefoniche e biglietti dell’autobus per un bottino complessivo del valore di oltre 8000 euro.
Durante il sopralluogo nel locale uno degli agenti ha rinvenuto alcuni fogli piegati e mal conservati. Si trattava di documenti emessi dall’Autorità Giudiziaria fiorentina con la quale veniva disposta una misura cautelare di obbligo di firma. Riconosciuto il soggetto attraverso la documentazione rinvenuta, gli operatori sono velocemente risaliti al suo ultimo domicilio in via della Chiesa dove l’uomo, un sedicente palestinese di 32 anni, da un po’ di tempo aveva trovato ospitalità presso un altro pregiudicato.
Nella sua camera è stata recuperata diversa refurtiva: ricariche telefoniche e pacchetti di sigarette, oltre a parte dei contanti rubati. La mancanza di gran parte del bottino ha ovviamente dato credito all’ipotesi di un complice. Vicino al luogo del delitto i poliziotti hanno ritrovato anche il registratore di cassa nascosto all’interno di un muretto. Nel frattempo un testimone ha riferito di aver notato un uomo allontanarsi in taxi subito dopo il furto, con in mano due grosse scatole di cartone.
Immediati accertamenti hanno permesso di appurate che poco prima delle 5.00 di mattina un taxista aveva prelevato vicino al luogo del furto una persona sospetta - con caratteristiche corrispondenti a quella ricercata dalla polizia - accompagnandola presso un’abitazione in zona Novoli. Come nell’altro caso, anche questo indirizzo e il suo inquilino - un tunisino di 26 anni - erano già noti alle forze dell’ordine e quando le volanti sono arrivate a casa dell’indiziato, il soggetto si è barricato dentro.
Appena i poliziotti hanno sentito provenire dall’interno delle grida di donna e il pianto di un bambino, sono entrati rapidamente trovandosi di fronte il magrebino che per impedire la sua cattura ha tentato di farsi scudo con la moglie e il piccolo figlio. Dopo una lunga mediazione, gli agenti hanno bloccato il tunisino mettendo la donna e il bimbo al sicuro. Durante le fasi dell’arresto lo straniero si è scagliato contro gli operatori colpendoli con violente ginocchiate – due agenti hanno riportato contusioni con 5 giorni di prognosi a testa.
Nel terrazzo del vicino sono state successivamente rinvenute due scatole contenenti il resto della refurtiva che l’arrestato aveva maldestramente tentato di nascondere all’arrivo delle volanti; mentre nel suo terrazzino è stata recuperata una bicicletta di ingente valore rubata - poi restituita al legittimo proprietario. Entrambi gli stranieri sono finiti a Sollicciano: il primo con l’accusa di furto aggravato in concorso, il secondo con quella di rapina impropria a seguito del reato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e ricettazione.
A seguito delle successive dichiarazioni della moglie di quest’ultimo, l’uomo è stato denunciato anche per maltrattamenti in famiglia. **La notte scorsa gli equipaggi della stessa Squadra Volante hanno arrestato un cittadino rumeno di 30 anni sorpreso a forzare un distributore automatico di sigarette in piazza Leopoldo. Intorno alle 3.00 la volante ha notato il soggetto intento a scassinare la saracinesca dell’attività. Appena il malvivente si è accorto della presenza della pattuglia, ha abbandonato l’obbiettivo, allontanandosi con indifferenza.
Una volta raggiunto e bloccato dagli operatori, li ha aggrediti brandendo due grosse sbarre di ferro con le quali aveva tentato poco prima di scassinare il distributore. Gli agenti lo hanno disarmato arrestandolo per tentata rapina impropria connessa al reato di resistenza e violenza a pubblico ufficiale.