Prime lacrime versate per il pagamento della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che esordisce proprio nel mese di maggio e che comporta aumenti sostanziali sia a cittadini che aziende. Senza considerare che da dicembre in poi dovrebbero essere applicati i 30 centesimi in più a metro quadro previsti. “Stiamo assistendo ad una vera e propria mazzata – commenta il Presidente di UNCEM Toscana Oreste Giurlani – basti pensare che nel comune di Fabbriche di Vallico si assiste ad un rincaro del 10% circa per le famiglie e del 60-70% per le aziende e le attività commerciali.
È il caso ad esempio, di un ristorante locale che si troverà a pagare oltre 2.800 euro”. Uncem Toscana con molti piccoli Comuni proprio sulle preoccupazioni derivanti dall’applicazione della Tares aveva sollevato una mobilitazione che teneva presente questi concetti: la considerazione dell’allargamento della superficie imponibile decisa dallo Stato (e non dai comuni), della richiesta di un contributo di 30 centesimi a metro quadrato in più, che andrà direttamente nelle casse dello Stato (e non dei comuni), e del fatto che i comuni dovranno coprire al 100% i costi del servizio di gestione dei rifiuti, con il risultato che a pagare sarebbero stati i cittadini. “Bisogna fermare questo balzello - aggiunge Giurlani – e così come è stato fatto per l’Imu, sarebbe necessario approvare la proposta da noi avanzata di applicare ancora per il 2013 in via transitoria la vecchia Tia e la Tarsu”.