Dopo il no dei sindaci e amministratori della Piana alla nuova pista così come formulata da Enac e approvata dalla Giunta Regionale Toscana, arriva anche la secca obiezione di Legambiente. Approvazione totale invece dall'associazione V.Giannotti nata dalla volontà dell’ex sindaco di Firenze Giorgio Morales a cui hanno aderito comuni cittadini, rappresentanti del mondo istituzionale, enti e società dell’area fiorentina. Nonostante il lungo processo decisionale che dopo 30 anni sembrava finalmente ad una svolta la pista parallela e il nuovo aeroporto di Peretola continuano a seminare discordia.
Ad aprile di quest'anno la Giunta Toscana ha votato a favore della variante al Pit, atto propedeutico alla riqualificazione dell’aeroporto di Firenze; una partita questa, fondamentale per il futuro politico del governatore Enrico Rossi ma per nulla semplice per via dei complicati equilibri territoriali. L'iter amministrativo prevede prima una serie di consultazioni tra le parti coinvolte ed infine la discussione in consiglio (presumibilmente a fine anno, ndr). Tutti i sindaci della Piana sono fermamente contrari alla nuova pista e in occasione della riunione in Regione hanno per l'ennesima volta ribadito il loro no additando come "superficiale" lo studio Enac sull'orientamento del nuovo scalo, contrario è anche il presidente della Provincia Andrea Barducci.
Tra quanti invece sono a favore della nuova pista e del nuovo aeroporto c'è il sindaco di Firenze Matteo Renzi. Oggi è stata la volta di Legambiente e dell'associazione V. Giannotti: posizioni le loro antitetiche. Secondo Legambiente "la vicenda è stata per troppo tempo inquinata da considerazioni meramente tecniche. In particolare, dal tema dell’orientamento della pista fiorentina. In altri termini, ci si è concentrati sull ’infrastruttura in quanto tale, perdendo fatalmente di vista il sistema di valori dal quale far sgorgare la decisione politica.
Quasi che oggi sia indifferente scegliere un modello esclusivamente improntato sulla competitività o scegliere finalmente la via alta della sostenibilità (socioeconomica & ambientale). Il cuore del problema sta tutto qui. Perché è chiaro che quando si asserisce che il polo aeroportuale toscano può diventare il terzo per volume di traffico su scala nazionale, e che la sfida vera è accaparrarsi i fondi di provenienza statale e comunitaria, si ha in mente una Toscana e un orizzonte internazionale, il cui metro di giudizio è la mera competizione.
Ma su questo altare, la Regione rischia d’immolare irrimediabilmente la più importante pianificazione ecologica di scala metropolitana che abbia partoritoin questi anni: il Parco della Piana. Perché è di lapalissiana evidenza, che non vi è posto per entrambe le riqualificazioni. O si sceglie il parco o si sceglie l’aeroporto. Delle due l’una- prosegue l'associazione ambientalista. Le giustificazioni tecniche e gli approfondimenti a corredo della presente proposta di delibera non ci convincono.
Gli studi di ARPAT sono, infatti, il frutto di modelli di calcolo teorici, non essendo basati su alcuna piattaforma di piano industriale (ad esempio: quanti e quali voli?)". Uno studio preventivo sull'impatto sanitario (Vis) con la supervisione di un soggetto terzo è quanto richiesto anche dai sindaci della piana. "Non siamo contro gli aeroporti - continuano gli ambientalisti - bensì per un riequilibrio armonico tra ragioni socioeconomiche e istanze ambientali, in una logica di sistema. Dunque, Firenze, a nostro avviso, dovrebbe rinunciare definitivamente al potenziamento del suo scalo, ragionando in termini di capacità di carico sul proprio territorio e in una logica di rete interregionale FI-BO-PI.
Questo scenario le permetterebbe finalmente di rendere più sicuro lo scalo di Peretola e, soprattutto, di salvare il Parco della Piana". Di avviso completamente diverso invece l'associazione V. Giannotti che in una nota inviata a alle Commissioni Territorio e Ambiente e Mobilità e Infrastrutture del Consiglio regionale toscano "conferma la validità del progetto della nuova pista parallela convergente 12/30 quale unica soluzione in grado di consentire la riqualificazione funzionale e ambientale dell’aeroporto di Firenze e di garantire benefici generali a tutta l’area metropolitana e alla regione e, più in particolare, netti miglioramenti ambientali per i cittadini che risiedono nell’intorno aeroportuale e che convivono con l’attività dell’infrastruttura.
Benefici e miglioramenti sempre evidenziati in ogni studio effettuato da tanti soggetti nel corso di molti anni e ribaditi nelle valutazioni attuali da tutti gli enti chiamati a esprimere pareri sulla fattibilità e gli effetti del progetto della nuova pista (ENAC, ENAV, ARPAT, IRPET, ecc.). F.D.