Firenze – “La commissione, essendo il Pit (Piano di Indirizzo Territoriale) uno degli strumenti cardine, insieme al Prs (Programma regionale di sviluppo), per attuare le politiche di sviluppo e le politiche territoriali regionali, e non disponendo di risorse finanziarie proprie ma di risorse afferenti ai singoli Pir (Progetti integrati regionali), raccomanda l’adozione o l’integrazione degli atti di programmazione previsti”. Queste le conclusioni del documento votato nella seduta di oggi, venerdì 5 aprile, dalla commissione Controllo presieduta da Paolo Marcheschi (FdI).
Un documento passato con i voti di Centro Democratico, Fratelli d’Italia, Italia dei Valori, Partito Democratico e Unione di Centro. Si sono astenuti Più Toscana e Marina Staccioli per il Gruppo Misto, ha votato contro Mauro Romanelli (Gruppo Misto) perché “non si può valutare la coerenza con la programmazione”. “Ci tenevo – ha dichiarato il presidente Marcheschi a margine della votazione - che questo importante atto passasse rispettando i tempi assegnati alla commissione.
Di tempo ne è passato fin troppo, ora è il momento dei voti e dell'assunzione delle responsabilità politiche. E' il primo passo ufficiale verso una nuova pista dell'aeroporto fiorentino e della riqualificazione della Piana”. Sul punto all’ordine del giorno della commissione, la proposta di delibera “Adozione all’integrazione al Pit per la definizione del Parco agricolo della Piana e per la qualificazione dell’aeroporto di Firenze”, è intervenuto anche l’assessore alla Pianificazione del territorio Anna Marson che ha illustrato una sintesi all’integrazione al Pit, riassumendone i punti cardine e gli obiettivi (tra cui la mitigazione ambientale, riqualificazione e valorizzazione del Parco della Piana, interventi correlati al Parco agricolo quali piantumazione per ridurre l’inquinamento atmosferico, investimenti per le aree umide, azioni di risanamento e miglioramento della qualità dell’aria, promozione di energia da fonti rinnovabili e per l’efficienza energetica, interventi di miglioramento della mobilità collettiva). Nel corso dell’esposizione, anche la questione della pista dell’aeroporto fiorentino e le relative modifiche alla disciplina del Masterplan per la qualificazione di Peretola.
Un punto, unito alla votazione espressa dalla commissione, che “avvicina Firenze ad avere un suo aeroporto” ha dichiarato il presidente Marcheschi che ha inoltre chiesto approfondimenti sul cronoprogramma e sui tempi di adozione e approvazione. Tempi che presumibilmente dovrebbero concludersi entro l’anno se si considera il primo passaggio in Consiglio per l’adozione, quindi la pubblicazione, il periodo di consultazioni e osservazioni unito al procedimento di Vas (Valutazione ambientale strategica), quello da dedicare alle controdeduzioni e quindi la definitiva approvazione in Aula. Secondo quanto riferito nel corso dei lavori e in riferimento alle possibili soluzioni di pista all’interno dell’ambito delle salvaguardie, corrispondenti al prolungamento della “pista attuale” e alla “pista parallela convergente”, l’unica pista di atterraggio “dovrà essere realizzata nel rispetto della sostenibilità territoriale e ambientale e della compatibilità con il progetto di territorio del Parco agricolo della piana”.
Inoltre “dovrà avere una lunghezza massima non superiore a 2000 metri lineari, il suo utilizzo dovrà essere regolamentato in modo da garantire la massima tutela degli insediamenti dall'inquinamento acustico ed atmosferico con un utilizzo esclusivamente monodirezionale nell’opzione di cui alla pista parallela convergente, senza sorvolo di Firenze, fatte salve situazioni di emergenza”. Ancora, la “pista di rullaggio, comunque da escludere per la pista parallela convergente in funzione sia della monodirezionalità della pista, sia del controllo delle emissioni inquinanti, nonché i raccordi e tutte le altre strutture necessarie alla qualificazione dell’aeroporto, devono realizzarsi all’interno degli ambiti di salvaguardia previsti nella disciplina generale del Pit e nel rispetto delle disposizioni previste per il Parco agricolo della Piana”.
Nel caso in cui il progetto di qualificazione riguardi la pista parallela convergente, deve essere “garantita la dismissione di quella esistente da destinare secondo quanto previsto nella disciplina generale del Pit”. Secondo il vicepresidente della commissione Paolo Bambagioni (Pd) è stato fatto uno “sforzo e una riflessione importante”; il consigliere ha poi chiesto se “quel lavoro di ricucitura nella predisposizione dei vincoli urbanistici è stato portato avanti”, riferendosi al “rispetto della programmazione operata dai sindaci”, un punto che in passato ha destato preoccupazioni.
L’assessore ha precisato che “l’estensione della salvaguardia A è stata rivista puntualmente dove i Comuni interessati hanno evidenziato possibili incongruenze”. Da qui la considerazione che “è consentita l’attuazione delle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti conformativi della proprietà”, cioè regolamenti urbanistici e piani attuativi, “a condizione che concorrano ad assicurare le connessioni ecologiche e della mobilità ciclo-pedonale tra i diversi ambiti del Parco agricolo della Piana”.
Per quanto attiene “l’attuazione delle previsioni non conformative della proprietà”, cioè non inserite in regolamenti urbanistici e piani attuativi, la “loro localizzazione e quantificazione sarà valutata rispetto al progetto di Parco agricolo in sede di accordo di pianificazione per il Parco agricolo della Piana”. "Questo progetto non incontra la nostra approvazione e devo dire che la relazione della Giunta in Commissione non fuga i nostri dubbi" - ha commentato invece il Consigliere di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli. "Devo dire che la Giunta ha fatto un notevole sforzo, e per questo mi sono complimentato con l'Assessore Marson e tutta la Giunta, perché, posta la decisione di procedere nella direzione scelta, è stato fatto davvero il massimo sforzo di mitigazione e garanzia: dalla previsione del parco agricolo, alle ripiantumazioni, ai progetti sulle energie rinnovabili e sull'abbattimento dell'inquinamento atmosferico, all'istituzione del comitato di garanzia aperto ai cittadini, alla volontà, non dubito sincera, di salvaguardare le attuali aree umide.
Nessuno dunque mette in discussione l'impegno massimo ed encomiabile di chi ha lavorato su questo piano. E' però la scelta di fondo, a nostro parere, che è insostenibile e sbagliata". Troppi ancora secondo Romanelli i punti non chiari. "Se si mantengono le aree umide, e si sposta il fosso reale, come si risolve il problema degli uccelli che potrebbero finire tra le eliche rischiando di far avvenire incidenti con vittime umane? E gli aspetti di sicurezza idrogeologica? Per non parlare poi della valutazione di impatto sanitario, la celeberrima VIS, che oggi abbiamo appreso sarà fatta solo al momento della presentazione del progetto da parte di Adf, quindi dopo che il Consiglio avrà approvato tutta la variante, e addirittura non è chiaro chi la farà, a quanto pare potrebbe essere addirittura prescritta al soggetto esecutore, ovvero ad Adf.
Saranno dunque gli esecutori dell'opera a farsi da soli la valutazione sanitaria, in barba al conflitto di interesse tra controllato e controllore, che si identificherebbero nello stesso soggetto". "Continuiamo a pensare che, come per altro indicano sia le linee nazionali che europee in materia aereoportuale, la via maestra sia il potenziamento dello scalo pisano e dei collegamenti su ferro Pisa-Firenze, senza intestardirsi su una struttura come quella fiorentina che oggettivamente nasce in una posizione assolutamente infelice" - conclude Romanelli. Ma i contrari all'ampliamento della pista come si sa non mancano, il comune di Prato e i comuni della Piana sono in prima fila nella lotta alla nuova pista da un lato e all'inceneritore di Case Passerini dall'altro.
E proprio il no all’ampliamento dell’aeroporto di Firenze e alla realizzazione della pista parallela e la lotta contro tutte le nocività della Piana fiorentina caratterizzano la prima iniziativa pubblica di Assemblea per la Piana, fissata per domenica 7 aprile nei giardini di via Petrarca a Campi Bisenzio dalle ore 16 alle 20. A organizzare l'incontro pubblico è Assemblea per la Piana che raggruppa comitati, gruppi politici organizzati, associazioni e singoli cittadini determinati a difendere il territorio e la salute di chi abita e lavora nella piana tra Firenze e Pistoia "Sarà un pomeriggio di confronto con i cittadini per affermare le ragioni di una lotta contro la gestione del territorio improntata allo sfruttamento, alla mercificazione e alla realizzazione di grandi opere nocive, devastanti e costose.
Sono previsti interventi di informazione e la diffusione di materiale di approfondimento sulle pratiche di smaltimento dei rifiuti alternative agli inceneritori, sulla vicenda dell’aeroporto di Peretola, e sulla necessità di una diversa mobilità nella Piana. Ma l’incontro sarà anche un momento di festa per tutti, con musica, animazione per bambini e merenda. In caso di maltempo, l’iniziativa si terrà il 14 aprile a Villa Montalvo a Campi Bisenzio". (Per informazioni:http://pianacontronocivita.noblogs.orgassembleaperlapiana@gmail.com).