Mettere in sicurezza innanzitutto gli edifici scolastici e ridurre il rischio sismico: questa una delle priorità del nuovo Governo per un Paese che nel giro di pochi anni è stato attraversato da due terribili terremoti che hanno messo in ginocchio territori ed economia locale. Alla Toscana, il cui territorio è risultato per l 80% sensibili ai terremoto sono stati previsti dal Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti 64,52 milioni di euro per un totale di 261 interventi. A fare il punto è il Sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Erasmo D’Angelis: “Ho chiesto al momento del mio insediamento un report sullo stato dell’arte dei finanziamenti e degli interventi - spiega D’Angelis – e ad oggi nell’ambito del “Piano Straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici” per la Toscana sono previsti 197 interventi per un valore complessivo di 44,39 milioni di euro di cui 75 in fase di esecuzione e 10 completati.
Di questi nella provincia di Arezzo (41 di cui 2 già ultimati per un totale di circa 12 milioni di euro), Firenze (53 di cui 1 già realizzato per circa 14 milioni di euro), Lucca (43 previsti, 7 ultimati per circa 8 milioni di euro), Massa Carrara (31 previsti per circa 7 milioni di euro), Siena (7 previsti per circa 2 milioni di euro) e Grosseto (6 interventi previsti per circa 400000 euro), Livorno (2 interventi per 280000), Pisa (7 interventi per 490000 euro), Prato (3 previsti per 300000 euro) e Pistoia (4 interventi per 230000 euro)”. A questi 60 milioni e rotti si aggiungeranno per la sola Toscana altri 20 milioni previsti per la messa in sicurezza degli "elementi non strutturali degli edifici scolastici": in questo caso sono 64 gli interventi già messi in cantiere e suddivisi per provincia.
"L’impegno del Governo è quello di andare avanti su questa strada considerando che in Italia il fabbisogno per l’adeguamento degli edifici scolastici è pari a circa 13 miliardi di euro. Come Sottosegretario – conclude D’Angelis - il mio impegno sarà monitorare da vicino lo sviluppo dei progetti già attivati e dare corso a nuovi interventi per garantire al nostro Paese e alla Regione Toscana il massimo della sicurezza in un settore fondamentale per la vita dei cittadini”. "Serve un piano di intervento straordinario per garantire scuole decenti ai nostri ragazzi e ci sono risorse bloccate nei bilanci di Comuni e Province, che potrebbero essere utilizzate immediatamente se solo il Governo allentasse il patto di stabilità sull'edilizia scolastica". E’ quanto ha dichiarato la senatrice fiorentina Rosa Maria Di Giorgi, componente della Commissione Istruzione pubblica e Beni culturali. "La volontà espressa dal Ministro Maria Chiara Carrozza - spiega la senatrice Di Giorgi -, di non lasciare al Ministero dell'Economia e delle Finanze le politiche della scuola, come avvenuto in passato, è il primo passo per rilanciare una politica di investimenti sull'istruzione.
Per quanto riguarda l'edilizia, allentando il patto di stabilità, si sbloccherebbero subito gli interventi già finanziati e si potrebbe procedere anche al pagamento degli stati di avanzamento dei lavori in corso, essenziali per ristrutturare e adeguare alle normative il patrimonio immobiliare scolastico. Prendendo ad esempio il Comune di Firenze, di cui ero assessore all'Educazione sino a pochi mesi fa, questo permetterebbe di svincolare oltre una dozzina di milioni per opere già programmate o che hanno visto sospesa la loro realizzazione, portando a termine interventi fondamentali per la città.
Nuovi fondi potrebbero arrivare grazie a una proposta di legge, presentata recentemente al Senato, in cui si chiede di destinare a questo ambito una quota dei proventi dell'8 per mille derivanti del gettito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche a diretta gestione statale". "A questo - conclude la senatrice - dobbiamo affiancare una politica che preveda nuove assunzioni di personale docente e interventi di formazione e aggiornamento degli insegnati, come ha giustamente evidenziato il Ministro, sostenendo che la scuola ha bisogno di "buoni edifici e buoni insegnanti".